Benzoino
di Laura Nicoli
Nome botanico: Styrax benzoin
Famiglia: Stiracee
Provenienza: Asia
Estrazione: dalla resina
Profumo: dolce, balsamico, intenso, ricco che ricorda il cioccolato e la vaniglia
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Sole
Proprietà: cicatrizzante, antisettico, energizzante, tonico, espettorante
Principali indicazioni: cura della pelle, ferite, dermatiti, tosse, tracheite, tensione nervosa, stress, dolori reumatici
Avvertenze: non è irritante, ma può provocare reazioni di sensibilizzazione cutanea in soggetti sensibili e predisposti
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Lo Styrax Tokinensis, o Styrax Benzoin, è un grande albero nativo delle Indie Orientali che può raggiungere un’altezza di 20 metri. Ha grandi foglie simili a quelle del limone e frutti che ricordano quelli della noce moscata, ma col guscio appiattito e leggermente peloso.
La resina da cui si ottiene l’essenza fuoriesce dal tronco dell’albero, in seguito a tagli praticati lungo il fusto, che poi si indurisce a contatto con l’aria. Questa gommoresina è una degli ingredienti classici dell’incenso di Giava e sprigiona il suo aroma, intenso e vigoroso, se sottoposto all’azione del calore.
Da migliaia di anni il benzoino viene bruciato come incenso nelle cerimonie religiose per creare un clima favorevole alla manifestazione della divinità e scacciare gli spiriti maligni.
Fin dall’antichità era rinomato per le sue doti disinfettanti e curative.
Gli abitanti del Borneo curavano l’emicrania aspirando il profumo della resina di benzoino e massaggiandosi con l’olio le tempie e la fronte.
I popoli primitivi della Malesia lo usavano a scopo religioso (bruciandolo nei riti sacrificali per scacciare gli spiriti maligni), medicinale, come fissatore per profumi e come ingrediente per l’incenso.
Nella Cina antica era rinomato per le sue proprietà disinfettanti, stimolanti e sedative.
In India i medici lo prescrivevano per le sue virtù aromatiche.
Arrivò in Occidente lungo la “via delle spezie”, la via marittima che collegava l’Asia sudorientale all’Africa occidentale. Di qui risaliva la valle del Nilo per giungere in Asia Minore e, quindi, in Europa, dove veniva usato come medicinale e fissatore dei profumi.
Nel Medioevo era nota la “tintura di benzoino”, o “balsamo dei frati”, molto diffusa per inalazioni nelle malattie alle vie respiratorie. L’acido benzoide e cinnamico, la resina e la vanillina (che gli conferisce il tipico aroma zuccherino) sono i suoi principali componenti.
L’olio essenziale puro non è reperibile sul mercato: si trova l’essenza dissolta in glicole etilico o alcol di legno, oppure lo stato solido della resina che si fa poi fondere a bagnomaria al momento dell’uso.
Il benzoino, essendo una pianta solare, produce un olio che dà energia, tono e vigore e, nello stesso tempo, agisce favorevolmente sulla psiche, dissipando le tensioni, rilassando, confortando, agendo da cuscinetto armonizzatore tra l’individuo e gli eventi stressanti a generando una sorta di euforia. L’effetto che produce è piacevolmente corroborante, la stessa sensazione che si avverte esponendosi ai caldi raggi solari.
Il benzoino è un olio consigliato quando si vuole aumentare la forza e l’energia a livello psichico, mentre, a livello mentale, il benzoino è calmante e rasserenante ed aiuta ad allontanare da sé i sentimenti ansiosi ed il risentimento.
Quando ne sentite la necessità, concedetevi un massaggio agli oli vegetali naturali (come ad esempio il sesamo o l’olio di vinaccioli) in cui avete dissolto due o tre gocce di olio essenziale di rosa con l’aggiunta di tre o quattro gocce di estratto di benzoino. Insistete soprattutto sulle zone del corpo più tese, dove sentite i muscoli più contratti. Se soffrite di insonnia, provate infine a strofinare, aiutandovi con un batuffolo di cotone, un po’ di olio di benzoino sul cuscino: il suo dolce profumo e le sue proprietà calmanti vi aiuteranno nel riposo. Infine, diffuso in cameretta insieme all’olio essenziale di niaouly o di tea tree, è indicato nell’enuresi notturna dei bambini e nel combattere le infezioni urinarie.
Il benzoino è anche un ottimo cicatrizzante: cura lesioni della pelle, ulcerazioni, piaghe, screpolature e geloni. È un valido aiuto anche contro l’acne e la couperose. All’occorrenza, va applicato localmente in tintura o in unguento, oppure aggiunto alle creme per le mani o per il viso (tre gocce in un vasetto di crema da 50 ml). Lo si può mescolare con limone e lavanda (una goccia di ciascuno), due essenze molto indicate nella cura della pelle.
L’estratto di benzoino ha un effetto fortemente riscaldante ed è quindi indicato nei casi di malattie ed infezioni dell’apparato respiratorio: è un ottimo espettorante e antisettico polmonare. Si usa in modo diverso a seconda del disturbo da curare.
Come prevenzione: massaggiatelo sul collo al mattino, miscelato a 2 gocce di olio di rosa, prima di uscire di casa: proteggerà gola e bronchi dal freddo.
Contro il raffreddore. Scioglietene 4 gocce in una ciotola di acqua calda ed inspiratene il vapore tenendo il capo coperto con un asciugamano.
In caso di tracheite o bronchite. Nelle forme di laringite, tracheite, bronchite, perdita della voce, influenza, tosse. Diluite tre gocce di estratto di benzoino in un cucchiaio di olio di mandorle e frizionate delicatamente sulla pelle del collo e del petto.
Nel diffusore. Risulta anche molto utile diffonderne l’aroma nella stanza in cui si soggiorna più spesso: associatelo all’eucalipto ed al pino per bronchi, polmoni e contro le faringiti oppure al cajeput per liberare il naso.
Un massaggio avvolgente o un bagno corroborante con l’aggiunta di qualche goccia di benzoino riportano l’equilibrio emotivo e riconciliano con se stessi e col mondo, allo stesso modo in cui, da migliaia di anni, l’incenso di Giava continua ad essere bruciato in Oriente per creare un ambiente favorevole e propizio per la manifestazione della divinità.
nettuno_nl@libero.it
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