Cardiaca di Laura Nicoli
Descrizione: la radice perenne della cardiaca produce fusti robusti e a sezione quadrangolare, striati di rosso o violetto, che crescono fino a raggiungere un’altezza di 120 cm. Le foglie inferiori sono fortemente lobate, come quelle dell’acero, mentre quelle superiori si presentano strette e dentellate. La cardiaca produce verticilli di fiorellini bianchi, rosati o porporini che fioriscono in estate. Storia: gli antichi Greci e Romani usavano la cardiaca sia per disturbi fisici sia per problemi emotivi del cuore, come palpitazioni e depressione. Proprietà: in Europa la cardiaca si diffuse innanzitutto come trattamento per le malattie del bestiame. L’erborista inglese del XVII secolo Nicholas Culpeper scriveva: «Non v’è erba migliore per allontanare dal cuore gli umori della melanconia… e dar gioia e contentezza all’anima». Vedeva in tale erba soprattutto un antidepressivo, pur soggiungendo che «essa è… di grande utilità in caso di tremiti del cuore (palpitazioni), negli stati di debolezza e negli svenimenti». A livello psicologico: i soggetti con predisposizione a questi disturbi si presentano in genere come persone incapaci di affrontare prestazioni troppo pesanti: il sangue va loro alla testa provocando mal di capo, il cuore accelera il battito e la pressione, sia minima che massima, tende a salire. Questa situazione si risolve quindi in contrazioni cardiache che possono avere conseguenze emotive tali da provocare, a volte, la sensazione di palpitazioni. Usi e dosi: è ottimo l’infuso di Cardiaca essiccata mista al Biancospino, a un po’ di Achillea, Ruta e Borsa Pastore. Mezza tazza prima dei tre pasti giornalieri. In caso di extrasistoli: cardiaca in polvere (1 grammo) fino a 3 volte al giorno. In caso di nevrosi cardiaca: 1-2 grammi di estratto fluido della pianta intera potranno recare giovamento. |
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