LA ROTTA DI ULISSE

 


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Le trasparenze planetarie, i segni e le case

L’individualità e la relazione organismo/ambiente
nella dialettica Ariete/Bilancia, Toro/Scorpione

Parte prima

di Annamaria Quinzi

Nei segni laterali1 i pianeti B, in esaltazione o caduta per trasparenza, appartengono allo stesso genere sessuale di quelli già presenti in domicilio/esaltazione o in esilio/caduta per cui le trasparenze tenderanno ad esprimersi secondo la normale dialettica zodiacale. In base alla nostra ipotesi di partenza,2 i segni Ariete, Toro, Bilancia e Scorpione, che aprono la sequenza di ciascun ciclo zodiacale, dovrebbero, dunque, facilitare la manifestazione di alcune simbologie dei pianeti in trasparenza per vederne, di rimando, enfatizzate le loro caratteristiche.
Nel presente studio dimostreremo come le trasparenze rivestano un ruolo essenziale nel definire la complessità simbolica degli assi dialettici Ariete/Bilancia, Toro/Scorpione e delle case corrispondenti che, tra i due sistemi A e B, delineano la formazione dell’individualità e l’interazione organismo/ambiente, consentendo di descrivere, in modo più completo, alcuni aspetti psicologici dei segni considerati.

I segni Ariete/Bilancia e Toro/Scorpione nei due sistemi A e B: considerazioni preliminari.
La definizione dell’individualità e la relazione organismo/ambiente sono indicati nei sistemi A e B dai segni Ariete/Bilancia e Toro/Scorpione con un rovesciamento reciproco del loro simbolismo e di quello relativo alle case corrispondenti I/VII e IIª/VIIIª.
Si tratta di un dato astrologico molto significativo, poiché è scientificamente assodato che l’individualità biopsichica e l’ambiente si plasmano reciprocamente in un rapporto del tutto corrispondente alla coevoluzione tra bìos e cultura di cui abbiamo già parlato nella relazione sui segni polari presentata al recente congresso astrologico tenutosi a Milano.3
L’Ariete e la Bilancia iniziano le sequenze dello zodiaco AM e di quello AF con l’esaltazione di Sole-1 e Saturno-1, a partire dai segni polari Leone e Aquario e, con le trasparenze B di Y e Nettuno, ricostruiscono le contiguità naturali delle successioni planetarie A tra la stella e il pianeta neutro (Sole/Y e Saturno/Nettuno), effettivamente presenti nei due segni polari.
Nel Toro e nello Scorpione, segni immediatamente successivi degli zodiaci AM e AF, riconducibili all’ambiente, le trasparenze delle stelle B, Saturno e Sole, ricostruiscono, invece, con le esaltazioni di Giove e Mercurio, le contiguità naturali tra stella/controluminare e pianeta neutro (Saturno/Giove e Sole/Mercurio) delle successioni planetarie A. (Grafico n. 1)

a) Successioni Planetarie sistema A.

AM


1

 

 

12

 2

  Y

 

11

3

  X

 

10

4

 

 

9

5

 

 

8

6

 

 

7

AF


1

 

 

12

 2

 

 

11

3

 

 

10

4

    X

 

9

5

    Y

 

8

6

  

 

7

b) Successioni AM e AF. Contiguità naturali Sole e Saturno.

1

Y2

1

2

 

7

8

7

8

c) Trasparenze B. Ricostruzione contiguità di Sole e Saturno nei segni A.

 ex A

 Y tr. B

tr. B

ex A

           

 ex A

 tr. B

 tr. B

 ex A

Il Toro e lo Scorpione iniziano le sequenze dello zodiaco BF e di quello BM, con l’esaltazione di Saturno-6 e Sole-6, a partire dai segni polari Capricorno e Cancro e, con le trasparenze A di Giove e Mercurio, ricostruiscono le contiguità naturali delle successioni planetarie B tra la stella e il pianeta neutro (Saturno/Giove e Sole/Mercurio), effettivamente presenti nei due segni polari.
Nell’Ariete e nella Bilancia, segni immediatamente successivi degli zodiaci BF e BM, riconducibili all’ambiente, le trasparenze delle stelle A, Sole e Saturno, ricostruiscono, invece, con le esaltazioni di Y e Nettuno, le contiguità naturali tra stella/controluminare e pianeta neutro (Sole/Y e Saturno/Nettuno) delle successioni planetarie B. (Grafico n. 2)

a) Successioni Planetarie sistema B.

BF


6

 

 

7

 5

 

 

8

 4

 

 

9

 3

    

   X

10

2

    *

     Y

11

1

  

 

12

BM


6

 

7

5

 *

   Y

8

4

 *

   X

9

3

 

 

10

2

 

 

11

1

 

 

12

b) Successioni BF e BM. Contiguità naturali Sole e Saturno.

6

5

6

*5

 

12

Y 11

12

11

c) Trasparenze A. Ricostruzione contiguità di Sole e Saturno nei segni B.

           

 ex. B

 tr. A

 tr. A

 ex. B

 Y ex. B

  tr. A

tr. A

 ex. B

La contiguità naturale effettiva tra il domicilio della stella e l’esaltazione del pianeta neutro, presente nei segni polari A e B, è formata dai moti esaltatori interni a ciascun zodiaco e sta a indicare, come evidenziato da Lisa Morpurgo per l’accoppiata Sole/Y del Leone AM, l’origine del relativo sistema planetario.4
Nell’Ariete, nella Bilancia, nel Toro e nello Scorpione A e B le contiguità esaltatorie, ricostruite per trasparenza, tra la stella e i pianeti neutri (Sole/Y; Saturno/Nettuno; Saturno/Giove e Sole/Mercurio) suggeriscono, attraverso la memoria del sistema opposto, che il nostro sistema planetario rappresenta una fase evolutiva dell’intero universo e racchiude in sé la traccia delle sue origini5 ma, al tempo stesso, evidenziano un legame astrologico strettissimo tra l’individuo e l’ambiente, che risale ai primordi della vita.
L’universo è, a ben vedere, il primo individuo e la sua nascita coincide con quella dell’ambiente nella versione originaria dello spazio/tempo che si dilata (Giove/Y) per poi addensarsi nella materia attraverso una continua metamorfosi, dalle infinite particelle nei nuclei atomici (Nettuno/Mercurio) fino alle galassie e al sistema solare, in un processo di espansione senza limiti.
I pianeti Giove/Nettuno e Y/Mercurio, avendo segnato la nascita dell’universo e dell’ambiente primordiale, indicheranno sia il processo di sviluppo dell’organismo nel suo contesto che le radici psicobiologiche dell’individualità: una duplice valenza simbolica che si esprime pienamente, tra i due sistemi A e B, nei segni Ariete/Bilancia e Toro/Scorpione, grazie alle trasparenze esaltatorie.
Il rapporto complesso di reciproca coevoluzione tra l’individuo e l’ambiente non sarebbe affatto chiaro se negli assi Ariete/Bilancia e Toro/Scorpione del sistema A non ci fossero, rispettivamente, le trasparenze B di Y/Nettuno e di Saturno/Sole e, viceversa, negli stessi segni del sistema B le trasparenze A di Sole/Saturno e di Giove/Mercurio. Non si deve ritenere, tuttavia, che, ponendo il rapporto individuo/ambiente nei termini ipotizzati, si voglia operare una sorta di reductio ad unum tra case e segni ben distinti tra loro dalla teoria astrologica.
I due sistemi A e B ci mostrano la complessità del rapporto Io/Altro da sé e di quello Io/Ambiente che, insieme, definiscono l’identità dell’organismo nonché il rapporto di retroazione a feedback attraverso il quale l’organismo riesce, a sua volta, a modificare l’ambiente, senza nulla togliere alle distinzioni esistenti tra le case I/VII e IIª/VIIIª o tra i segni corrispondenti.
Nel sistema A l’asse Ariete/Bilancia ci parlerà essenzialmente del rapporto Io/Altro da sé e le trasparenze, come traccia mnestica del sistema opposto, evocheranno l’ambiente; l’asse Toro/Scorpione, invece, collocherà in primo piano l’ambiente mentre le trasparenze ricorderanno il rapporto Io/Altro da sé. Va sottolineato, comunque, che la ricostruzione, per trasparenza, delle esatte contiguità planetarie (Sole/Y, Saturno/Nettuno, Sole/Mercurio, Saturno/Giove) nei segni considerati, sta a indicare come la definizione dell’identità e l’interazione individuo/ambiente, oltre a costituire una realtà complessa nel ciclo considerato, discendano dall’origine dei quattro zodiaci.
Nel sistema A l’asse Ariete/Bilancia contrappone l’Io (Sole) e l’Altro (Saturno), il sé e il non sé, ma non dobbiamo dimenticare che nello zodiaco AF Saturno/Altro da sé, come stella guida del ciclo, diventa l’Io, con un rovesciamento che prelude a quello del sistema B.6 Negli zodiaci A e B i segni di esaltazione di Sole e Saturno indicherebbero, dunque, l’individualità tipica del ciclo,7 in bilico tra stabilità (Y/Giove) e variazione (Mercurio/Nettuno), che racchiude l’altro da sé come controparte costitutiva della propria identità8, secondo una dialettica cognitiva comune anche al Sistema Immunitario e all’interazione dell’organismo con l’ambiente esterno.
Nei segni Ariete/Bilancia e Toro/Scorpione, abbiamo il domicilio dei pianeti sessuali, pertanto la riproduzione della vita come evento – cosmico e di ciascun ciclo zodiacale – non può che avvenire in un ambiente, interno ed esterno all’organismo, rappresentato dalle esaltazioni di Y/Nettuno e di Giove/Mercurio.
Ne Il Convitato di pietra Lisa Morpurgo ha ipotizzato per i quattro pianeti neutri una connotazione ambientale e adattativa primaria. Y indica come “... l’individuo può immergersi e respirare nell’atmosfera circostante... se cioè avvertirà il «circostante» comeoppressivo e soffocante oppure se ci si muoverà agevolmente…”,9 per cui la trasparenza esaltatoria B di Y in Ariete risulta complementare all’esaltazione A, nello Scorpione, di Mercurio come “... capacità di percezione di cui godrà l’individuo per comprenderel’ambiente circostante e captarne i messaggi.”.10 Allo stesso modo l’esaltazione di Giove A nel Toro e la trasparenza esaltatoria B di Nettuno in Bilancia indicano il rapporto complementare fra la capacità di espansione e sviluppodell’organismo nell’ambiente e le sue possibilità evolutive eadattative. La complementarità di Giove/Nettuno e Y/Mercurio, nella loro duplice valenza ambientale e psicobiologica, del tutto evidente tra i due sistemi A e B, può essere riferita sia alla cellula che all’uomo.
Le possibilità di sviluppo di una cellula, ad esempio, sono condizionate sia dall’elasticità del suo citoscheletro – indispensabile per captare ed elaborare i messaggi interni e quelli esterni del tessuto connettivo – che dall’inserimento in vere e proprie “nicchie”, ossia in microambienti essenziali alla sopravvivenza e alla funzionalità cellulare.11 L’alternanza di tensioni e rilassamenti (Marte/Venere in Ariete/Bilancia e Scorpione/Toro) dei filamenti elastici del citoscheletro (Saturno/Nettuno in Bilancia) è necessaria alla reversibilità (di nuovo Nettuno) degli stati fisico-chimici cellulari e denota un richiamo evidente al ritmo e al contesto (Y/Ariete) nel momento stesso in cui si configura come messaggio (Mercurio/Scorpione) necessario all’attivazione specifica dei geni (X/Plutone) e al normale sviluppo cellulare (Giove/Toro).12
L’asse dialettico Toro/Scorpione IIª/VIIIª, con le esaltazioni A di Giove/Mercurio e le trasparenze B di Sole/Saturno, suggerisce che l’ambiente plasma l’individualità ovvero che un organismo può svilupparsi adeguatamente solo in un ambiente favorevole con il quale stabilisce un’interazione adattativa ottimale, simile, per certi versi, alla relazione Io/Altro da sé. L’Ariete e la Bilancia, con le trasparenze B di Y e Nettuno, suggeriscono, invece, che l’individualità (Sole e Saturno A) si forma tramite un processo di confronto incessante e reciproco con l’Altro da sé – analogo al rapporto dell’organismo con l’ambiente – che si traduce in una stabilità costantemente aperta alla metamorfosi. Potremmo dire che l’individualità viene trasformata di continuo dall’ambiente o dall’Altro da sé oppure che è l’individualità a modificare l’ambiente o l’Altro da sé a seconda che si considerino le esaltazioni A di Giove/Mercurio in Toro/Scorpione e le trasparenze B di Y/Nettuno in Ariete/Bilancia ovvero le esaltazioni A e le trasparenze B di Sole/Saturno in Ariete/Bilancia e in Scorpione/Toro.
Il dato scientifico della complessità comune ai rapporti Io/Altro da sé e all’interazione organismo/ambiente ci porta, dunque, a ribadire la netta valenza psicobiologica dei quattro pianeti neutri, già evidenziata da Lisa Morpurgo, con particolare riferimento a Giove e Mercurio, nella relazione presentata al Congresso di Verona del 1989.13
È importante notare che, in quell’occasione, Lisa Morpurgo, attraverso la psicobiologia, ha posto in discussione l’approccio astrologico abituale seguito nella descrizione della dialettica I/VII “... alla luce di quanto dice la psicobiologia, la contrapposizione Io e gli Altri espressa dalle case prima e settima comincia ad apparire semplificante e riduttiva perché prende in considerazione solo il prodotto finale di un lungo processo che.... affonda le radici nella vita infantile, prenatale, e soprattutto negli instancabili messaggi dettati dal DNA..”.14
Nella sua semplificazione riduttiva, la contrapposizione I/VII può rivelarsi anche unilaterale limitandosi a descrivere l’esito ultimo di un processo estremamente complicato che risale al codice della vita, il DNA e, dunque, all’origine stessa del codice zodiacale e dei sistemi A e B.
In altri termini, se il rapporto tra l’Io e l’Altro da sé e l’interazione organismo/ambiente sono fondati sulla trasformazione reciproca secondo meccanismi adattativi a feedback, possiamo proporne diverse descrizioni tutte ugualmente valide a seconda che il punto di vista si soffermi sul conflitto ovvero sulla cooperazione, modalità funzionali entrambe presenti nei fenomeni biologici ed evolutivi.15
La complessità, in astrologia, appartiene, prima ancora che ai segni, ai pianeti – le forze costitutive dell’universo e del codice zodiacale – ne consegue che soltanto le trasparenze planetarie e la sovrapposizione dei due sistemi A e B ci consentiranno di recuperare qualche traccia del lungo processo evolutivo racchiuso nel nostro zodiaco e di analizzare le case in un’ottica diversa da quella meramente oppositiva.
Giove/Nettuno e Y/Mercurio, descritti ne Il convitato come pianeti “ambientali”, nella loro duplice accezione fisica e psichica, mostrano pienamente, considerando i quattro zodiaci, la complessità delle loro valenze psicobiologiche, legate alla definizione dell’individualità, in parte accennate nella descrizione dello sviluppo cellulare.
Le radici psicobiologiche dell’identità – a partire dal legame tra l’olfatto (X) e il complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) caratterizzante il sistema immunitario (Nettuno/Bilancia), con i richiami alla difesa del territorio (Giove/Toro) e all’apertura comunicativa (Mercurio/Scorpione)16 – si definiscono nella gravidanza (Giove/Nettuno) quando il nascituro e l’ambiente in cui si sviluppa risultano uniti e connessi, in modo inestricabile, a tradurre in atto quell’equilibrio in fieri tra stabilità/Y e variazione/Nettuno presente nel fenomeno riproduttivo, legato, a livello cosmico, all’asse Toro/Scorpione.
Nella vita prenatale l’ambiente interno del feto non è autonomo ma forma con l’ambiente uterino un’entità interdipendente costituendo così il modello primario della continua osmosi tra milieu intérieur e ambiente esterno che caratterizza la vita di ogni organismo.17 Nell’ambiente uterino, come vedremo in seguito, le funzioni fisiologiche, associate ai pianeti neutri, risultano non solo fuse e sovrapposte, richiamando modelli evolutivi primordiali, ma assumono anche una netta connotazione psicobiologica che, al di là della relazione madre/feto, ci consentirà di evidenziare, nei segni Ariete/Bilancia e Toro/Scorpione, la presenza di valenze simboliche sorprendenti, riferite all’individualità e ai suoi rapporti con l’ambiente.

L’asse Ariete/Bilancia, case I/VII
L’Ariete e la I casa ci parlano dell’Io con la sua rigidità, il bisogno di unicità e di durata (Sole/Y/Plutone) che lo rendono aggressivo ed insicuro (Marte), mentre la Bilancia e la VII casa indicano l’Altro da sé, dal comportamento duttile, armonico e riflessivo, come pure la scelta e il patto che ne regolano i rapporti con l’Io (Saturno/Venere/Nettuno).
La dialettica I/VII, secondo Lisa Morpurgo, è particolarmente drammatica poiché, oltre ad essere caratterizzata da profondi condizionamenti psicologici, segna l’inizio e la direzione del nostro ciclo zodiacale.18
Le precedenti considerazioni psicobiologiche ci portano a ritenere che, nell’opposizione Io/Altri dell’asse Ariete/Bilancia, drammaticità, condizionamenti e limitatezza rappresentino caratteristiche riferite, in modo esclusivo, alla dimensione culturale del nostro ciclo, orientato in senso patriarcale.
Le trasparenze B rafforzano, apparentemente, l’abituale descrizione dei segni Ariete/Bilancia e delle case corrispondenti. Y e Nettuno, come traccia del processo costitutivo dei quattro zodiaci, consentono, tuttavia, di ipotizzare altri livelli di lettura, suggeriti dalle scienze biologiche e riferiti allo sviluppo dell’individuo che, prima di diventare un soggetto egopatico, assume i vari aspetti di essere unicellulare, pluricellulare e di organismo complesso, trasformandosi necessariamente in rapporto a un Altro da sé, sia esso rappresentato da un cospecifico o dall’ambiente esterno, secondo modalità non sempre conflittuali.19
Ricordiamo che Y indica la capacità dell’organismo di immergersi, in modo più o meno agevole, nell’ambiente circostante, mentre Nettuno corrisponde alle sue possibilità evolutive ed adattative.
L’inizio di ogni entità del nostro ciclo zodiacale è collegato da Lisa Morpurgo all’Ariete e al processo della nascita, nel quale la testa del bambino, per venire alla luce, si fa strada con violenza nel canale vaginale materno.20  
Nell’Ariete il Sole/Io neonato diventa un individuo autonomo col primo respiro (Y), un atto che, al tempo stesso, lo immerge letteralmente in un nuovo ambiente, del tutto diverso da quello uterino, indicato, nell’opposta Bilancia, da Nettuno/liquido amniotico: il taglio del cordone ombelicale segna, difatti, la perdita della placenta (Saturno/Giove nel parallelo Toro) e, al tempo stesso, della precedente modalità respiratoria.
Il respiro che accompagna la nascita rappresenta la prima affermazione di unicità e, al tempo stesso, l’inizio del processo che porterà ogni organismo ad esprimere, durante l’esistenza, le potenzialità del suo patrimonio genetico, in un confronto costante con l’Altro da sé e l’ambiente dall’esito unico e peculiare, non prevedibile a priori.
Il bisogno di unicità della I casa, pertanto, costituisce la traduzione psicologica di un dato di fatto oggettivo, rappresentato dall’unicità biologica di ogni individuo.
Nella Bilancia Nettuno/liquido amniotico indica la nicchia ecologica originaria del feto, importantissima per il suo sviluppo sensoriale/percettivo, nella quale risuona il ritmo rassicurante del battito cardiaco materno (Y).21 Nell’ultima fase della gestazione, a causa della notevole crescita (Giove/Toro) fetale, l’ambiente uterino diventa sempre più costrittivo e il feto “decide” (Saturno/Bilancia) di nascere (Ariete opposto) scatenando le contrazioni dell’utero, così da farsi espellere dalla madre anziché esserne inglobato.22 È la diminuzione del liquido amniotico (Saturno/Nettuno Bilancia) e, quindi, delle sensazioni di benessere associate all’ambiente uterino, sostituite da una costrizione limitante, (Giove/Saturno nel parallelo Toro) a scatenare il segnale della nascita, come dire che Nettuno/liquido amniotico perde le sue caratteristiche di ambiente ideale, quando la metamorfosi è ormai avvenuta e bisogna letteralmente cambiare aria.
Nella simbologia della I casa troviamo, dunque, l’individualità nascente di ciascun organismo che presenta un adattamento genetico programmato, rispetto all’ambiente in cui dovrà vivere; tali predisposizioni non dovranno, tuttavia, essere eccessivamente fisse e rigide, pena l’incapacità di far fronte ai cambiamenti imprevisti e di apprendere dall’esperienza.
L’Ariete descrive un organismo dotato di una reattività istintuale primaria (Marte/Y) che, con la diffidenza aggressiva e la vigilanza,23 tenderà a garantirne la sopravvivenza e l’integrità fisica. La Bilancia,24 invece, segnala che l’organismo finirà per basare il suo rapporto con l’ambiente anche su una reattività secondaria, sulla duttilità adattativa conseguente a una rielaborazione cognitiva dell’istinto (Saturno).
Lo zodiaco affida alla dialettica Ariete/Bilancia (per il sistema B a quella Toro/Scorpione) il compito di indicare il rapporto complesso tra stabilità e variazione che caratterizza la vita di ogni organismo nelle sue interazioni con la realtà esterna.
Nell’individuo/Ariete troviamo enfatizzata, a livello psicologico, l’immersione immediata nell’ambiente (Y B) poiché la vitalità esuberante del Sole lo spinge a seguire le pulsioni adattative primarie, riferendo ogni percezione a sé stesso così che riflettere sulle esperienze e adattarsi ai cambiamenti risulterà difficoltoso (caduta A di Saturno e B di Nettuno). La Bilancia, a differenza dell’Ariete, non si immerge in modo ottimale nell’ambiente secondo i dettami del suo bagaglio genetico (caduta Sole e Y), ma privilegia la duttilità, la capacità adattativa (Nettuno B) mediata dal rigore di Saturno/riflessione/scelta.
Nella dialettica Ariete/Bilancia, il nemico di Nettuno/variazione evolutiva è rappresentato, a livello psicobiologico, da Y/fissità, mentre Y/tempo, come durata, può giocare proprio a favore dell’evoluzione e del cambiamento.
La caduta di Y in Bilancia starà a indicare, pertanto, la subordinazione del conformismo genetico all’elaborazione cognitiva e alla scelta che si traduce, concretamente, nella trasgressione, tipica del segno, alle regole fisse e codificate, come pure nell’incapacità della Bilancia di considerare il contesto in modo rigido, nettamente prestabilito.25 Nell’Ariete il bagaglio genetico (Sole/Y) con la sua componente istintuale ha un carattere prevalente e si tradurrà psicologicamente nel conformismo sociale, nel rispetto delle regole e nell’atteggiamento tendenzialmente autoritario e caporalesco del segno.
Lisa Morpurgo ha segnalato, quale effetto curioso della trasparenza esaltatoria di Y, la tendenza dell’Ariete a distruggere gli orologi, mettendo fuori uso anche il più preciso cronometro svizzero, mentre la caduta, per trasparenza, di Y in Bilancia fa sì che i nativi di questo segno siano in perenne ritardo.26 A prima vista dovremmo dire che l’esaltazione e la caduta B di Y determinano effetti simili, distruggere gli orologi e arrivare in ritardo sono in un certo senso attività complementari.
Secondo l’interpretazione di Lisa Morpurgo, l’Ariete finisce col distruggere l’oggetto per misurare il tempo perché vorrebbe recuperare il momento iniziale del tempo ipsilonico, legato all’accoppiata Sole/Y in Leone, un’aspirazione che si traduce anche nel bisogno di riempire ogni attimo di tempo, quasi a saturarne la scansione e lo scorrimento.
Possiamo aggiungere che la Bilancia, arrivando in ritardo o all’ultimo momento utile, mostra di non attribuire al tempo in sé e alla sua misurazione alcun valore particolare, infatti, nel mondo nettuniano dell’arte e della poesia, il tempo della quotidianità non esiste. La creatività artistica e la bellezza (Nettuno/Venere), care alla Bilancia, si collocano in una dimensione senza tempo (caduta di Sole e Y), simile a quella precedente il fatidico momento iniziale, quel momento che l’Ariete sa bene di non poter mai recuperare, perché la caduta di Nettuno gli preclude l’accesso alla creatività e alla fantasia, strumenti indispensabili per avvicinarsi, nell’unico modo consentito, alla dimensione atemporale delle origini.
Dal punto di vista psicobiologico la Bilancia, che vive la simbologia di Y/tempo nell’ottica nettuniana dell’evoluzione (il tempo profondo delle ere), non può attribuire troppa importanza al tempo quotidiano e alla sua misurazione, mentre per l’Ariete lo scorrere del tempo, nel quale si fondono l’immagine dell’evoluzione e la realtà del cambiamento giornaliero, scatena una sorta di avversione, di rifiuto inconscio che si esprime distruggendo l’orologio.
L’accoppiata Sole/Y in Leone indica, oltre all’inizio del tempo, anche il battito cardiaco che ha, storicamente, un curioso legame con l’orologio. È noto l’aneddoto secondo il quale Galileo, osservando un candelabro nella cattedrale di Pisa, scoprì che le oscillazioni di un pendolo sono uguali e si rese conto della loro identica durata contando i battiti del suo polso; da allora il moto regolare del pendolo è stato usato come misura del tempo al posto del battito cardiaco, mentre l’orologio è stato utilizzato per misurare i battiti del polso.27
Il nesso tra misurazione del tempo e battito cardiaco ritorna nel rapporto esistente tra la durata della vita e la velocità del battito cardiaco in differenti specie di mammiferi; alcuni studi hanno appurato che animali, dall’esistenza di breve durata, hanno un battito cardiaco molto più elevato rispetto ad altri che godono di una vita media notevole, anche se, alla fine della loro esistenza, i battiti cardiaci complessivi degli animali sono più o meno gli stessi.28
Come dire che la durata della vita è geneticamente predeterminata per ciascuna specie e termina quando il cuore ha avuto un certo numero di battiti, per cui il ritmo dei battiti cardiaci (Y), ovvero il fatto che siano più o meno frequenti, si traduce nella percezione soggettiva del tempo di ciascun animale e nella diversa durata della sua vita per un osservatore esterno.
Nell’Ariete la trasparenza di Y, associata all’evento della nascita, racchiude i significati di polmoni/respiro/battito cardiaco/tempo in una sorta di circolarità simbolica molto significativa. Nella vita intrauterina, il battito cardiaco materno e quello fetale (Y) evocano, rispettivamente, la percezione psicobiologica primordiale della madre e la fusione con l’Altro da sé/ambiente, indicata dalla particolare circolazione sanguigna feto/placentare. Al momento della nascita, col taglio del cordone ombelicale e col primo respiro, si attiva nel neonato la circolazione sanguigna normale e, a partire da quell’istante, il battito del cuore, che perde le caratteristiche fisiologiche fetali, inizia a scandire la durata della vita.
Il battito cardiaco e la sensazione dolorosa di bruciore ai polmoni segnano per il neonato/Ariete, con un imprinting traumatico, l’inizio effettivo del tempo ossia della durata “fisiologica” della sua esistenza, poi misurata dall’orologio.
La trasparenza di Y in Ariete associa, tramite la memoria dei sistemi B, la nascita, la durata della vita individuale e la fine del ciclo zodiacale, rendendo particolarmente inquietante lo scorrere del tempo per cui possiamo dire che avere un cattivo rapporto con gli orologi fa parte del DNA astrologico dell’Ariete.
Per la Bilancia, già predisposta al cambiamento di prospettiva rispetto al ciclo AM, il tempo e la sua misurazione, a causa delle cadute di Sole e Y, non assumono un carattere vitale, né evocano fantasmi inconsci di morte ma rappresentano una mera convenzione culturale e sociale che, ovviamente, si può e si deve trasgredire.
Il fatto di ignorare l’orologio comporterà l’eventuale perdita del treno o il disagio di chi subisce il ritardo, ma per la Bilancia si tratta di un elemento secondario rispetto alla necessità di ribadire il diritto primario di dettare le regole, dando così spazio, secondo i condizionamenti di Saturno e Venere, all’affermazione narcisistica di sé... Vi sembra forse un caso che la donna al primo appuntamento galante e la sposa arrivino normalmente in ritardo e che tale comportamento sia diventato una vera e propria regola?
La relazione amorosa che, nell’asse Ariete/Bilancia, è vissuta ed elaborata, a livello psicologico/culturale, nella forma del legame matrimoniale, assume, sul piano biologico, le caratteristiche della selezione sessuale che, come aveva già intuito Darwin, rappresenta un fattore determinante dell’evoluzione; secondo numerosi studi degli ultimi decenni “...la scelta sessuale femminile è il meccanismo responsabile dell’evoluzione di molta della straordinaria varietà di forme, suoni e colori che osserviamo negli animali...”29 una frase che evoca in modo lampante il simbolismo della Bilancia.
È molto curioso che, ancora oggi nonostante l’evoluzione culturale, la donna scelga il partner sulla base di condizionamenti psicobiologici, comuni alle femmine di pesci, uccelli, rettili e roditori: l’odorato la porta, difatti, a prediligere il partner con un diverso complesso maggiore di istocompatibilità (MHC), in modo da assicurare alla prole un sistema immunitario più efficiente.30 Non bisogna dimenticare che X/olfatto ha nella Bilancia il suo domicilio base, come dire che l’affettività venusiana e oblativa del segno, caratterizzata da una forte valenza culturale, è radicata su una componente primaria di carattere biologico che risulta più evidente nel Toro.31
Nel mondo animale la costante competizione tra maschi e femmine, per assicurarsi il massimo successo riproduttivo, permane anche dopo la formazione delle coppie,32 un dato scientifico che sembra concordare pienamente con la prevalenza di genere di ogni ciclo zodiacale e la conflittualità tra i due sessi, segnalata dai segni Ariete/Bilancia e dalle case I/VII.
È da rilevare, tuttavia, che la competizione, quale meccanismo generale della selezione naturale, non assume di per sé una connotazione sessuale primaria o esclusiva.
La selezione sessuale costituisce, difatti, un sottotipo della selezione sociale, un processo evolutivo più generale risultante sia dalla competizione gerarchica per le risorse all’interno di un gruppo, che dalla competizione ritualizzata tra i membri dell’uno o dell’altro sesso per l’accoppiamento e, infine, dagli effetti che ne conseguono nell’accesso alle risorse ambientali e sociali.33
La selezione sociale e quella sessuale, inoltre, sono correlate tra loro e caratterizzate, in realtà, da una mescolanza di competizione e di cooperazione. Le relazioni di parentela, la reciprocità dei comportamenti altruistici all’interno del gruppo, gli effetti positivi dei comportamenti favoriti dalla selezione naturale, poiché non fanno ottenere alcun vantaggio dall’inganno, costituiscono fattori positivi per la cooperazione sociale e, al tempo stesso, condizionano la selezione sessuale che, a sua volta, finirà per accrescere la diffusione dei tratti più utili a livello adattativo.
Nei rituali di accoppiamento degli animali troviamo una combinazione molto interessante tra competizione e socializzazione, che ci consente di considerare secondo una prospettiva diversa la dialettica Ariete/Bilancia, I/VII.
Nella “stagione degli amori” gli animali ricorrono, solo in casi estremi, allo scontro fisico di norma sostituito da una serie di comportamenti stereotipati, atti a comunicare l’intenzione aggressiva o a evitarla; il comportamento aggressivo, a partire dalla sua connotazione “rituale”, diventa un fattore di socializzazione traducendosi nel gioco, quale modalità privilegiata di apprendimento e di relazione tra adulti e cuccioli.
L’aggressività marziana dell’Ariete ridotta a una vuota forma rituale, a un gioco, grazie alla componente teatrale/plutonica (l’accoppiata Y/Plutone presente anche nei Gemelli), finisce per trasformarsi (Nettuno) in una primitiva regola sociale, quella della coesistenza con l’Altro da sé (Venere/Saturno).
Negli animali e nell’uomo l’equilibrio delle due tendenze, competitiva e sociale, si è rivelato particolarmente vantaggioso, poiché accentuando l’interazione e la coesione tra i membri del gruppo, ha consentito anche di rafforzare la specie, dal momento che gli individui più adattati saranno stati i portatori dei tratti di personalità selezionati.
L’evoluzione ha tuttavia mantenuto negli individui, in forma latente, i caratteri aggressivi perché, nel lungo periodo e al variare delle condizioni di vita, possono rivelarsi utili alla sopravvivenza.
A livello astrologico ed evolutivo, l’aggressività e la socialità costituiscono, dunque, due modalità relazionali che, oltre ad essere di pari valore nello sviluppo della vita e nella sopravvivenza, possono coesistere o prevalere l’una sull’altra, a seconda del contesto.
Nella Bilancia la coesistenza pacifica Io/Altro da sé assume un valore primario, codificato dal patto e poi dalla legge (Saturno), strumenti che, proprio nel garantirne la durata (Y), potrebbero, tuttavia, renderla controproducente, almeno quanto un conflitto costante. La trasparenza di Nettuno consente, allora, di porre in crisi la regola, divenuta troppo rigida, attraverso la fantasia, il bisogno di cambiamento, facendo in modo che la Bilancia mantenga verso il mondo un atteggiamento di curiosità esplorativa e anticonvenzionale, che le consente, quando è necessario, di ritrovare la libertà.
La Bilancia tiene molto all’etichetta, è perfezionista e schizzinosa (esaltazioni di Saturno e Nettuno) mentre l’Ariete è poco formale, a volte rozzo e grossolano.
I gusti raffinati e gli atteggiamenti, a volte, schifiltosi della Bilancia sono dovuti non solo all’enfatizzazione del senso estetico (trasparenza B di Nettuno), ma anche all’avversione per i gusti semplici degli “altri” (Ariete opposto), così che, nell’ostentare un disdegno aristocratico, il segno può riaffermare la propria superiorità di giudizio e di scelta, manifestando, al tempo stesso, l’ostilità latente (esilio di Marte) nella sua vocazione sociale.
La schizzinosità della Bilancia è presente anche nell’orrore per la sporcizia e nella paura del contagio, spiegati da Lisa Morpurgo con l’angoscia, dovuta alla trasparenza B di Nettuno, di aver perduto le difese immunitarie. Non bisogna dimenticare, però, che Nettuno/produzione di anticorpi si inserisce nel contesto del segno che, quale caratteristica primaria, ha quella di scendere a patti con l’altro/nemico/Ariete tramite la scelta e la definizione di regole (Saturno) che limitano l’aggressività.
Il Sistema Immunitario è caratterizzato, in primis, da un atteggiamento “cognitivo” verso l’altro da sé che non sempre è un nemico/antigene da neutralizzare, ma va identificato e selezionato (Saturno) prima di reagire scegliendo la strategia più opportuna (tolleranza o aggressione) e, pertanto, può essere ben indicato dall’accoppiata Saturno/Nettuno34. La Bilancia, inoltre, simboleggia la pelle, l’organo del tatto, che, oltre a evocare l’affettività (Venere), costituisce una sorta di frontiera contro il “nemico” e la prima difesa immunologica (Saturno/Nettuno).35
La trasparenza B di Nettuno nel segno finisce per tradursi, attraverso la metafora immunitaria del contagio, in una vera e propria fantasticazione nella quale l’aggressività e l’invasione batterica vengono fuse e identificate tra loro.
La Bilancia, con la paura della contaminazione e la schizzinosità, tradisce, a ben vedere, il bisogno inconscio di evitare qualsiasi relazione o contatto, sia pure indiretto o immaginato, con chi non è stato conosciuto, selezionato e scelto (Saturno/pelle/scelta) ancora presente, attraverso le sue presunte tracce virtuali, sulle lenzuola o sulle posate.36 Nel timore della contaminazione la Bilancia manifesta la proiezione dell’aggressività rimossa, ancora insita nel patto con l’Altro da sé/nemico potenziale/Ariete del quale, in realtà, preferirebbe eliminare ogni traccia anche se solo fantasticata; un desiderio che appare evidente nella riluttanza del segno all’idea di condividere con gli altri l’uso degli stessi oggetti, idea tanto più angosciante quando, come negli esempi precedenti, sia associata a una vera e propria folla indefinita.37
Una moltitudine che evoca nella Bilancia il timore inconscio dell’aggressione altrui (Marte/Ariete opposto) assimilata a un’invasione batterica, per cui il gesto di strofinare le posate sta a indicare, nella forma della magia per contatto (Nettuno/Venere), il bisogno di difendersi da un rapporto, sia pure immaginario, con degli sconosciuti che, in quanto tali, risultano potenzialmente pericolosi alla stessa stregua degli agenti patogeni.

Mi viene in mente la scena tipica di ogni film western nella quale il cow boy (Ariete) che entra, rude e inzaccherato, nel saloon dopo settimane passate con le mandrie, viene subito adocchiato e scelto (Saturno) dalla donzella di turno (Bilancia) che, prima di “scendere a patti col nemico” provvede a dargli una energica strigliata col sapone nella tinozza, eliminando qualsiasi pretesto per essere schizzinosa.

 




1 I segni laterali, secondo l’astrologia di Lisa Morpurgo, comprendono l’Ariete, il Toro, i Gemelli, la Vergine, la Bilancia, lo Scorpione, il Sagittario e i Pesci.
2 Cfr. A. Quinzi, Le trasparenze planetarie, i segni e le case. Osservazioni introduttive sui segni polari, in Atti Due Giorni di Astrologia Morpurghiana, Milano, 2-3 Ottobre 2010.
3 Cfr. A. Quinzi, op. cit.
4 Cfr. L. Morpurgo, Lezioni di astrologia. La natura dei segni, Longanesi, Milano, 1989, p. 130; per l’accoppiata Sole/Y in Leone vedi anche Lezioni di astrologia. La natura delle case, Longanesi, Milano, 1986, p. 10 e Il convitato di pietra. Trattato di astrologia dialettica, Sperling & Kupfer, Milano, 1979, p. 290.
5 Ne Un lungo cammino, cap. 4, in Ricerca ’90 n. 19/1994, Lisa Morpurgo dice, infatti, che quattro sistemi planetari sono indispensabili per la formazione di ogni singolo sistema planetario.
6 Vorrei ricordare i vari possibili modi in cui la VIIª, casa della socializzazione forzata, vede gli altri: Altri/massa dai contorni indistinti; Altri/entità utilissima da dominare; Altri/nemici; Altri/complemento indispensabile Io; Altri visti con serenità obiettiva. Le tipologie descritte da Lisa Morpurgo presentano una sorta di commistione dei valori Bilancia/VIIª con i valori Iª/Ariete. V. in proposito Lezioni di astrologia. La natura delle case, op. cit, pp. 152-153.
7 Rispettivamente nelle due versioni maschile e femminile.
8 Ricordo che ciascun segno, con le trasparenze, contiene le due versioni di sé stesso e del suo opposto come il “negativo” di una foto.
9 Cfr. Il convitato di pietra, op. cit, p. 89
10 Ibidem.
11 Vedremo come il concetto di nicchia che indica, a livello ecologico, l’habitat nonché l’adattamento strutturale e funzionale allo stesso di ogni specie animale, sia applicabile anche al liquido amniotico in cui è immerso il feto.
12 Cfr. P. A. D’Alessio, Biologia dell’elasticità, in Discipline Filosofiche, XIX, I, 2009, Quodlibet, Macerata, 2009, pp. 171-186. È importante notare che il funzionamento della cellula, il prototipo di individuo in biologia, può essere descritto solo considerando tutti e quattro i segni che, nei due sistemi A e B, indicano l’individuo e l’ambiente.
13 Cfr. L. Morpurgo, Le radici psicobiologiche dei condizionamenti zodiacali, Atti X° Congresso di Studi Astrologici Verona 1989.
14 Cfr. op. cit., p. 2.
15 La cooperazione è presente, ad esempio, nelle comunità cellulari, nella simbiosi, nella sovrapproduzione e nello sfoltimento di neuroni e sinapsi durante lo sviluppo del cervello in utero e subito dopo la nascita. Anche la famosa competizione per la fecondazione della cellula uovo che vede vincitore uno spermatozoo su milioni, in realtà, presume una cooperazione; soltanto una quantità elevata di spermatozoi ne permette, infatti, la sopravvivenza di un maggior numero in vagina, consentendo così la fecondazione. In merito v. S. Rose, Linee di vita, Garzanti, Milano, 2001 e Il cervello del XXI° secolo, Codice, Milano, 2005.
16 Cfr. Le radici psicobiologiche dei condizionamenti zodiacali, cit. p. 2.
17 I meccanismi di regolazione che mantengono la “costanza dell’ambiente interno”, necessaria per la vita e l’adattamento ottimale di ciascun organismo alla sua nicchia evolutiva, comprendono il sistema nervoso, il sistema immunitario e il sistema endocrino. Steven Rose, a differenza di altri scienziati che parlano di omeostasi, preferisce usare l’espressione di “stabilità dinamica o omeodinamica”, per indicare la fluttuazione costante dei meccanismi regolatori; v. in merito Il cervello del XXI° secolo, op. cit. I meccanismi omeostatici dell’organismo possono essere descritti adeguatamente considerando insieme i segni Ariete/Bilancia e Toro/Scorpione.
18 Cfr. Il convitato di pietra, cit, p. 220, come pure La natura delle case, cit. pp. 11-18 e 151-158.
19 Alcune amebe terrestri unicellulari, che, di norma, vivono da sole, quando il cibo scarseggia secernono una sostanza che le porta ad aggregarsi, dando vita a un organismo dalle funzioni diversificate e, in tal modo, migrano in zone ricche di cibo, dove torneranno, di nuovo, ad assumere la forma di esseri unicellulari. Le amebe sono spinte ad unirsi dalla stessa sostanza prodotta dai batteri di cui si nutrono, l’adenosinmonofosfato ciclico che, negli organismi pluricellulari, regola la comunicazione tra le cellule. Esiste dunque in biologia una forma primitiva di organismo che può trasformarsi, in modo reversibile, dallo stato unicellulare a quello pluricellulare, a seconda della quantità di una sostanza regolante sia il comportamento aggressivo che l’unione reciproca: un dato molto interessante che richiama, in modo evidente, la dialettica Ariete/Bilancia, I°/VII°. Claude Lévi- Strauss ha descritto e usato il comportamento delle amebe come chiave di lettura del rapporto esistente, nella specie umana, tra aggressività e socialità, nell’articolo Gli uomini visti da un’ameba, pubblicato nel quotidiano La Repubblica del 09/03/2000.
20 Cfr. Il convitato di pietra, op. cit., pp 198-199. La violenza con la quale il neonato viene alla luce è preceduta, come vedremo in seguito, nell’ultima fase della gravidanza, dal vissuto del feto che sperimenta una sorta di inglobamento aggressivo o divorante da parte dell’utero materno.
21 Per il concetto di nicchia applicato al liquido amniotico, che sarà oggetto di successivi approfondimenti, v. L. Benassi, F. Accorsi, L. Marconi, G. Benassi, Psychobiology of the amniotic environment, in Acta Bio Medica Ateneo parmense 2004; 75; Suppl. 1: 18-22. È molto interessante notare come la dialettica Y/Nettuno tra Ariete/Bilancia funzioni nella vita intrauterina. Il liquido amniotico (Nettuno) è prodotto dai polmoni fetali (Y); il feto non è in grado di respirare ma può tuttavia compiere alcuni atti respiratori introducendo così il liquido amniotico nei polmoni. L’esaltazione B di Nettuno in Bilancia è particolarmente significativa, visto che il liquido amniotico è composto anche dall’urina prodotta dai reni del feto e contiene i prodotti di sfaldamento della sua pelle che il feto (per niente schizzinoso!) reintroduce nel suo corpo, ingoiando il liquido amniotico.
22 La nascita è comandata dall’ipotalamo del feto, collocato all’interno della sua testa, che produce un ormone, il fattore di rilascio della corticotropina (CRF) il quale dà inizio a una cascata ormonale che giunge alla placenta attivando le contrazioni uterine.
23 Il testosterone, tipico ormone maschile, determina gli atteggiamenti di diffidenza e di vigilanza; l’aggressività ha un carattere innato ma contiene in sé anche dei fattori limitanti programmati che ne evitano le possibili ripercussioni negative per la specie.
24 Ricordiamo che il segno della Bilancia è contenuto nell’Ariete quale suo negativo e viceversa, per cui se l’aggressività contiene già dei meccanismi limitanti o regolativi, nella socialità risultano sopite, ma non assenti, le pulsioni aggressive.
25 Per la visione complessa e onnicomprensiva dell’esistenza, attribuita da Lisa Morpurgo alla Bilancia e al Toro, il discorso è più complesso e sarà affrontato successivamente.
26 Cfr. La natura dei segnii, op. cit. pp. 11 e 198.
27 Cfr. L’articolo di M. Cattaneo, Il fisico che ammazza il tempo, dedicato al saggio, Dimenticate il tempo, del fisico Carlo Rovelli, pubblicato dal quotidiano La Repubblica del 03/08/10.
28 Cfr. R. Marchesini, Biologia e tempo, in L’arco di Giano, a cura di G. Barbieri ed E. Fiorani,, Apeiron Editoria e Comunicazione S.r.l., Bologna, 2000, p. 23 (distribuzione Alberto Perdisa Editore). Gli studi citati sono riferiti al toporagno e all’elefante.
29 Cfr. A. Pilastro, Sesso ed evoluzione, in Micromega – Almanacco di scienze. Supplemento al n. 3/2008 p. 62. Di solito sono le femmine a selezionare i maschi, ma in alcune specie di uccelli o pesci accade il contrario; pertanto, secondo la scienza e la dialettica astrologica, dovremmo supporre che la scelta maschile sarà prevalente negli zodiaci AF e BF. Bisogna precisare che la teoria della selezione sessuale non costituisce, tuttavia, un dogma assoluto; di recente è stato, difatti, pubblicato uno studio che ha suscitato molte polemiche, per averne contestato, in modo netto, la validità; v. J. Roughgarden, M. Oishi, E. Ake, Reproductive Social Behavior: Cooperative Games to Replace Sexual Selection, Science, vol. 311, 17 February 2006.
30 Il legame odorato/complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) ci riporta, ovviamente, alla psicobiologia e alla relazione di Lisa Morpurgo presentata al congresso di Verona dell’89. È importante ricordare che i segni Toro/Scorpione, con i paralleli Bilancia/Ariete, definiscono l’individualità immunologica e consentono di descrivere il funzionamento del sistema immunitario; v. in merito A. Quinzi, L’individualità immunologica e le sua alterazioni. Studio astrologico sul LES, Atti del XII° Congresso di Studi astrologici diretto da Lisa Morpurgo, Riccione 1993.
31 È importante sottolineare, tuttavia, che l’asse Toro/Scorpione non deve essere identificato con le pulsioni basilari della vita e della riproduzione che subirebbero poi, nei segni Ariete/Bilancia, una rielaborazione culturale. La suddetta interpretazione che, da un lato, sembrerebbe in linea con le affermazioni di Lisa Morpurgo sull’asse Ariete/Bilancia e su quello Toro/Scorpione contenute ne Il convitato di pietra, può essere parzialmente valida per lo zodiaco AM ma si rivela del tutto unilaterale rispetto al sistema B, nel quale le funzioni dei segni citati e delle case corrispondenti risultano rovesciate.
32 Cfr. A. Pilastro, op. cit. in particolare gli interessi evolutivi di maschi e femmine risultano conflittuali in relazione alla frequenza degli accoppiamenti, al numero di partner sessuali e all’investimento nella cura della prole da parte di ciascun genitore. Il conflitto tra i sessi, come meccanismo modellato dall’evoluzione finisce, comunque, per tradursi in un risultato favorevole alla specie.
33 Cfr. R. Nesse, Social selection and the origins of culture, 2009, in M. Schaller, S. J. Heine, A. in Norenzayan, T. Yamagishi & T. Kameda, Evolution, culture, and the human mind, Philadelphia, PA: Lawrence Eribaum Associates.
34 Cfr. A. Quinzi, L’individualità immunologica e le sue alterazioni, cit..
35 L’epidermide e il sistema nervoso si sviluppano entrambi dall’ectoderma embrionale. La pelle assume, dunque, una profonda valenza psicobiologica che sarà esaminata, insieme, a quella degli altri sensi, nella parte finale del presente lavoro. Per ora mi limito a notare che nel Toro sono simboleggiati l’olfatto, il gusto e la vista, nella Bilancia abbiamo il tatto, mentre nello Scorpione c’è l’esaltazione di Mercurio/udito. Nell’Ariete l’esaltazione di Y richiama l’aria attraverso la quale si propagano il suono e gli odori, la variazione del respiro, derivante delle emozioni prodotte dai sensi, ma soprattutto il ciclo delle stagioni come fattore essenziale nella loro manifestazione.
36 Ricordo che Lisa Morpurgo citava, ne La natura dei pianeti, i casi di Bilance che usavano le proprie lenzuola anche in alberghi a cinque stelle e strofinavano meccanicamente col tovagliolo le posate e il bordo dei bicchieri al ristorante.
37 Un signora della Bilancia di mia conoscenza, ora ultranovantenne, era solita disinfettare con l’alcool i sanitari degli alberghi e spiegava il suo comportamento esclamando “Chissà chi li ha usati!”



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