Anna Nicole Smith

Una storia americana
Larger than life

di Massimo Michelini

Certe vicende possono accadere forse solo in America, terra dove tutto è all’apparenza possibile. Come ritrovarsi dalle stelle alle stalle nello spazio di un mattino, ma a volte pure dalle stelle alle stalle nello stesso infinitesimo lasso di tempo.
Ad esempio, nascere in un paesino sperduto del profondo sud, sposarsi da adolescente e fare un figlio, finire nel paginone centrale di Playboy, sposare un multimiliardario di 63 anni più vecchio di te, non ereditare, passare dieci anni in tribunale, vedere infine riconosciute le proprie ragioni dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, partorire una nuova creatura e dopo 3 giorni vedere morire di overdose il figlio maggiore, sopravvivergli pochi mesi e poi andarsene allo stesso modo.
Questo non è un film, è la storia vera di Vickie Lynn Hogan, in arte Anne Nicole Smith.

LA STORIA
IL SUO TEMA NATALE

Vickie Lynn nasce a Mexia, sperduto paesino del Texas, il 28 novembre del 1967, forse intorno alle ore 12. Il matrimonio dei suoi genitori dura lo spazio di un mattino ed entrambi si risposano presto. La madre Virgie per ben altre 4 volte. Vickie cresce così senza vere figure di riferimento, spesso sballottata come un pacco inutile tra un parente e l’altro.
A 17 anni interrompe gli studi e trova lavoro come cameriera in un fast food. Qui conosce un ragazzo più giovane di un anno, Billy Wayne Smith, cuoco del locale, che sposa. Un anno più tardi, il 22 gennaio 1986 nasce un bimbo, Daniel, l’essere umano che Vickie amerà di più.
Il matrimonio, come prevedibile, dura pochissimo. Quando Daniel ha un anno Vickie si trasferisce a Houston e, dopo alcuni lavori come cameriera, decide di sfruttare la propria bellezza e si ritrova a fare la ballerina di lap dance. La ragazza è ambiziosa e si dà da fare. Prende lezioni di dizione e come modella, poi fa un provino per la rivista Playboy.
Nel marzo del 1992 ottiene la copertina del giornale e dichiara di voler diventare la nuova Marylin Monroe. Da questo momento adotta definitivamente il nome d’arte di Anna Nicole Smith. Anna Nicole è un trionfo di sensualità. Bionda, alta un metro e ottanta, tutt’altro che sprovvista di curve.
La popolarità e il denaro sono assicurati, ma la ragazza non si accontenta. Nel 1991 ha infatti conosciuto in un locale di strip tease un arzillo vecchietto ancora attratto dalle grazie femminili, J. Howard Marshall. Il decrepito signore, oltre che dotato di una forte attrazione per il gentil sesso, è titolare di uno dei più ingenti patrimoni del Texas.
Anna Nicole divorzia allora in tutta fretta dal primo marito e corona il suo sogno d’amore il 27 giugno del 1994. Lei ha 26 anni, lo sposino 89.
Dopo poco più di un anno il secondo marito passa a miglior vita, dopo aver accumulato un patrimonio di 1600 miliardi di dollari. Il multimiliardario non ha lasciato però nulla nel testamento alla mogliettina, che impugna immediatamente l’atto legale.
La battaglia tra la bionda e prosperosa vedova e uno dei figli del magnate si protrarrà per dieci anni con fasi alterne poiché alcune sentenze danno ragione alla Smith e altre al figlio. Si ricorre infine alla Corte Suprema degli Stati Uniti che, il primo maggio del 2006, dà parzialmente ragione alla Smith.
Anna Nicole è al massimo della popolarità sui giornali di gossip, pur non avendo altro da offrire che la propria avvenenza e una vita fuori dagli schemi. È infatti ingrassata e dimagrita a dismisura (facendo poi la testimonial per un programma di dimagrimento) ed è apparsa in TV in uno stato emotivo alterato, forse dall’alcool più probabilmente dalle droghe.
Inoltre, a solo un mese dalla sentenza che l’ha resa ricchissima annuncia di essere incinta, dichiarando che il padre della nascitura è uno dei suoi legali, Howard K. Stern.
Il lieto evento avviene alle Bahamas, dove il 7 settembre 2006 viene alla luce una bambina, Dannielynn. Ma la tragedia incombe. Nello stesso ospedale dove la madre ha partorito solo tre giorni prima, muore per overdose Daniel, l’amatissimo primogenito.
Anna Nicole è distrutta. Nonostante l’amorevole assistenza di Stern, l’8 febbraio muore pure lei in un albergo in Florida per un cocktail mortale di farmaci tranquillanti.
Ma gli scandali non sono finiti: in quattro si fanno avanti per rivendicare la paternità della piccola Dannielynn. Il giudice per stabilire la verità non può che ordinare il test del DNA. Risulta così che padre della piccina non è Stern, ma un fotografo con cui la Smith ha avuto una tempestosa relazione, Larry Birkhead, che si ritroverà così a gestire il patrimonio della figlia.
Terminerà davvero così la tragica telenovela?

Se l’ora di nascita trovata su internet – le 12 – è plausibile, Anna Nicole Smith era Sagittario ascendente Aquario. Confido che l’ora sia giusta, perché il tema natale che ne risulta è estremamente significativo almeno per due elementi, ossia un brutto Giove in Vergine e settima casa e una Luna, beneficata e lesa in ottava e Bilancia. Ma andiamo per ordine.
Anna Nicole presenta nel suo tema natale un Sole in decima casa al trigono di Saturno in Ariete e seconda, Sole che riceve però una quadratura da Giove in settima. Ossia, una grande ambizione di arrivare in alto e un pessimismo più o meno forte che crea di solito una smodata voglia di arricchire. L’ambiente natale è stato duro (la seconda in Ariete), da bambina Vickie è stata sballottata da una zia all’altra (la quarta in Gemelli) e per riscattarsi deve usare la propria bellezza (Luna e Venere congiunte in Bilancia e ottava).
Vickie ha dalla sua parte avvenenza e scaltrezza (Mercurio in Scorpione, Urano e Plutone in Vergine e settima). Come può incrementare allora le proprie rendite? La natura l’ha dotata di un fisico strepitoso, un vero capitale che può impiegare come esca per contrarre un matrimonio ricco, come vuole il Giove in settima casa. Giove le fornisce l’incontro fortunato, peccato che poi non tutto fili per il verso giusto, visto che il pianeta è solo leso e che Urano – sempre in settima – riceve un’opposizione da Saturno contribuendo probabilmente a farle compiere scelte sbagliate di varia natura. Ma l’ottava casa di Anna Nicole è in Bilancia e l’eredità si conquista gradino dopo gradino fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti con una lunga, paziente, tenace battaglia legale.
La Smith ha infatti una volontà fortissima (Sole trigono a Saturno) e grinta da vendere (Marte in Capricorno in trigono a Plutone e Urano) anche se in lei c’è un forte sottofondo di masochismo.
La Luna in ottava casa puzza infatti di morte, di precarietà, di instabilità emotiva. La sua per di più riceve un quadrato da Marte, chiaro indizio di autodistruttività o di violenza subita. La Smith, si sa, aveva un pessimo rapporto con la madre, troppo presa a inseguire i suoi amori per dedicarle attenzione. Neppure la sua femminilità, strumentalizzata per arrivare in alto, riusciva a darle un vero appagamento: troppo irrequieta, era insoddisfatta, attratta dal torbido, dal pericolo, dal rischio. Aggiungiamo che dei due signori del Sagittario, Giove e Nettuno, Giove come abbiamo visto è pesantemente sacrificato, Nettuno è trionfale. È infatti in nona casa, congiunto a Mercurio, sestile a Marte, Urano e Plutone. È inoltre signore anche dell’ascendente Aquario, e tutto tende a ribadire nella Smith una forte irrequietezza e un altrettanto forte bisogno di fuga e di sperimentare, forse anche di evadere dalla realtà attraverso i cosiddetti paradisi artificiali.
Mercurio – il figlio – è solo positivo nel suo tema natale. La Smith stravede infatti per Daniel. Dal suo tema natale nulla farebbe quindi presupporre una tragedia perché si potrebbe pensare – e così è stato – a un rapporto complice con un figlio magari fuori dalla norma ma comunque amatissimo. I transiti però, al momento della morte del figlio e di quelli della Smith erano parlanti e terribili.
Nel tema della Smith, in quel fatidico settembre 2006, Saturno in Leone e Nettuno in Aquario quadrano il suo Mercurio in Scorpione: la droga le porta via il figlio. Nel febbraio 2007 sia Saturno sia Nettuno si sono spostati di poco rispetto al suo Mercurio: ora è lei a chiedere alle droghe di farle raggiungere il figlio. Non ha importanza se sia stata una scelta voluta oppure uno sbaglio nel dosaggio dei tranquillanti. Anna Nicole Smith non poteva più sopportare la realtà con cui aveva lottato per quasi 40 anni. Meglio rifugiarsi in Nettuno. Giove non le era mai stato amico.