Basilico

di Laura Nicoli

Famiglia: Labiate
Nome botanico: Ocimum basilicum
Descrizione: pianta erbacea annua, con fusto eretto a sezione quadrangolare, di altezza diversa a seconda delle varietà
Distribuzione: originario dell’Asia, il basilico è diffusamente coltivato in Europa fin dall’antichità, soprattutto nell’area mediterranea
Parti utilizzate per l’estrazione dell’olio essenziale: le foglie e le sommità fiorite
Profumo: fresco, pungente, speziato-dolce
Colore: giallo chiaro
Energia: yang
Simbologia planetaria: Sole, Marte (anche Giove e Venere)
Proprietà: tonico nervoso, stimolante surrenalico, digestivo, antisettico, emmenagogo (stimola le mestruazioni), antispasmodico, febbrifugo Indicazioni principali: ansia, depressione, stanchezza, affaticamento intellettuale, puntura di insetti, cefalea, cattiva digestione, tosse, sinusite, raffreddore, mestruazioni scarse, dolori muscolari
Avvertenze: non utilizzare in gravidanza e in soggetti epilettici; usare in quantità moderate

Descrizione
Il basilico (Ocimum basilicum) è una pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, normalmente coltivata come pianta aromatica. Per il suo caratteristico e marcato profumo, il basilico è utilizzato largamente nella cucina italiana e del Sud-est asiatico.
Il basilico è considerato una pianta dalle proprietà medicinali. Il basilico è una pianta erbacea annuale alta fino a 50 cm, con foglie opposte, ovali, lanceolate, a volte bollose, di 2-5 cm. di lunghezza. Il colore delle foglie varia dal verde pallido al verde intenso, oppure è viola o porpora in alcune varietà. I fusti eretti, ramificati, hanno una sezione quadrata come molte delle Lamiaceae, e hanno la tendenza a divenire legnosi e frondosi.
I fiori, bilabiati, piccoli e bianchi hanno la corolla di 5 petali irregolari. Gli stami sono 4 e gialli. I fiori sono raggruppati in infiorescenze all'ascella delle foglie. I semi sono fini, oblunghi e neri.
Il basilico necessita di un clima caldo e ben soleggiato, mediterraneo o tropicale, ma si può coltivare anche in paesi temperati, sia in vaso sia in piena terra. Soffre il freddo e non resiste a temperature inferiori ai 10° C. La pianta richiede almeno cinque ore di sole al giorno. Luglio-agosto è il periodo migliore per la raccolta delle foglie, da conservare poi in congelatore per i mesi successivi. Preferisce un suolo fresco e ben drenato.
Le piante di basilico vanno regolarmente cimate, asportando gli apici vegetativi e i fiori, per consentire una crescita rigogliosa e per allungare il ciclo di vita, che terminerebbe con la fioritura e la conseguente fruttificazione. Sui fusti lasciati a fiorire la crescita delle foglie rallenta e si ferma, il fusto diventa legnoso, cala la produzione dell'olio essenziale. I semi possono tuttavia essere utilizzati l'anno successivo. La propagazione per semina si ottiene in primavera, verso marzo-aprile. In un clima temperato, la semina va fatta in serra o in vasi mantenuti ad una temperatura di circa 20° C. Il trapianto in piena terra si può fare quando la temperatura si è sufficientemente alzata e non c'è più pericolo di gelate notturne, quindi tra aprile e maggio a seconda del clima locale.

Storia
Originario dell'Asia tropicale, fu coltivato inizialmente in Iran o in India e giunse attraverso il Medio Oriente in Europa, in Italia e nel sud della Francia. Nel XVII secolo iniziò ad essere coltivato anche in Inghilterra e, con le prime spedizioni migratorie, nelle Americhe. Il nome deriva dal greco basileus "re", e - in latino - basilicum, "reale", per la grande rilevanza conferita a questa erba. Altre interpretazioni etimologiche legano il nome al basilisco, che si pensava generato, come gli scorpioni ed altri animali velenosi, da questa pianta. Gli antichi, per determinare se un particolare luogo era propizio alla salute, osservavano se vi cresceva rigogliosamente il basilico. In questo caso quel luogo era considerato favorevole e salutare. I cinesi consideravano il basilico una specie di medium vegetale, in grado di far comunicare col mondo degli spiriti, mentre nel Medioevo esso era l’anima dell’orto, attirava la benevolenza divina e scacciava i demoni.
Per gli Egizi era considerata una pianta solare, mentre altre culture la consideravano una pianta prevalentemente marziale. Gli antichi egizi e i greci lo utilizzavano per le offerte sacrificali, ritenendolo di buon auspicio per l'aldilà. Viene citato da Plinio il Vecchio che attribuisce alla pianta capacità di generare stati di torpore e pazzia. I Galli coltivavano il basilico a luglio/agosto finché in fiore. Chi raccoglieva questa pianta sacra doveva sottoporsi a rigidi rituali di purificazione: lavarsi la mano con cui si doveva raccogliere nell'acqua di tre sorgenti diverse, rivestirsi di abiti puliti, tenersi a distanza dalle persone impure (ad esempio, le donne durante il periodo delle mestruazioni) e non utilizzare attrezzi in metallo per tagliare i fusti. Il basilico era considerato una pianta sacra in quanto lo si riteneva capace di guarire le ferite, come quelle di archibugio; era quindi un ingrediente, insieme ad altre 16 erbe, dell'acqua vulneraria, usata un tempo per applicazioni esterne. Elisabetta da Messina, eroina del Decamerone di Boccaccio, seppellì la testa del suo amante in un vaso di basilico annaffiandolo con le sue lacrime. Nelle miniature dei manoscritti del Medioevo, il basilico è il simbolo dell'odio e di Satana. Il folklore ebraico suggerisce che dia forza durante il digiuno. Una leggenda africana sostiene che il basilico protegge contro gli scorpioni. Il basilico sacro (Ocimum tenuiflorum) è una pianta venerata in molte tradizioni della religione hindu.

Utilizzo in cucina
Il basilico è l'ingrediente base del pesto genovese, salsa tipica della cucina ligure, insieme ai pinoli e all'olio di oliva. Come erba aromatica fresca si usa per le insalate, con pomodori maturi, le zucchine, l'aglio, i frutti di mare, il pesce (triglia), le uova strapazzate, il pollo, il coniglio, l'anatra, le insalate di riso, le zuppe, la pasta e per le salse (salsa di pomodoro, vinaigrette).
Il basilico è difficile da abbinare ad altre erbe aromatiche come il prezzemolo, il timo e il rosmarino. Si utilizza preferibilmente crudo perché non tollera le lunghe cotture che ne fanno rilasciare molecole cancerogene, estragone ed estragolo, e ne attenuano il profumo. Nelle pietanze calde, va aggiunto appena prima di servirle per conservare un sapore vivo e fresco. In frigorifero si può conservare al massimo per due giorni, bene avvolto in un canovaccio da cucina. Da secco perde completamente il suo profumo, conviene piuttosto congelarlo. Lo si può pestare in un mortaio per rompere le cellule che contengono l'olio essenziale e per liberare meglio l'aroma.
Il basilico si trova commercializzato in mazzetti, che all'acquisto devono essere turgidi e verdi; può essere anche acquistato in vaso, cosa che ne permette l'utilizzo fino all'autunno. Il suo olio essenziale è utilizzato per la preparazione di profumi e liquori; dalla distillazione della pianta fresca si ottiene un'essenza contenente eucaliptolo ed eugenolo.

Proprietà
Marte rappresenta simbolicamente il principio attivo, l’azione finalizzata ad uno scopo, l’energia accelerante, la forza, la combustione. Se guardiamo alle proprietà del basilico, vediamo che esso ha un aroma piccante e caldo, frizzante ed è il migliore tonico per il sistema nervoso: cancella la stanchezza, combatte lo stress, ha azione antidepressiva e rivitalizzante, stimola la memoria, aumenta la resistenza alla fatica per la sua azione tonica sulle ghiandole surrenali, ha un effetto euforizzante. È particolarmente adatto per le persone iperattive e stressate. Per “ritrovare la carica” si consiglia di utilizzare l’essenza all’acqua del bagno o alla doccia, o di strofinare una o due gocce sui polsi o su un fazzoletto. È consigliato anche in caso di convalescenza e nei disturbi della mobilità degli arti. Per i disturbi digestivi legati allo stress e alla tensione nervosa è utile massaggiarne una o due gocce a livello della zona dello stomaco; per i raffreddori cronici o sinusite usare inalazioni umide. Sulle pelli sensibili può provocare irritazioni se applicato puro, per cui è meglio diluirlo in olio vegetale. Come tutte le essenze che agiscono sul sistema nervoso, va usata in dosi moderate, per non avere un effetto sedativo successivo a quello stimolante.

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