Achillea
di Laura Nicoli
Famiglia: Composite, cui appartengono la pratolina, il tarassaco e la calendula
Genere e specie: Achillea Millefolium
Altri nomi: Millefoglio, achillea, sanguinella, erba del soldato, erba del marchese, stanga sangue,
erba dei tagli, stagna dora, erba de feridas, erba militare
Parti impiegate: foglie, fusti, sommità fiorite |
Descrizione: L’achillea è una graziosa pianta erbacea perenne, alta circa 90 centimetri, ricoperta da una delicata peluria. Le sue foglie lanciniate sono formate da migliaia di minuscole foglioline, donde il nome di “millefoglio”. In estate i numerosi, minuscoli fiori bianchi dell’achillea formano densi corimbi posti sui gambi ombrelliformi dalla sommità appiattita. L’achillea si propaga facilmente per seme o divisione di piede, piantando le porzioni di radici in primavera o in autunno. I semi devono essere appena ricoperti di fine terra e umidificati fino alla germinazione, che solitamente richiede due settimane. Le piantine devono essere, quindi, diradate con una spaziatura di 30 cm circa. L’achillea si adatta a molti tipi di terreno purché ben drenato, ma è più rigogliosa in terreni moderatamente ricchi e ben soleggiati. I cespi delle piante devono essere divisi a distanza di alcuni anni per favorirne la crescita rigogliosa. Può essere raccolta nella fase della fioritura, quindi appesa ad essiccare.
Questa pianta, che cresce in luoghi apparentemente anche inospitali (lungo i margini delle strade o delle ferrovie, o negli interstizi del selciato) ha generalmente uno sviluppo molto rigoglioso, rispetto alle condizioni ambientali in cui si trova. In particolare le foglie, che rappresentano la superficie di scambio con l’ambiente esterno (i polmoni della pianta), sono nell’Achillea caratteristicamente divise in numero amplissimo di sezioni, il che accresce enormemente la possibilità di contatto con l’aria. Sembra, quindi, che l’Achillea abbia una particolare affinità con l’elemento aria, il più vicino secondo l’antica teoria degli elementi, alla funzione del pensiero.
Storia: La leggenda narra che durante la guerra di Troia Achille arrestò l’emorragia alla spalla ferita di un compagno d’arme applicando le foglie felciformi dell’Achillea.
Gli scienziati hanno scoperto che l’eroe mitologico aveva probabilmente ragione. L’Achillea contiene sostanze dotate di proprietà emostatiche, analgesiche e antinfiammatorie, potenzialmente utili per curare le ferite. Sembra, inoltre, che la pianta possa servire come rimedio digestivo, mestruale e come blando sedativo.
Achille decise degli impieghi dell’achillea in erboristeria per 2500 anni. Dioscoride, assegnato come medico alle legioni romane, raccomandava di sfregare la pianta contusa sulle ferite. Forse per un’associazione con le risse, l’achillea fu anche messa in relazione ai ribaldi e chiamata in Inghilterra “balocco dei cattivi”.
All’epoca di Achille, anche gli antichi medici cinesi usavano l’achillea asiatica per curare infiammazioni, emorragie, menorragie e morsi di cani e serpenti. I cinesi usavano, inoltre, i fusti secchi di achillea nel rituale I Ching, l’oracolo consultato per predire il futuro.
I medici ayurvedici dell’India usavano l’achillea come febbrifugo.
I coloni introdussero l’achillea nell’America settentrionale, dove gli Indiani la adottarono con entusiasmo come trattamento esterno per ferite e ustioni, e interno per curare raffreddori, faringite, artrite, mal di denti, insonnia e disturbi digestivi.
La lettura simbolica: Il suo nome ricorda l’eroe Achille che si servì della pianta durante una battaglia per curare un re ferito. Achille era anche discepolo di Chitone, il centauro grande conoscitore di erbe e medicamenti. Non è un caso che proprio di Achillea siano fatte le 50 bacchette che i cinesi usano durante il rito divinatorio degli Yi-King. L’Achillea è tra le più importanti piante medicinali conosciute dall’uomo. I suoi semi custoditi in un sacchetto vengono posti nelle botti per conservare il vino, simbolicamente legato al sangue.
Proprietà: L’achillea contiene molti costituenti chimici che rendono conto del suo tradizionale impiego nel trattamento delle ferite. Due di questi stimolano la coagulazione del sangue. Diversi altri costituenti possiedono proprietà antinfiammatorie e analgesiche. Altri ancora agiscono come antisettici.
L’achillea possiede un costituente chimico presente anche nella camomilla ed il camazulene che contribuisce a rilassare il tessuto muscolare liscio dell’apparato digerente. Queste proprietà fanno dell’achillea un antispasmodico.
L’achillea contiene anche una piccola quantità di un costituente chimico ipnotico, il tuione, i cui effetti sono stati paragonati a quelli della marijuana. Il tuione presente nell’achillea può rendere conto del suo tradizionale impiego come sedativo. In quantità elevato il tuione è tossico, ma le dosi raccomandate di achillea non ne contengono quantità nocive.
Questa pianta, perciò, si adatta perfettamente ad un tipo di persona dalle spiccate facoltà intellettuali, estremamente versatile, mobile, flessibile, curiosa, aerea, che predilige occuparsi delle più svariate attività senza soffermarsi troppo su nessuna cosa. Queste persone, però, quando sono indotte, per qualche motivo, ad occuparsi in modo più specifico, o per un tempo prolungato, di un aspetto particolarmente problematico della loro vita possono soffrire al punto che avranno la sensazione di essere costrette e imprigionate, senza via d’uscita. Tale situazione interiore potrà riverberare sul loro fisico.
I sintomi: Tachicardia o angina pectoris (con stasi venosa e ipertensione). È il caso in cui la pressione che il sangue esercita sulle pareti dei vasi mimi, per così dire, quella di un’energia vitale abituata a scorrere fluidamente, che venga improvvisamente “costretta” e arginata. Queste persone potrebbero essere soggette anche a improvvise emorragie che rappresentano l’erompere improvviso dell’energia-sangue fuori dai soliti “canali”.
Uso e dosi. Infuso: Mettere in infusione, per 10 minuti, 10 grammi di sommità fiorite in 250 cc d’acqua bollente. Berne due tazze al giorno, lontano dai pasti.
La miscela utile nei casi sopradescritti è la seguente: 30 g di Achillea, 15 g di salvia, 15 g di timo, 30 g di foglie di mughetto. Mettere in infusione 10 grammi di questa miscela in 200 cc d’acqua bollente, per 20 minuti. Berne due tazze al giorno lontano dai pasti.Oppure, si può unire all’Achillea del vischio e della borsa pastore in parti uguali, di cui si porranno poi 10 gr in infusione per 15 minuti, in 200 cc d’acqua bollente. Berne due tazze al giorno lontano dai pasti.
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