I capelli
di Laura Nicoli
Capelli lunghi, corti, lisci, ricci, folti, fluenti od ondulati: ornamento di grande fascino, richiamo sessuale e di seduzione. La capigliatura è, in realtà, investita di significati simbolici non sempre univoci a testimoniare la sua grande significatività antropologica, culturale, simbolica.
I capelli sembrano, infatti, espressione di un’energia viva capace di ricrearsi in continuazione. Com’è noto, benché singolarmente abbiano una definita e limitata possibilità di allungarsi, crescono e si rinnovano per tutta la vita. Inoltre, incarnano una sorta di legame e di attaccamento a forme altrettanto vitali e rigeneranti presenti in natura, non ultima la sessualità.
I capelli significano, infatti, anche istintualità: le rappresentazioni di Satana, delle streghe, di Pan, tutti fortemente irsuti, con chiome aggrovigliate e scompigliate, lo confermano.
Benessere della persona e benessere dei capelli, dunque, si collegano. La loro caduta è legata al ciclo stagionale e richiama la perdita di forza, di interessi, di cose lasciate dietro di sé: una rapida caduta di capelli può, in effetti, conseguire un lutto – reale o immaginario – o una rinuncia preventiva alla vita, come una sorta di precoce invecchiamento. Così una testa completamente calva può portare all’immagine di un deserto dove nulla nasce e si muove, espressione di un mondo senza fantasia, immutabile, fermo, o del paradossale desiderio di tornare con la testa nuda e pulita del neonato. Quando qualcosa di nuovo rompe l’equilibrio precedente o qualcosa su cui poggiava la nostra identità e la nostra tranquillità scompare, l’angoscia (perdita patologica dei capelli) simboleggia la recisione di un legame. In particolare, in un bambino la comparsa di chiazze alopeciche può denotare la recisione di un legame, quello con la figura materna, da cui egli dipende totalmente: i capelli mancanti esprimono, cioè, la perdita dell’affetto vitale.
Sotteso all’alopecia è anche il significato di togliere di mezzo i capelli – pensieri sporchi, aggressivi o pesanti che, comunque, rappresentano qualcosa di ingombrante. Se a perdere massicciamente i capelli è una donna, non stupirà di trovare nel suo vissuto situazioni di rinuncia o di perdita della femminilità e dell’immagine di sé come evocatrice di fantasie sensuali o erotiche. Se, invece, come spesso accade agli uomini, i capelli cadono perché “soffocati” da una eccessiva produzione di “sebo” (dermatite seborroica), ci si può trovare di fronte ad un maschile che non riesce a trovare la strada verso la propria soggettiva creatività, autonomia e forza vitale.
nettuno_nl@libero.it
5/5/2008
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