LA ROTTA DI ULISSE

 


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Come funziona l’astrologia? La struttura dello Zodiaco Parte terza

di Massimo Michelini

Nel capitolo precedente (Come funziona l’astrologia? La struttura dello Zodiaco - Parte seconda) abbiamo visto quale meccanismo regola il “gioco” planetario di domicili ed esaltazioni, come pure di esilî e cadute. Una legge geometrica forse sottesa a infinite altre realtà del cosmo, di certo regolante la realtà e la struttura dello Zodiaco. Ossia quella di tutte le cose, compresa la nostra vita.
Chi ha un minimo di dimestichezza con l’astrologia sa che, se siamo fatti in un certo modo, è perché abbiamo un ascendente di un certo un tipo, una Venere posizionata in un dato segno, Marte in una determinata casa. Così come l’essere umano e i diversi animali mangiano alcuni cibi e altri no perché hanno una particolare forma di dentatura e uno stomaco predisposto per ingerire alcuni alimenti piuttosto che altri, noi amiamo solo donne in carne perché abbiamo una Luna in Toro, tanto per citarne una, o ci invaghiamo ripetutamente di marinai o tossici per il nostro Marte in Pesci, per dirne un’altra.
Così, se analizziamo con lucidità le forze planetario-zodiacali, possiamo capire che ad ognuna di esse spetta una particolare funzione, predisposta affinché ogni creatura abbia una sua esistenza, e come pure il genere umano – di cui ovviamente facciamo parte – sopravviva, si sostenti, si moltiplichi, tramandi i propri geni. E la loro combinazione e ricombinazione in sottospecie infinite creerà le differenze individuali, perché – tranne i casi di gemelli monozigoti nati con parto cesareo nello stesso istante1 – ogni momento cosmico è differente e produrrà creature differenti. Che avranno comunque forti similitudini, perché tutti nel loro tema natale hanno il Sole, la Luna, gli altri dieci pianeti collocati in dodici case e dodici segni.
Lo schema ricostruito da Lisa Morpurgo non ha solo una funzione di conoscenza astratta, intendiamoci: sapere che il tal pianeta trova la sua posizione migliore o peggiore nel tal segno ci aiuta a capire come agirà e reagirà la persona che lo possiede, perché darà indicazioni sulle sue modalità d’essere, altrimenti non ricavabili. Certo qualcuno (o forse molti) impiega l’astrologia basandosi in particolare sulle similitudini e assonanze, che però possono essere distorte secondo una prospettiva del tutto soggettiva se non si sa quale è la reale struttura sottostante alle similitudini e analogie. Perché gli eventi che ci capitano non sono casuali, mai, e li determiniamo in parte noi con il nostro modo d’essere, ossia con il nostro tema natale, pur essendo al tempo stesso all’interno di una struttura globale che ci rispecchia, ci ingloba, forse ci determina. Anche se il vaso che precipita da un davanzale e che ci cade in testa non dipende dalla nostra volontà, ci mancherebbe. Per gran parte delle cose che ci accadono però è basilare il nostro contributo, anche se spesso siamo del tutto inconsapevoli del ruolo da noi svolto. Così incolpiamo la cattiva sorte, o benediciamo quella buona, senza accorgerci che il nostro operato, pensiero e sensibilità ha influenzato gran parte di ciò che ci capita.
In altri termini l’insieme delle circostanze, eventi, situazioni (di cui noi stessi siamo parte coinvolta e partecipe), sono la realtà in cui ci troviamo e che ci condiziona ma al tempo stesso sono pure l’effetto e il risultato della nostra presenza ed esistenza.
Siamo parte di un tutto, il tutto lo determiniamo noi col nostro agire e il tutto determina noi con il suo essere ed evolversi.
Torniamo però all’argomento di questo studio, facendo un passo indietro e tornando alla legge geometrico-spaziale sottesa al meccanismo di domicili ed esaltazioni. Abbiamo visto che c’è uno Zodiaco per così dire “inerte”, quello non ancora fecondato dal luminare Sole, in cui c’è una quasi perfetta specularità di due metà. La sua immagine è questa:

Ipotizziamo, seguendo il ragionamento di Lisa Morpurgo, che tale Zodiaco privo dell’apporto dei pianeti esaltati non abbia ancora preso vita, per così dire. Evento cosmico che invece accadrà nel momento in cui, dal Leone, il Sole compie un balzo di 120 gradi per esaltarsi in Ariete2. Questo spostamento scatenerà un’azione uguale e contraria nel pianeta opposto e complementare, Saturno, che “movimenterà” a sua volta l’altra metà dello Zodiaco.
Per non parlare poi dell’altro luminare, la Luna, che compirà movimento analogo dal Cancro verso i Pesci, stimolando a compiere un identico balzo il suo opposto, il controluminare Urano.

Ognuno dei 4 luminari o controluminari farà spostare, come si è visto gli altri pianeti, arrivando a toccare tutti i segni. Dodici i segni, dodici i pianeti.
Et les jeux sont faits… Lisa Morpurgo ha così ricostruito la corretta posizione di domicili ed esaltazioni. Ora so perfettamente che i tradizionalisti, come pure chi pratica altri tipi di astrologia, non danno alcun valore a questo schema3, ma mi diano una spiegazione coerente e logica rispetto alla struttura dello Zodiaco e sono pronto a compiere pubblica ammenda.
Sono invece convinto, sulla scia degli studi della Morpurgo stessa, che tale schema sia alla base della vita, e sia suscettibile di analisi e interpretazioni del tutto fondamentali sul modo di essere e agire dell’umanità intera, come pure del cosmo stesso. Una chiave in codice per capirne il funzionamento, ipotizzò la Morpurgo4.
Ad esempio, il fatto che lo Zodiaco, anche per la tradizione, abbia inizio in Ariete ha un suo senso, dato che rappresenta l’inizio di un ciclo, anzi lo sbocciare della vita. E, visto che il Sole è esaltato proprio nel primo segno, ecco ribadito il primato astrologico-numerico del luminare-Sole, il numero 1 nel cerchio zodiacale.
Ma andiamo per ordine. La “collocazione” dei pianeti è quindi dettata da un ritmo ben preciso perché sia nella sede di domicilio, sia in quella di esaltazione, ogni forza planetaria fronteggerà sempre il medesimo “rivale”. Così, come abbiamo già visto

il Sole fronteggia Saturno,
Giove se la vede con Mercurio,
Plutone con X,
Venere con Marte,
Y con Nettuno,
Urano con la Luna.

E la forza “positiva” di un dato pianeta andrà a combinarsi con quella di altri per dare ai segni le varie caratteristiche a noi note, che si sommeranno algebricamente a quelle in negativo. Come scritto e riscritto, ad esempio la Bilancia è dettata dai valori di Venere, Saturno e X, come pure dallo scarso possesso dei pianeti che strutturano l’Ariete, ossia Marte, Sole e Plutone (e viceversa, s’intende).

Descrizione: esili e esaltazioni tutte Descrizione: esili e esaltazioni tutte
Pianeti in domicilio ed esaltazione Pianeti in esilio e caduta


Se l’ordine dei segni è però chiaro e cristallino, perché dall’Ariete-primo segno-numero 1 si passa al Toro-secondo segno-numero 2 fino ai Pesci-12, qual è l’ordine di successione dei pianeti? Quello stabilito in base alla distanza dal Sole stesso, centro del nostro universo? Se così fosse, l’ordine “giusto” sarebbe quello dei pianeti in domicilio (visibili nella figura qui sopra) oppure quello delle esaltazioni?
Se poi analizziamoi grafici con i pianeti domiciliati e quelli esaltati, anzitutto vediamo che, quando ancora si parla di domicilio, dopo il Sole del Leone (e la Luna del Cancro) abbiamo, duplicati, gli Y e Mercurio propri dei segni a loro vicini, ossia Vergine e Gemelli. Spetta a uno di loro la seconda posizione?
Vediamo cosa scrisse in proposito Lisa Morpurgo:
“Ma se passiamo allo schema delle esaltazioni e disegnamo uno Zodiaco con Pesci e Ariete in alto, vediamo che i pianeti paralleli restano tali anche in sede esaltatoria e si sgranano sempre alla destra e alla sinistra di Luna e Sole, però in successione rovesciata.
Ossia Giove e Nettuno, che fiancheggiavano Saturno e Urano in sede domiciliare, fiancheggiano ora Luna e Sole, mentre Mercurio e Y, che fiancheggiavano Luna e Sole, fiancheggiano ora Saturno e Urano.
Fu così che si manifestò ai miei occhi, per la prima volta, l’indicazione di un rovesciamento che doveva poi avere conseguenze di incalcolabile portata”5.Descrizione: spirale a
Nello schema qui riportato vengono uniti con un tratto di penna i pianeti, secondo l’ordine di distanza dal Sole, numero 1, ossia dal pianeta più lontano (Y, il secondo transplutoniano) fino al numero 12, l’astro più vicino alla Terra. Passando poi da Y a X, primo transplutoniano, poi Plutone, Nettuno, Urano, Saturno, Giove, Marte, Venere, Mercurio, Luna.
La numerazione sarà quindi la seguente:

Sole-1
Y-2
X-3
Plutone-4
Nettuno-5
Urano-6
Saturno-7
Giove-8
Marte-9
Venere-10
Mercurio-11
Luna-12

Secondo questo schema numerico-planetario i luminari e i controluminari (Sole, Luna, Saturno e Urano) hanno lo stesso ordine numerico del segno dove sono esaltati. Ossia il Sole-1 è esaltato nel primo segno, l’Ariete. La Luna 12 è esaltata nell’ultimo segno, i Pesci. Saturno-7 è esaltato nel settimo segno, la Bilancia, mentre Urano-6 nel sesto, la Vergine.
Perché questi pianeti sono in grado di numerare il segno della loro esaltazione e gli altri no?6 Un po’ alla volta, nella mente di Lisa Morpurgo nacque l’idea che il nostro Zodiaco non era unico, ma ne aveva uno speculare, come ipotizzò ne Il convitato di pietra. Poi riflessioni ulteriori la portarono a rielaborare la teoria dei Quattro Zodiaci, ma di questo cominceremo a parlare dalla prossima puntata.
Per il momento pensiamo che non siamo soli nell’universo, ma non in senso ufologico, se così si può dire. Potranno sì esserci forse creature sparse in giro per le galassie, ma la vita del sistema solare ha senso solo se si inserisce in un disegno complesso, numerico-geometrico. Così il nostro Zodiaco, a dominanza maschile poiché inizia con l’Ariete dove Marte, Plutone e il Sole la fanno da padroni, dovrà completarsi con un altro a dominanza femminile, dove i valori muliebri avranno la meglio. Là in cielo quindi qualcosa ci completa, ma è riuscito comunque a lasciare tracce proprie anche qui. Quali? Come?

Ne parleremo la prossima puntata…

Continua…



1
I gemelli sono spesso impiegati come un’arma impropria dai detrattori dell’astrologia. È noto infatti che non tutti i gemelli, anche i monozigoti, hanno vite simili (e talora caratteri somiglianti), anche se in taluni casi vediamo similitudini sorprendenti, non attribuibili al caso perché troppo ripetute e involontarie. In altri, invece, le esistenze delle creature nate nello stesso istante si differenziano, talora anche parecchio. Resta il punto di domanda, anche se il punto di domanda persiste e persisterà comunque per tutti, perché nessuno ha svelato il mistero ultimo sul perché l’astrologia funziona. Resta il fatto che funziona, eccome se lo fa.
2 Come abbiamo visto, l’esaltazione del luminare o controluminare farà poi spostare gli altri pianeti, detti paralleli, per una distanza di 60 gradi invece dei 120 che percorrono Sole, Saturno, Luna e Urano.
3 E continuano ad affermare, tanto per fare un esempio, che Mercurio è esaltato in Vergine, lanciando alti lai contro la Morpurgo rea di aver stravolto la Tradizione Astrologica, ma non fornendo comunque una qualsivoglia spiegazione sensata al quesito teorico da lei posto. Inoltre, il trattare il suo pensiero e la sua opera, a 14 anni dalla sua morte, con sufficienza se non come il frutto di una dissennata presunzione intellettuale, sta a significare solo ed esclusivamente una cosa: la Morpurgo aveva ragione. Se così non fosse sarebbe già abbondantemente scivolata nel dimenticatoio, e soprattutto non susciterebbe ancora tanto immotivato astio, Freud docet… Se la sua teoria fosse una sciocchezza avrebbe scatenato ilarità, non un feroce quanto illogico rifiuto.
4 Anche se è possibile o probabile che qualcosa ci sia ancora da capire o “aggiustare” nello schema morpurghiano. Si tratta però di inezie, perché la struttura è quella giusta, impossibile che non lo sia.
5 Un lungo cammino, «Ricerca ’90», ottobre 1993, p. 33.
6
Ricordiamo che i pianeti non luminari o controluminari sono detti pianeti paralleli, perché sono appunto paralleli in sede di domicilio, secondo lo schema più volte riportato.

massimomichelini1@virgilio1.it

1/11/2012


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