LA ROTTA DI ULISSE

 


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Marte, io e Lui – La sessualità maschile

Parte prima, il pianeta nei segni

di Massimo Michelini


È Marte ad aprire la sequenza zodiacale grazie al suo domicilio primario, nei gradi da zero a dieci dell’Ariete. La sua presenza al tempo stesso reale e simbolica in una posizione di inizio - e perciò di primato - evidenzia la sua centralità nel ciclo vitale in cui abbiamo avuto la ventura di nascere, e nella mentalità che lo permea. In tutte le sue sfumature simboliche di energia, irruenza, bisogno di primeggiare grazie alla capacità di penetrare nella realtà esterna. A proposito di penetrazione, energia e irruenza, è noto che Marte sul piano anatomico indica tutta la muscolatura ma anche quel corpo spugnoso molto irrorato di sangue e composto da fibre muscolari, che rappresenta se non il principale il più appariscente organo sessuale maschile, il pene.
Parte del corpo centrale nella mentalità dell’umanità intera, e in particolare del sesso forte, spesso in maniera anche buffa, quasi infantile. Ogni uomo che voglia apparire tale fa infatti inconsciamente i conti con quell’appendice fra le gambe, fonte di infinite gioie ma di altrettante ansie. Di vario tipo. Per carattere e professione, da sempre ricevo le confidenze di tante persone. Se una donna ha problemi sessuali ammette di solito senza ansie eccessive di averne, in qualche caso riconoscendo di non avere particolare interesse per il sesso. A mia memoria nella mia vita solo un amico intimo secoli fa mi confidò di avere problemi di impotenza.
Se tutto sommato comunque alle difficoltà erettili prima o poi ci si rassegna, spesso scivolando o in un temperamento depressivo o in una rabbia pronta a esplodere al minimo pretesto, non lo si fa praticamente mai se Madre Natura non ti ha dotato di dimensioni se non ragguardevoli almeno nella norma. In questi casi sale un velo di omertà totale oppure si ricorre a bugie pietose, a beneficio soprattutto di se stessi. O ancora si attribuisce la colpa alle donne, ree di non accontentarsi mai, della durata di un rapporto ma soprattutto della taglia dell’attrezzo maschile. Il sesso quindi, biologicamente nato per dare alla specie la possibilità di riprodursi, da momento piacevole diventa ossessione, purtroppo quasi sempre in negativo.
Tanto per ribadire quanto ha in mente l’uomo medio per sé, i propri antenati e i discendenti, vale la pena ricordare una battuta di un film comico di non eccelsa levatura, 40 anni vergine 1. Uno dei protagonisti della pellicola nel corso della storia viene a sapere che sta per diventare papà e accompagna la compagna per gli esami di routine. Scopre che avrà un maschio e mostra subito agli amici su un maxischermo l’ecografia dell’erede. Non si commuove per le piccole dita, gli occhi chiusi, la posizione fetale. Quello che gli interessa è la dimensione del pisello, a suo dire già enorme anche da feto.
Non si pensi che in questo interesse ci sia per il desiderio di soddisfare anche la donna più incontentabile. Lo si magnifica piuttosto per primeggiare 2 e sopravanzare psicologicamente gli altri. Certo non diventi capo grazie a “lui”, a quanto ne so di solito i personaggi potenti non lo esibiscono in pubblico. Anzi, salvo i casi di pornoattori che impiegano il proprio organo virile per far carriera, da quanto mi risulta gli uomini superdotati hanno una soddisfazione di sé che non ha bisogno di eccessive conferme esterne. Sanno infatti che, purché si mettano sul mercato, trovano subito acquirenti deliziate. Eppure il maschio medio sogna di emergere e primeggiare anche grazie al suo attributo maschile, forse perché nello Zodiaco – raffigurazione simbolico-astrologica della vita nell’universo – Marte ha le sue sedi in posizione privilegiata. La prima casa cosignificante dell’Ariete dà infatti l’inizio al tutto mentre la decima è la massima vetta che si possa raggiungere. Entrambe sedi di Marte, simbolicamente legato anche al pene.
Perfino il più intellettuale e asettico degli uomini si inchina quindi, consapevolmente o no, di fronte al Dio Priapo.
Torno sulla questione: perché tanta fissazione per quel corpo spugnoso erettile e per le sue dimensioni? Entrambe le questioni sono quasi di certo riconducibili all’ansia di vita e morte, alla base delle teorie psicanalitiche. Anche se non ha nulla a che vedere con le reali possibilità di fecondare una partner, in teoria la quantità consente di sbaragliare la concorrenza. In fondo in fondo dalla notte dei tempi si sa che nella lotta una corporatura robusta facilita la vittoria. Nei combattimenti sportivi singoli quasi sempre gli atleti sono raggruppati per peso e, prima di un combattimento, devono salire sulla bilancia per essere certi che il combattimento sia alla pari. Per quanto potente e preciso un pugile peso mosca non può competere con un peso massimo.


Nella penetrazione la quantità non garantisce un accoppiamento sicuro, e nemmeno il piacere della partner. Argomento questo inoltre del tutto ininfluente nella cultura occidentale fino a un secolo fa. Per chi non lo sapesse, le donne nell’Ottocento avevano spesso ricamate sulle lenzuola frasi del tipo: “Non lo fo per piacer mio ma per dare un figlio a Iddio”. Quindi di orgasmi clitoridei o d’altro tipo proprio non se ne parlava. Ciò nonostante la forza simbolica del pene eretto è associato alla quantità, forse perché l’irrorazione sanguigna fa aumentare in modo consistente l’organo in fase di eccitazione.
Già il termine eccitazione fa intuire però in qualche modo una mancanza di controllo, un abbandonarsi ai sensi non semplice da gestire. Perché, in preda all’euforia sessuale, l’uomo perde la testa, a volte diventando una testa di c…o, come dice il linguaggio scurrile, significativo però delle intenzioni reali del genere umano, in questo caso della sua parte maschile. Ricordo per inciso che la testa, non intesa come cervello ma come calotta cranica, è governata dall’Ariete, sede di Marte. E Marte regola pure il pene. Faccio presente in aggiunta che un'altra simbologia marziana è la guerra, con tutto ciò che comporta. Da sempre, come ha stigmatizzato anche il mio psicanalista preferito e ancora poco apprezzato rispetto al suo grande valore, Luigi Zoja3, in guerra è permesso anzi favorito lo stupro di gruppo. Se però una nazione belligerante o che abbia comunque un esercito attivo ha raggiunto un sufficiente grado di civiltà, tollera o promuove la prostituzione. Per tener controllata ed efficiente la forza militare lo stato fa quindi sfogare le sue giovani leve, per utilizzarle poi come strumento di morte, una volta scaricati i sensi. Marte, sempre legato a doppio filo all’istinto di vita o di morte .
Aggiungo però che se il tarlo più o meno segreto di ogni uomo è la propria virilità, all’atto pratico per il bene della comunità quegli istinti rappresentati da Marte-pene vanno infatti contenuti e non esibiti, per il bene stesso del buon andamento del vivere civile 4.
Secondo studi recenti, le statue greche dell’antichità, in cui possenti dei ed eroi esibivano corpi nudi perfetti ma con peni piccolissimi - che ora avrebbero fatto la fortuna dei ciarlatani che promettono sistemi mirabolanti per ingrandirli - erano fatte così per una sorta di inconscio monito. Erano raffigurati micropenici non per realismo né a mo’ di rassicurazione per uomini poco dotati, ma per un invito subliminale a non abbandonarsi agli istinti incontrollati, potenzialmente pericolosi 5.
Se analizziamo il linguaggio corrente, frutto di inconsci condizionamenti genetico-culturali, dietro i quali ci sono input astrologici espressi in modo altrettanto simbolico, per indicare un uomo stupido si usano spesso e volentieri termini volgari riferiti al pene. “Testa di cazzo, cazzone, minchione” e altre espressioni simili indicano che in fondo si sa benissimo che l’impulso marziano non è intelligente. Ciò nonostante lo si venera, ma si cerca però di contenerlo nei limiti del possibile, irreggimentandolo nello sport, nella gerarchia sociale, nella vita militare, nel culto del capo.
Capo, sinonimo di cranio, di testa, parte anatomica dell’Ariete legata profondamente a Marte. Confidare nel grande capo è delegare parte dei propri istinti fallici a un personaggio che rappresenti i tanti piccoli falli dei singoli, incarnati in un unico, simbolicamente immenso pene. Il grande capo, appunto. Un tempo erano i Mussolini, Hitler, Stalin, Mao per ricordare solo i trascinafolla del secolo scorso. Ma si veda pure in proposito cosa sta succedendo a livello mondiale ora, con Plutone in Capricorno, segno dove è esaltato Marte, e Urano in Ariete, suo domicilio, e si pensi ai vari Trump più o meno grandi che imperversano in ogni angolo del pianeta. Ma non scivoliamo in politica, e fermiamoci al rapporto dell’uomo con il pianeta che lo guida, anche negli istinti sessuali.

 

L’analisi di Marte, semplificando, indica come il maschio vive e lotta insieme al suo lui. Ma pure come è quel lui, sul piano reale, anatomico, o come stimolo o ingombro psicologico. La posizione nei segni dà indicazioni molto chiare, che vanno però completate con quanto vedremo il mese prossimo nel capitolo successivo, parlando della posizione nelle case e, soprattutto, dei rapporti con gli altri pianeti. Aggiungo che, trattandosi di un pianeta così particolare, nella sua analisi non si può non tenere in conto dei condizionamenti culturali e sociali delle singole persone. Un thailandese, per dirne una, nato in un paese molto libero in fatto di sesso, avrà un rapporto con il suo Marte molto diverso da un saudita o da un aborigeno. Se l’impulso è quello, viene comunque filtrato da un’infinità di altri fattori.
La decrittazione di Marte può quindi spiegare molto bene che tipo di pene ha un uomo, o almeno come lo vive. Senza dimenticare mai la genetica, ovvio, e non scendo in ulteriori esempi per non apparire pecoreccio.

Il Marte in Ariete dà all’uomo un’attenzione molto forte agli impulsi provenienti dal proprio pene, e a volte l’appendice suddetta dà un’impronta netta alla mentalità e al comportamento del singolo. Facciamo due esempi celeberrimi di Marte in Ariete. Partendo dal senatore Umberto Bossi che decenni orsono affermò “La lega ce l’ha duro”, sintetizzando con rara efficacia lo slogan attribuibile a questa posizione planetaria. Un altro esperto in materia, cultore del proprio fallo, assurto ad esempio difficile da imitare per molti uomini, è Rocco Siffredi, pornoattore di grande successo e misure. In entrambi i casi è evidente la tensione nervosa e l’afflusso sanguigno in teoria indirizzato verso la parte anatomica del segno, la testa, ma come abbiamo visto sopra cranio e pene vanno spesso di pari passo, almeno da un punto di vista simbolico. Il sangue va quindi facilmente alla testa e, forse più delle dimensioni, importa la capacità di erezione. Rapida e improvvisa, pronta a mettersi in azione se c’è da affermare il proprio primato, nei rapporti sociali come in camera da letto. In questa sede non parliamo di un uso raffinato dell’organo sessuale, ma di pronto intervento efficiente. Magari sbrigativo – a detta delle confidenze femminili ma pure dei diretti interessati. Ma a loro non interessa una durata eccessiva, noiosissima, piuttosto prediligono la capacità di ricominciare a comando, se si ha un nuovo stimolo. Non so se sia possibile dare una descrizione univoca e plausibile dell’aspetto che ha il pene di questo Marte. Io penserei a un organo virile nervoso e scattante, di colore paonazzo come quando il sangue va alla testa. Penserei più all’agilità che alla quantità, ma il sunnominato Siffredi mi smentisce. Con una difficoltà ad accettare il passare degli anni, si ritiene giovane anche quando non lo è più e pretenderebbe di avere identiche prestazioni a venti come a ottant’anni. In tal caso può ricorrere ad aiuti chimici e, se il gossip è veritiero, uno dei due personaggi citati in precedenza, non Siffredi, avrebbe avuto un grosso scompenso proprio per un uso eccessivo di Viagra.
Se l’energia maschile è diretta verso l’esterno, quella femminile è centripeta, e attira a sé anziché fare uno sforzo per penetrare. Il Toro è un segno femminile e Marte in questa posizione crea qualche contraddizione interna. Come le comari del paesino della celeberrima Bocca di rosa di De Andrè, è un Marte che non brilla certo per iniziativa. E, anziché partire per affondare la spada nella partner, preferisce farsi inglobare, e lascio alla fantasia del lettore le varie posizioni predilette durante l’atto sessuale. Tende quindi a non alzarsi dal divano anche se è in preda all’agitazione erotica e preferisce portare a sé la compagna, anziché andarla a cercare. Intendiamoci, sto descrivendo una tendenza, e ci sono infinite varianti nel comportamento. Un pene di questo tipo può essere abbondante data la presenza di Giove nel segno, ma non particolarmente portato a erezioni solide e durature. Oppure lento nei movimenti, per prolungare il più a lungo il piacere, come certi golosi che mangiano lentissimamente per non finire troppo presto la leccornia assaporata.

Il Marte in Gemelli è soggetto a molte possibili varianti, anche sotto i boxer o il tipo di mutande preferite. Può esserci infatti il tipo d’uomo adolescenziale, non ancora esperto, agile ma non troppo sostanzioso e a volte pure frettoloso. Oppure, prendendo un’altra simbologia dell’adolescenza ma d’altro tipo, l’eterno arrapato perché molto desideroso di mettersi alla prova, di giocare, di sperimentare. Capace comunque di autopromuoversi e di vendersi in maniera istrionica, spesso intuendo cosa cerca umanamente o sessualmente un’ipotetica partner. Attenzione, non si tratta però di capacità empatica o di sensibilità estrema, quanto di furbizia da venditore, anche se la merce in vendita è il proprio corpo o una sua parte, e la soddisfazione che se ne può trarre. Di rado perde poi completamente la testa, come tutti gli abili esperti di marketing, ed è capace comunque di dedicarsi agli effetti speciali sotto le lenzuola per strappare un applauso finale. Gradito, è nato istrione. Per chiudere con le correlazioni fisiche, escludendo che possano esserci peni spiritosi o divertenti, potremmo avere organi agili ma non troppo sovradimensionati (per la presenza nel segno di Mercurio) pronti però alla bisogna perché svegli e scattanti (sempre Mercurio), con una certa tendenza a sperimentarsi in nuove imprese (Plutone) al limite del porno o proprio dentro al porno. Essendo però una delle posizioni con più varianti e possibilità, forse per l’istrionismo del segno, non è escluso che sul piano fisico le caratteristiche siano nettamente diverse da quelle ora elencate, e vai a capire il perché.


Marte in Cancro è in una posizione in teoria non propizia, eppure a volte non è così infelice come potrebbe sembrare sulla carta. In parte, come nella posizione in Toro, ha un moto d’attrazione centripeto, sensibile, a volte femminile se non zoccoleggiante. Se infatti quando Marte cade in segni maschili l’uomo parte alla carica lancia in resta per mostrare turgore e possanza, come dovrebbe essere “secondo natura”, finendo in segni femminili il pianeta fa fare la civetta, non l’uomo delle caverne. Anche se è del tutto eterosessuale e attirato perciò non dai suoi simili ma dagli opposti. Indeciso tra il dare e (soprattutto) il ricevere coccole, quando l’umore gli gira si trasforma in un Marte in Capricorno 6, e penetra selvaggiamente la partner, per poi tornare all’abituale routine coccolosa. Umorale e apprensivo, non funziona a comando ma seguendo le suggestioni dell’emozioni. Ritrovandosi a volte nel ruolo di penetrante ma ugualmente coccolato, come pretende il bambino interiore del soggetto, indeciso se essere uomo, come vuole la sua parte anatomica eccitata, o bebè, come lo spinge ad essere il lato mai totalmente cresciuto. Nell’amplesso di solito cerca anche una fusione empatica a volte venata di sfumature edipiche, e di certo quasi mai può essere ritenuto un banale maschio fallocrate. Ma è molto complicato, a volte facendo rimpiangere in chi lo ha per le mani il maschio da bar, forse non troppo raffinato ma facilmente prevedibile. Quanto alla sua realtà anatomica, un Marte così può dare risultati estremi. Se sul piano delle funzioni erettili può esibirsi al meglio – o anche solo al minimo sindacale – solo se è coinvolto emotivamente, sul versante delle dimensioni può spaziare dal piccolo membro un po’ infantile a quelli super, in cui le emozioni attivano un’irrorazione sanguigna capace di produrre grandi e consistenti risultati.
Marte in Leone in teoria non è aggressivo ma è comunque orgoglioso e solare come il segno che lo ospita. L’uomo che lo possiede non è quindi troppo fallocentrico, giusto quel tanto che il pianeta impone. Salvo diversi valori del tema natale, non entra in competizione con gli altri maschi per la conquista di una preda-femmina, si considera di suo troppo superiore per misurarsi con il prossimo. Anzi, per misurare. Prende di solito atto di quel che madre natura gli ha donato e quello offre. Gli preme semmai la durata del rapporto. Lento come il pianeta Y domiciliato in Leone, se decide di concedersi all’altra non ha fretta e in certi casi ha bisogno di un intero weekend per arrivare alla logica conclusione di un rapporto sessuale. Poi magari passa mesi e mesi senza decidersi a ripetere l’esperienza, non ha fretta ed è abbastanza certo che, nel momento in cui decide di mettersi su piazza, trova estimatrici degne di questo nome. Come spesso accade per qualsiasi pianeta in Leone, ha in sé un pizzico di superbia, sia abbia i motivi per vantarsi sia semplicemente nato un po’ troppo convinto di meriti inesistenti. Questo anche sul piano erotico. Troviamo così dei Marte in Leone vere e proprie bombe sessuali ma pure mezze calzette convinte di essere potenzialmente porno attori di grande rilievo. In entrambi i casi meglio non dare conferme o smentite, l’orgoglio del segno non apprezza i commenti, semmai dà per dovuti gli applausi. Li meriti oppure no. Il vivere in un proprio mondo rende comunque tendenzialmente poco pericoloso l’uomo con un Marte del genere. C’è da temerne infatti la sfuriata, biblica, ma sono escluse cattiverie, violenze gratuite e ripicche. Tendenzialmente sovrano assoluto anche in camera da letto, è tutto sommato facile da accontentare. Basta assecondarlo, il rifiuto non è contemplato.
L’uomo con il pianeta in Vergine vuole rientrare anche sul piano sessuale nella categoria dell’efficienza e della regolarità. Essendo quindi Marte pure il pianeta preposto a una certa attività, la presenza nel segno richiede che funzioni al meglio delle sue possibilità. Secondo un modello standard, quello più gradito sulla piazza. Se dovessimo fare un paragone con un’altra simbologia marziana, l’automobile, l’uomo con Marte in Vergine vorrebbe che il suo pene fosse simile a una Fiat Panda, efficiente, utilizzabile in quasi tutti i contesti e al tempo stesso quasi indistruttibile. Attenzione però, ci sono pure vistose eccezioni, e in qualche caso anziché l’utilitaria ben fabbricata ci si ritrova dotati di una Ferrari, giusto per proseguire il paragone automobilistico. John Holmes, uno dei più noti pornoattori del passato, famoso per le dimensioni, aveva un Marte in Vergine pure in sesta casa. In questo caso non ci troviamo di fronte al modello standard non accessoriato, ma al top della categoria, difficile da imitare. Al di là delle facili battute, di solito l’uomo di questo tipo, se sessualmente attivo, ha bisogno di regolarità, nei rapporti e nelle prestazioni. Se, tanto per fare un esempio, le sue necessità prevedono sesso due volte la settimana, cercherà in tutti i modi di non sgarrare, quasi sempre riuscendoci. Forse senza una grossa fantasia anche nelle prestazioni, compensata però da una regolarità gradita a molte, anche perché spesso – o a volte – è modulata anche secondo le esigenze della partner. Non per particolare altruismo, quanto piuttosto per pragmatismo. Se risultasse insoddisfacente potrebbe minare le basi del rapporto, dovendo quindi ripartire da capo con qualcun’altra. Possibile, ovvio, ma preferibile evitare gli imprevisti. Questo Marte li detesta.


L’uomo col pianeta in Bilancia talvolta si ritrova scisso tra le esigenze di armonia e bon ton suggerite dal Sole e le spinte impulsive e penetranti indicate da Marte. Di solito si riesce a raggiungere un equilibrio non lasciandosi andare con troppa facilità ma applicando un protocollo di regole del vivere civile anche nella vita sessuale. Ossia un rapporto non consenziente non è contemplato – salvo aspetti collaterali in grado di stravolgere le simbologie proprie del segno. Marte poi spesso si attiva non in virtù della voglia di penetrare, pur presente, intendiamoci. Il sangue irrora le parti basse maschili nel momento in cui il soggetto capisce di piacere, avverte un’armonia di intenti con la partner, e intuisce che lei è il “luogo” giusto dove collocare momentaneamente il proprio dio Marte. Sempre che quel posto accogliente sia bello e raffinato, giusto per le esigenze di entrambi. Insomma, non ci troviamo di fronte allinseminator promiscuo, anzi. Quanto alla realtà materiale dell’organo in questione, in linea di massimo è, o si vorrebbe fosse, piacevole esteticamente, delle giuste dimensioni e gestibile con la ragione. Per l’esaltazione di Saturno nel segno dovrebbe essere garantita una sufficiente garbata durezza nel disbrigo della pratica sessuale, del resto necessaria per portare a termine un rapporto sufficientemente piacevole per entrambi.
Marte in Scorpione è a casa sua e ha una forte valenza sessuale, eppure di rado chi lo possiede si vanta delle proprie ipoteche prodezze o peculiarità fisiche. Anzi, uno di loro mi ha confidato che, in fase di relax, il suo “lui” sembra piccino. Poi, irrorato dal sangue che affluisce grazie al desiderio (scatenato ovviamente dagli ormoni opportuni), arriva alle dimensioni giuste se non consistenti. Per la natura del segno non ama però sbandierare le sue imprese anzi complicazione, mistero e occultamento, costituiscono uno stimolo forte per l’eccitazione. Non gli interessa l’arrivare primo nella conquista o risultare il migliore, anzi no. Gli piace eccome, ma non ama né le luci della ribalta né le conquiste troppo facili, non danno soddisfazione. Come pure non gli interessa particolarmente il sesso troppo normale, e forse un’igiene eccessiva propria o della partner smorza un po’ la voglia di trasgressione. Semmai l’aroma forte del sesso contribuisce all’eccitazione, come certe spezie aggiungono sapore ai piatti troppo tradizionali. Quanto a dimensioni e altro, possono esserci esemplari che si “accalorano” solo all’ora X, altri che preferiscono tenere nascosti gli attributi fino al momento opportuno o altri che metaforicamente (o realmente, chi può mai dirlo) amano mostrarsi come certi esibizionisti, spalancando all’improvviso l’impermeabile, o il capo d’abbigliamento scelto. Giusto per stupire con cosa c’è sotto, e non importa cosa ci sia. Per i più complicati e contorti sessualmente, può esserci pure la voluttà della castità, per contenere un desiderio e farsi così del male, componente essenziale del piacere. Si tratta però di casi estremi e molto rari. Di solito la natura urge, e vuole il suo sfogo.
Marte in Sagittario crea spesso e volentieri nell’uomo che lo possiede una piacevole irrequietezza difficile da tenere del tutto a freno, a volte anche sul piano sessuale. Non si tratta di un istinto fallico allo stato puro, quello ad esempio di chi mette una tacca sulla cintura ad ogni ennesima conquista, a maggior gloria della propria virilità. Questo Marte va invece alla ricerca di un territorio inesplorato, unendo la voracità di Giove all’inquietudine di Nettuno. Morale della favola, come certi cagnolini a passeggio, il pianeta in Sagittario deve segnare il territorio, per passare subito a una nuova conoscenza carnale, alla penetrazione in un territorio inesplorato, a una nuova avventura. Intendiamoci, di infedeli cronici e di avventurosi ne troviamo in tutti i segni, ma con questa posizione planetaria di rado si riesce a tenere “lui” sempre e comunque nello stesso recinto. Piacevole fin che si vuole, ma pur sempre recinto. Perché Marte in Sagittario, come avrebbero detto le nostre nonne, vuol correre la cavallina, animale araldico del segno che deve sfogare la sua irruenza per esplorare il mondo, e l’universo femminile. Non ci mette malizia, fa parte del suo DNA. Spesso però restando a suo dire fedele alla partner abituale, quasi che quella parte del corpo opposta alle natiche avesse una giurisdizione a se stante, o appartenesse a un altro. O forse davvero il suo proprietario non dà peso alle scappatelle, come quando fai uscire il cucciolo di casa per fargli sgranchire le gambe. Quanto alle dimensioni, in teoria possono essere abbondanti se c’è l’influsso di Giove, o allungate se prevale Nettuno. Data la tendenziale morbidezza del segno, non è detto però che il turgore sia una caratteristica fondamentale.


Il Marte in Capricorno è potente in tutte le sue simbologie, compresa ovviamente quella sessuale. Trattandosi però di Capricorno, il soggetto maschio che lo possiede di rado vuole essere schiavo della sua appendice ma vuole, o vorrebbe, impiegarlo come strumento di espressione o dominio, se non nei rapporti con il mondo almeno in camera da letto. E, salvo casi infelici dovuti ad altre particolari configurazioni astrali o a un’educazione castrante, di solito ci riesce. Come piace a lui, ossia con efficienza, durata e fermezza. Di carattere e non solo. Per l’opposizione naturale al Cancro cerca nella partner morbidezza e accoglienza, e visto che in tante vorrebbero qualcuno in grado di decidere per loro, di solito non ha difficoltà a trovare chi lo accolga. Il problema può esserci a lungo andare, quando la partner si stanca di dover seguire un programma tracciato da lui fin nei minimi dettagli. Di solito la lei di turno non si stanca della parte sessuale, ma le risulta fastidioso nella vita quotidiana, anche per le cose in teoria più normali. Va aggiunto però che il realismo intelligente del segno fa compiere di solito un passo indietro, per salvare capra e cavoli, se non ha esagerato troppo in precedenza. Per restare però alla questione sessuale, è di solito un Marte di rara efficienza. Non fantasioso, ma esegue al suo meglio il compito che gli si richiede.

L’uomo con Marte in Aquario è strano, ma non sbandiera troppo la propria diversità. Marte è sempre Marte in qualsiasi segno capiti e i suoi impulsi più o meno sono sempre quelli, ovunque lo si abbia. Ossia il corpo spugnoso erettile simbolicamente rappresentato dal pianeta avrà pur sempre (o quasi) l’istinto della penetrazione. Se si trova in Aquario però non è portato a un dispendio energetico indiscriminato (è troppo pigro per permettersi di esagerare, pagandone poi le conseguenze e la necessità di ricaricare le pile). Gli interessa poi il giusto affermarsi come maschio dominante, però si ritrova pur sempre in un corpo d’uomo con la possibilità o necessità di azionare quella sua parte del corpo. Lo fa però di solito con razionalità (seguendo i dettami di Saturno domiciliato nel segno), pragmatismo ed efficienza (Urano) ma anche irrequietudine e talvolta confusione (Nettuno esaltato nel segno). Morale della favola, è un fautore del facciamolo senza esagerare, ma facciamolo pure strano (non nel senso delle perversioni, che sono un fenomeno trasversale spesso indicate da Plutone o altri pianeti) senza un’eccessiva voglia di fecondare, e approfittando delle occasioni e avventure che possono capitare. Quanto al tipo di pene, il suo possessore non millanta dimensioni o prestazioni esagerate. Ha però quel tanto di scaltrezza che gli consente di nascondere eventuali carenze, promuovere la sua merce con discreta furbizia e considerando dentro di sé il prodotto in offerta come una cosa che, più o meno, hanno tutti i maschi. Si tratta quindi di riuscire a ottenere quanto interessa. Per il resto, chissenefrega. In fondo si tratta solo di un membro virile che di tanto in tanto va fatto sfogare.
Il maschio con Marte in Pesci è uno dei più folli e sperimentalisti sulla piazza, sul piano erotico ma non solo. Non potrebbe fare diversamente perché non si accorge nemmeno di cosa sia la normalità,sul piano dell’interazione col mondo e pure su quello della sessualità. Ancor più dell’altro Marte lunare, quello in Cancro, in Pesci si ritrova suscettibile alle suggestioni esterne che gli facciano rivivere l’idea di qualcosa di differente. Se però in Cancro Marte si attiva inseguendo la tenerezza, nell’ultimo segno si risveglia per l’impossibile. L’irrorazione sanguigna ai corpi cavernosi erettili scatta infatti di solito in base a una fantasia, al sogno di un innamoramento bizzarro, inseguendo suggestioni mutevoli e variabili. Certo l’effetto alla fin fine è sempre quello, cambia però la motivazione iniziale. Ovvero l’erezione ci sarà comunque, il pene serve a quello, ma il diretto interessato a volte crede che l’afflusso di desiderio al basso ventre gli arrivi da mondi lontani, forse dal cielo, mentre in realtà sempre di stimoli ormonali si tratta. Il masochismo implicito nel segno infiamma poi ancor di più se non si ha certezza che l’amata resterà fra le tue braccia, per il tempo dell’amplesso o per tutta la vita. Insomma, il dubbio anziché rodere attizza, come nei romanzi romantici in cui la separazione dalla persona amata serviva a perpetuare all’infinito 7 il proprio amore. Un’erezione non si può tramandare per l’eternità, i tempi di durata sono quelli che sono, ma la possibile fuga dell’oggetto del desiderio costituisce un elemento indispensabile per l’eccitazione. Quanto alle caratteristiche fisiche vere e proprie, suppongo che la stranezza del segno possa fornire i tipi di Marte più vari, in ogni sua manifestazione.

Esauriti i segni, il prossimo mese affronterò come sempre Marte nelle case e in rapporto agli altri pianeti, elementi indispensabili per capire appieno il rapporto dell’uomo col proprio Lui, e il suo impiego.

 

N.d.A. : Alcune delle riflessioni riportate nell’articolo sono ricavate da discussioni e indagini sull’argomento nel mio gruppo Facebook Rotte e approdi8, da me creato e gestito.

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1 http://www.mymovies.it/film/2005/40annivergine/
2 Di nuovo parlando di “primeggiare” veniamo ricondotti alle simbologie dell’Ariete, numero uno dello Zodiaco, con tutto quello che ne consegue.
3 Luigi Zoja, Centauri, 2016, Bollati Boringhieri.
4 Si veda in proposito il mio articolo Mal di Marte, http://www.larottadiulisse.it/studi/malmar.html
5 http://www.huffingtonpost.it/2016/05/29/statue-greche-pene-piccolo_n_10191692.html
6 Questo accade per il cosiddetto risucchio zodiacale, in cui una posizione di un certo tipo assume le valenze e le modalità d’espressione del segno opposto. Se il Cancro si trasforma abbastanza spesso in un Capricorno, è più difficile il contrario.
7 Tipico sostantivo dei Pesci..
8 https://www.facebook.com/groups/198516613553915/

 

massimomichelini1@virgilio1.it

1/3/2017


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