LA ROTTA DI ULISSE

 


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Rosa Bazzi & Olindo Romano, un amore immacolato

di Massimo Michelini

Non sono brutti, sporchi e cattivi, perché hanno una vera e propria ossessione per la pulizia e l’ordine, ma di certo sono ben lontani dall’immagine comune della coppia perfetta e forse, se non li avessimo visti insieme dietro le sbarre di un tribunale guardarsi negli occhi con un amore infinito e incondizionato, mai avremmo potuto immaginare quell’immenso affetto reciproco.
Soprattutto se si pensa agli orrendi delitti di cui probabilmente si sono macchiati. Uso il condizionale perché il processo è ancora in corso e solo dopo la sentenza definitiva li si potrà definire assassini.
Hanno scosso emotivamente l’Italia, Rosa Bazzi e Olindo Romano, prima per la strage, poi per la rivelazione del loro inatteso amore.
Olindo Romano e Angela Rosa Bazzi (Fotogramma)In questa sede non mi interessa però né la cronaca nera né il troppo sangue versato in quella sera di dicembre del 2006, mi importa capire perché questi improbabili Principe Azzurro e Principessa delle Fiabe si amano tanto.
Per farlo sono costretto a usare solo l’analisi astrologica. Non si sa infatti quasi nulla della loro vita intima, al di là del fatto che si conobbero in un centro commerciale della Brianza e si sposarono in chiesa nel 1987. Perfino Pino Corrias, autorevole e documentatissimo giornalista autore di un ottimo libro sulla strage di Erba, Vicini da morire, si limita a raccontare quel poco, pochissimo che si sa. Ossia: entrambi avevano interrotto i rapporti con le famiglie d’origine, conducevano una vita di coppia assolutamente solitaria e gli unici rapporti stabili con il mondo esterno alle mura domestiche erano quelli lavorativi. Settore in cui nessuno davvero poteva lamentarsi di loro, anzi entrambi erano apprezzati per il grande impegno nonostante le umili mansioni svolte.
Una vita minima, all’apparenza, scandita da orari cronometrici e da regole ferree per l’ordine casalingo. Eppure l’amore tracimava in quella corte a piano terra di un angolo di Brianza, si alimentava con l’uso pluri-quotidiano di detersivi e panni per la polvere da parte di Rosa, mentre Olindo usciva in cortile a fumare per non irritare i bronchi della sua adorata creatura. Lui sembra un gigante buono e bonaccione, lei una ragazzina vispa ma precocemente invecchiata. Con la sua mole massiccia, Olindo sembra fatto apposta per tenere fuori gli estranei dal nido d’amore, così da consentire a Rosa di mantenerlo immacolato.

Analizziamo i loro temi natali per capirne di più, partendo dalla piccola Rosa.
Vergine ascendente Vergine, ha una congiunzione di Urano, Plutone, Sole e Venere in dodicesima casa, non lesa. La solitudine per lei è una condizione di vita ideale e autentica: avrebbe voluto fare l’infermiera ma non aveva voglia di studiare e allora si “accontentava” di pulire le case proprie e altrui con estrema efficienza. Una delle datrici di lavoro di Rosa ha dichiarato che se avesse voluto, dopo che Rosa era stata arrestata avrebbe potuto fare a meno di pulir casa anche per un mese, tanto bene aveva lavorato la Bazzi in precedenza.
È anche estremamente sicura di sé, Rosa, e vanitosa, pur con quel pizzico di complesso di inferiorità che spesso caratterizza le Vergini. Ha scelto lei di fare il mestiere che fa, eppure deve far presente ai datori di lavoro che anche lei “può” economicamente, che ha un marito che la ama, che vanno con il camper in montagna. Una congiunzione Sole-Plutone, anche se in Vergine e dodicesima casa, non accetta di rimanere in secondo piano. Vuole la ribalta, per quello che la vita le consente di avere.
È vivace e veloce, come vuole il Mercurio in prima casa, che pur essendo in Bilancia rafforza ancora di più i valori Vergine. È però isolato e quindi un po’ insicuro, e fondamentalmente forse ascolta solo se stesso. Come pure è isolato il suo Marte in Bilancia e seconda casa: violenza subita nel territorio natale o sulla proprietà, magari per problemi di giustizia? La madre, con cui non ha più rapporti da molti anni, ha accennato in un’intervista che forse la figlia aveva subito violenza da ragazzina. L’ha accennato, ma poi non ne ha fatto più parola. Ed è molto difficile riuscire a farsi dire qualcosa di preciso sull’accaduto direttamente da Rosa, che ha un concetto tutto suo di verità, e un giorno dice una cosa e il giorno dopo l’esatto contrario, indipendentemente dalla strage di cui è accusata. Il suo Plutone è fortissimo e quindi le permette di indossare la maschera che più preferisce.
Ha avuto fortuna nel matrimonio, come testimonia il suo bel Giove in Ariete e settima casa in sestile a Saturno: Olindo è stato probabilmente il suo unico uomo (ma lo stesso dicasi anche per lui), che può comandare come le pare e piace.
Ha però un Saturno in Aquario e quinta casa, quadrato a Nettuno in seconda, che forse le impedisce un completo abbandono alle gioie del sesso e forse le crea anche dei problemi nell’avere figli. Anche qui il forse è d’obbligo perché a qualcuno dichiara di non poter avere figli, ad altri che non si sogna minimamente di mettere al mondo una creatura che poi le sporcherebbe casa e sarebbe d’impiccio al suo amore per Olindo.
L’astrologia farebbe supporre un mix di entrambi gli elementi, ossia una difficoltà ad abbandonarsi che le impedisce di restare incinta. Come pure un imbastire una fantasia ideologica, nettuniana, per giustificare di fronte a se stessa se non agli altri il fatto di non aver figli.
Perché in fondo Rosa ha comunque ha una Luna in Cancro e non può rinnegare completamente l’istinto materno. La Luna è bellissima per quanto riguarda gli aspetti che riceve, ossia un trigono da Nettuno e un sestile da Plutone, ma infelice per la casa in cui si trova, la decima. Questa Luna è forse anche responsabile delle feroci emicranie che la affliggono, segno inequivocabile che non tutto è perfetto nella sua vita come lei vorrebbe che fosse. Complice delle emicranie potrebbe essere anche il Marte isolato in Bilancia, che potrebbe far supporre che un’aggressività non sfogata a dovere si traduce appunto in mal di testa.
Per quanto forte o fortissima sia, Rosa ha un sottofondo di velleitarismo: in cima alla lista dei suoi pensieri c’è la casa e il mondo interiore che vorrebbe proteggere dalle invasioni esterne, a tutti i costi.
Insomma, un peperino che vuole starsene per i fatti suoi e gestire la sua vita come crede, a partire dal rapporto di coppia.

Molto più complesso e tormentato è il tema natale di Olindo, Aquario Ascendente Leone, con ben sei pianeti nell’undicesimo segno, distribuiti tra sesta e settima casa.
Lui però, se anche si confina negli umili lavori della sesta casa, non è felice di farlo. L’ascendente Leone vorrebbe di più, Urano in prima è solo negativo, mentre i tre pianeti in sesta sono tutti lesi dalla Luna in Toro e decima.
Anche se fa tanto non è soddisfatto di quello che fa, a differenza della moglie.
Fa fatica a comprimere la sua emotività sofferta, Olindo, si affida a una donna solida, protagonistica e dominante, ma con lei il rapporto è tutt’altro che chiaro e risolto.
Se infatti quella Luna in Toro rappresenta la sicurezza materiale, ma anche la sua donna come complice rispetto a tutte le proprie insicurezze, come vuole il trigono a Plutone in seconda, in fondo in fondo questa stessa donna è qualcuno che Olindo teme o forse perfino odia inconsciamente, come indicano i quadrati che Saturno, Marte e Mercurio mandano alla Luna stessa, e che crea sottili angosce di distacco e morte, con qualche pericoloso scollamento dalla realtà, come vuole l’opposizione di Nettuno.
Anche il matrimonio è sì fortunato e amoroso grazie a Venere e Giove, ma Olindo ha paura di rompere l’elastico che pare essere il suo equilibrio umano, come indica l’opposizione di Urano ai suoi pianeti in settima, che sono morbidi e malleabili nei confronti di quel peperino di sua moglie.
Si aggrappa allora ai suoi piccoli possedimenti terreni, ai riti quotidiani, al restare ancorato alle cose conosciute e ai tempi dell’orologio, cercando di evitare che qualcosa di ignoto sconvolga il suo equilibrio.
Quando i carabinieri di Erba vogliono far confessare i coniugi Romano, sanno perfettamente chi rappresenta l’anello debole della catena: lui, il gigante apparentemente buono, l’Olindo, che a ben vedere pare però una pentola a pressione pronta ad esplodere se non si apre in tempo la valvola per far defluire il vapore. E Olindo fuma, fuma, fuma per placare le sue ansie e inquietudini.
Ha difficoltà a rielaborare le proprie emozioni a causa di quella sua Luna così complessa, Luna che però indica al tempo stesso l’incontro con la donna dominante che ha sposato. Che magari ti condiziona se non ti manipola, ma ti concede con la sua presenza quel po’ di stabilità che altrimenti avresti fatto fatica a trovare.
Hanno molti punti di contatto, Rosa e Olindo, forse troppi, così tanti che arrivano a costruirsi un loro mondo separato in cui non far entrare nessun altro.
Hanno entrambi Giove in settima, e il loro matrimonio è stato fortunato. Insieme si sono nutriti, spalleggiati, hanno costruito il loro piccolo regno.
Hanno entrambi una congiunzione Sole/Venere in segni uraniani, indice di un approccio edonistico ma pratico alla vita.
Hanno entrambi una Luna in decima, sintomo di velleità di indipendenza.
Rosa ha uno stellium in Vergine e Olindo in sesta casa, sua cosignificante.
Hanno entrambi un approccio alla vita uraniano e virgineo: lavoro, ordine e pulizia. Cosa si potrebbe volere di più dalla vita?
Il tallone d’Achille di entrambi è forse un sotterraneo o palese complesso di inferiorità e una incapacità di adattarsi al nuovo, all’ignoto.
Hanno goduto della felicità di vivere insieme per 20 anni, poi… Poi le cronache riportano cosa è successo.
Se non si fossero mai incontrati quasi di certo non ci sarebbe mai stata la strage di Erba, ammesso che al processo venga confermata la loro colpevolezza. Lui senza una donna fortissima al fianco avrebbe continuato a subire, lei senza un uomo mite vicino avrebbe dovuto starsene più tranquilla, anche se avesse avuto vicini che la infastidivano. Ma si sono incontrati.
Cosa riserva loro il futuro è facile immaginarlo. Eppure, nella loro anomalia umana e mediatica Rosa e Olindo sono la riprova che l’amore – qualunque genere e forma di amore – può manifestarsi nei modi e con gli effetti più inattesi.
Ma pur sempre di amore si tratta…

massimomichelini1@virgilio.it

21/07/2008


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