Dimmi
come mangi e ti dirò chi sei: Giove e il cibo
Parte
prima, il pianeta nei segni
di
Massimo Michelini
Se ben impiegata, l’astrologia riesce a fornire
con l’analisi dei suoi simboli una gamma ampissima di significati,
anzi dà tutte le indicazioni possibili sulla vita. Sto parlando
di astrologia seria, non di chi vaneggia o impiega per fini suoi la
fantasiosa arte dei ciarlatani. Per fare un paragone chiaro, pensiamo
agli spermatozoi e agli ovuli, preposti al concepimento di nuove creature.
In quella manciata di cellule microscopiche è racchiusa l’intera
vita umana. Ermete Trismegisto disse che “Ciò che è
in basso è come ciò che è in alto, e ciò
che è in alto è come ciò che è in basso,
per fare i miracoli della realtà”1 . Così
l’astrologia afferma che un simbolo racchiude in sé un’infinità
di esperienze e modalità di agire umane, come pure dei fenomeni
di natura. Quindi lo studioso del comportamento attraverso il movimento
degli astri può scovare tutte le sfumature del comportamento
e della vita dell’uomo e del cosmo intero. La felicità,
la tristezza, la tendenza a ingrassare o a dimagrire, come pure i
periodi down e quelli eccellenti. Ma pure il caldo, il freddo, le
rocce, i vulcani, la pioggia, i ghiacciai. Insomma tutto.
Prendiamo Giove, ad esempio.
Come ho scritto (http://www.larottadiulisse.it/astri/giove.html),
tutto nel pianeta ruota intorno all’allargarsi, sul piano caratteriale
e su quello fisico. L’ottimista, come visto negli articoli precedenti2
pensa che la vita gli riserverà grandi cose e che la fortuna
non lo abbandonerà. Tende quindi a divorare l’esistenza
(su un piano simbolico) a grandi morsi e, guarda caso, Giove indica
anche il rapporto con il cibo. Senza scomodare studi di neuroscienze,
l’esperienza spicciola ci insegna che il sapore gustoso di un
buon pasto ti mette di buon umore, e la pancia piena rassicura. Come
rende più tranquilli avere provviste economiche in banca o
altrove. Siamo sempre nell’ambito di pertinenza di Giove, ma
del rapporto con il denaro parleremo nei prossimi mesi. Il cibo ci
nutre, ci fornisce le sostanze necessarie alla vita, ci dà
anche piacere o ci disgusta.
Se le proteine, le vitamine, i grassi, i carboidrati e tutti gli altri
elementi nutritivi ci sono indispensabili, il palato, se trattato
nel migliore dei modi, ci dona anche gratificazioni del gusto. Così,
se il pianeta naturalmente opposto a Giove, Mercurio, indica la velocità,
Giove tende a rallentare le sue manifestazioni. Quando hai riempito
lo stomaco, tanto per fare un esempio, si è meno scattanti,
si tende a stare seduti. Se hai fretta fai uno spuntino, non ti abbuffi.
Il mangiare tanto rallenta. Dandoti però la certezza di avere
accumulato sostanze sufficienti che ti daranno energia per molto tempo
ancora. Al contrario, mangiando poco sul momento sarai più
scattante, ma poi dovrai fermarti per mettere in bocca qualcosa. Giove
quindi garantisce ingenti risorse sul piano fisico e su quello psicologico,
tanto che, molte persone, se tristi o nervose, spalancano il frigo
per recuperare grazie a quello che mettono in bocca buonumore e serenità.
Inoltre la carenza di cibo, dettata da povertà o da privazioni
volontarie come accade con l’anoressia, crea a volte danni temporanei
o permanenti all’organismo. Anche l’eccesso di alimentazione
può però causare problemi, come obesità, diabete,
malattie cardiovascolari. Il troppo stroppia. Così si può
essere magri da morire, come ben sanno purtroppo tante adolescenti,
ma ci si può però suicidare anche per eccesso di cibo,
come profetizzò un film provocatorio e shockante di tanti anni
fa, La grande abbuffata3 .
La natura (chi starà mai dietro alla natura? Tutte le risposte
sono valide) ha fatto sì che il nutrirsi fosse pure una fonte
di godimento. Lo stesso dicasi per il sesso, evento indispensabile
per portare avanti la specie, almeno prima della procreazione assistita.
Nell’ordine naturale delle cose quindi la sopravvivenza dà
piacere, sia cibandosi, sia mettendosi in gioco in quella momentanea
follia che ha nome sesso.
Per restare nell’ambito di questo studio, il gusto del cibo
lo si sperimenta in bocca (parte del corpo associata guarda caso a
Giove) e in particolare sulla lingua (sempre Giove). Le papille gustative
invogliano quindi a mangiare, e segnalano al corpo anche quello che
non va invece ingerito4. Un cibo deteriorato potrebbe infatti
causare gravi inconvenienti, nei casi estremi la morte, come ad esempio
per le intossicazioni da botulino.
Così il sapore e l’odore invogliano a nutrirsi, portando,
insieme alle sostanze necessarie ad avere un corpo in forma, pure
il buon umore legato sempre ancora e per sempre a Giove.
Ma come si nutre ciascuno di noi? Tanto, poco? Lo fa perché
deve farlo o perché gli piace? Ha problemi digestivi?
Inoltre che tipo di sapore preferisce? La tradizione ne riconosceva
quattro tipi, ossia aspro (o piccante), amaro (o acido), dolce e salato.
Lisa Morpurgo attribuiva su basi empiriche ai quattro segni cardinali
questi gusti. All’Ariete il piccante, al Cancro il dolce, alla
Bilancia l’acido, al Capricorno il salato. Studi recenti di
fisiologia hanno aggiunto ai sapori principali altre due categorie,
ossia l’umami (una parola giapponese che indica il sapore della
carne e delle proteine) e il grasso. L’attribuzione astrologica
a questi ultimi due è tuttora molto incerta. In alcuni casi
non ci sono poi preferenze nette rispetto a ciascun tipo di questa
categoria. Aggiungo poi che non basta il solo Giove per dare una predilezione
chiara rispetto al tipo di alimentazione. Come sempre è l’intero
tema a esprimere il gusto per un particolare sapore. A volte andando
a cercare le sostanze che servono al nostro organismo, ma non in tutti
i casi. Ad esempio chi ha il colesterolo basso può amare i
grassi, proprio perché ne ha bisogno. In altri casi si cerca
invece quello che non si dovrebbe mangiare, come accade spesso ai
diabetici con gli zuccheri.
Analizziamo Giove nei segni per scoprirlo. Il pianeta resta in ogni
segno un anno ed è quindi impossibile che tutti i nati in quell’anno
abbiano le stesse identiche modalità di cibarsi. Se analizziamo
però i grandi numeri, troviamo molte similitudini fortissime.
In
Ariete Giove ha fretta, non è schizzinoso
e ama i sapori forti. Gli piacciono i cibi colorati, piccanti, che
provochino un’esplosione di gusto in bocca. Le minestrine da
ospedale le lascia volentieri ad altri ma, se proprio deve sorbirle,
le carica almeno di peperoncino o qualche altra spezia. Gli piacciono
inoltre le cose appena uscite dal forno, in qualche caso roventi,
anche se per lui non lo sono, ma riescono a fornirgli esperienze gratificanti
come un corso da mangiafuoco. Non ha un palato troppo raffinato, anche
se lui crede il contrario perché, lo ammetta a chiare lettere
oppure no, pensa sempre che quello che fa, o che è, il meglio
sulla piazza. Quindi anche se ha una spiccata preferenza per il piccante,
l’importante è che i sapori si sentano tanto. Vanno perciò
bene le cose molto salate, molto dolci, molto quel che gli pare, ma
preferisce aggiungere, per far contente le sue papille gustative,
capaci di avere una sorta di erezione in bocca se addentano qualcosa
di molto saporito. Come tutte le erezioni di questo mondo, la sua
voracità quasi mai dura in eterno, perché dopo un po’
si affloscia, si stanca, ha altro da fare. Insomma, si nutre per piacere
e necessità, ma non pensa che si tratti di una questione centrale
nella vita. O meglio, è indispensabile come respirare, ma mica
le si può dare troppo peso. Si ingurgitano le calorie necessarie,
meglio se saporite, poi ci si dedica ad altro.
In Toro Giove è al posto suo, e mette perciò
il cibo al centro del suo mondo. Il frigorifero di chi lo possiede
di solito è stracolmo, come pure la dispensa trabocca di tutto
quanto possa nutrire lui e i suoi cari per molto tempo. A volte pure
per le generazioni successive, sotto forma di scatolette o alimenti
sotto sale. Preferisce di solito i cibi genuini, meglio ancora se
del proprio orto, ma non ha un palato stra-sopraffino. È piuttosto
dell’idea che del maiale non si butta via niente anche se sei
vegetariano (ma è molto raro che un Giove in Toro lo sia, salvo
i casi di animalisti o ecologisti spinti). Ritiene il cibo un dono
del creato, e perciò lo conserva gelosamente. Se proprio non
riuscisse più a mangiare un dato alimento che ha acquistato,
lo porterebbe comunque al canile, a qualche organizzazione benefica
o, se proprio fosse andato a male, lo seppellirebbe in terra a mo’
di concime. Insomma, il cibo è sacro. Lo snackino volante poi
non fa per lui. Se si siede a tavola vuole un pasto completo, a partire
dall’antipasto per finire all’ammazzacaffè, senza
saltare nessuna portata. Soprattutto non ama le dosi minimaliste e,
se proprio dovesse capitare a una cena a base di assaggini, devono
essere almeno a doppia cifra, per compensare la pochezza del boccone.
Se può scegliere, si nutre in un unico pasto giornaliero, ma
con quantità da caserma. In maniera analoga, quando fa la spesa
al supermercato un carrello solo non basta ma, se proprio fosse uno
soltanto, deborderà da ogni lato, e non mancherà nulla
di quanto il mondo del commestibile propone.
Per
un Giove in Gemelli il cibo è di solito una
necessità da sbrigare in fretta, meglio se al bar o in posti
dove possa in contemporanea chiacchierare o fare altro. Se proprio
deve nutrirsi – e ahimè quella noiosa di Madre Natura
lo esige - si augura che la tappezzeria del luogo in cui lo fa sia
almeno chic e molto alla moda! Le dosi devono essere poi possibilmente
ridotte e, per arrivare al numero di calorie minime indispensabili,
meglio tanti assaggini (il finger food è l’ideale), magari
in un buffet di un ristorante chic. Dove puoi alzarti in continuazione
per prendere altro, facendo pure quattro chiacchiere con quelli che
stanno facendo la tua stessa cosa. Che puoi liquidare in fretta se
noiosi, coltivare se interessanti. Se questo Giove proprio deve sacrificarsi
e stare seduto a lungo in un ristorante, almeno si tratti di un posto
stellato in cui immortalarsi in scatti infiniti di selfie da postare
all’istante sui social network. Meglio ancora se nel tavolo
a fianco c’è un vip, che finisca casualmente ma ben riconoscibile
sullo sfondo del selfie. Oppure si può andare in ristoranti
etnici, mai gli stessi, e sono benvenute tutte le inaugurazioni di
nuovi locali. Non tanto per il cibo quanto perché puoi trovare
un sacco di gente interessante. E, se proprio è infrequentabile,
può sempre farti conoscere altra gente, magari più divertente.
Giove in Cancro di solito
è lunatico anche nel cibarsi. Ama molto i dolci come pure le
zuppe e tutto quello per cui non deve impiegare troppo i denti. Come
quando ancora non aveva canini e molari, e il suo alimento unico e
preferito, mai dimenticato, era il latte materno. Preferirebbe mangiare
in casa, meglio ancora se circondato dalla famiglia, alla maniera
di quando da bambino i genitori lo imboccavano, rassicurandolo. Se
qualcuno non gli dà regole o obblighi, non è costante
nell’alimentarsi. Segue spesso le emozioni che, come si sa,
possono chiudere o allargare lo stomaco (parte anatomica regolata
dal segno). Anche sul piano fisico può quindi dilatarsi o restringersi,
come le fasi della Luna, suo astro guida. Se sta bene emotivamente
cerca però piacere nel cibo e vorrebbe che qualcuno cucinasse
per lui, un pizzico di pigrizia non lo abbandona mai. Ama però
nutrire coloro a cui vuole bene, le fatiche fatte per loro acquistano
un sapore diverso.
Al Giove in Leone del
gusto sopraffino importa il giusto. Per quel poco o tanto di megalomania
che lo contraddistingue (di solito non ne è sprovvisto, a onor
del vero) gli interessa però sopra ogni cosa imbandire la sua
tavola con il meglio sulla tavola. A volte quindi non gli frega una
beata cippa che il cibo sia saporito, ma dà valore a quanto
costa. Non per sbruffoneria, che pure può avere in discreta
quantità, quanto perché è orientato al meglio,
o sarebbe più giusto dire al massimo. Non ama troppo cucinare,
un mestiere ovviamente umile per il suo standard, ma se deve farlo
vuole che il risultato sia all’altezza delle sue aspettative.
Ossia, non c’è manco bisogno di dirlo, deve ottenere
il risultato migliore. Possibilmente con alimenti colorati, serviti
in piatti col bordo dorato (o meglio ancora se di oro autentico),
mentre la tavola è illuminata da fasci di luce degni di un
concerto allo stadio. Quindi il cibo è considerato tutto sommato
un accessorio non indispensabile, un fatto della vita come tanti,
da viversi anche con gioia se associato ad altri eventi più
festosi. Il cibo in sé e per sé è solo un alimento,
non bisogna dargli troppo peso.
Se pure in esilio perché la sua
sede “giusta” sarebbe in Pesci, Giove in Vergine
può essere ottimo sul piano della preparazione del cibo ma
pure per l’alimentazione propriamente detta. Sprovvisto dell’emotività
lunare dei Pesci, si concentra sulle ricette, sulle calorie, sull’apporto
di tutte le sostanze necessarie all’organismo, e sulla loro
combinazione. Non disdegna inoltre l’uso di piatti pronti, in
lattina o surgelati, perché di solito si fida di quello che
viene fatto dalle grande industrie, dove l’igiene dovrebbe avere
un valore primario. Come spesso accade per i pianeti in Vergine, ama
“fare”, usare le mani, e proprio per questo può
far nascere buoni cuochi. Forse non troppo fantasiosi perché
seguono in modo pedissequo le ricette, ma non dimenticano né
un ingrediente né sbagliano i tempi di cottura. In certi casi,
abbastanza rari in verità, seguono rigidamente regimi alimentari,
vuoi per non aumentare di peso, vuoi per la fissazione della ricerca
di un corpo perfetto. Quasi sempre però questi ultimi hanno
un Giove pessimo, e si sa quante persone ai giorni nostri hanno fisime
alimentari, fobie di vario tipo o presunte intolleranze. I nutrizionisti
seri sanno però che le persone autenticamente intolleranti
sono poche, le altre trovano nell’alimentazione un canale di
sfogo a disagi esistenziali o a vere e proprie nevrosi. Il Giove in
Vergine si concentra piuttosto sul fare, andando di rado dal nutrizionista,
e solo se non ha trovato una sua regola e misura. L’appetito
in compenso è costante e funzionale alle sue esigenze, come
molte cose nella sua vita.
Con Giove in Bilancia si cerca di mangiare il giusto,
se possibile in un contesto estetico adeguato. Le abbuffate e le volgarità
legate all’alimentazione abitano altrove, e non sono in alcun
modo contemplate dal codice etico implicito in questa posizione planetaria.
Il nutrirsi in realtà è sempre un atto egoistico per
tutti, in certi casi, quando ci si nutre di altre creature, pure crudele
se non omicida. La necessità di procurarsi le sostanze indispensabili
alla vita fa sì però che il cibo sia vissuto come un
momento positivo, e già abbiamo visto come procuri euforia
e piacere. Nell’atto però, oltre a una possibile crudeltà
verso altri animali (perché pure l’uomo lo è),
implica atti attualmente considerati volgari, da compiersi solo ed
esclusivamente in privato. Rutti e scorregge, tanto per intendersi,
non possono essere praticati in un contesto elegante. Eppure in certe
civiltà orientali il rutto è considerato segno di apprezzamento
verso la cuoca, quindi al contrario un atto di buona educazione. La
scorreggia, per quanto ne so, non lo è in nessun luogo, eppure
ovunque suscita ilarità e buonumore, altre caratteristiche
attribuibili a Giove. Ebbene la sua posizione in Bilancia rifugge
in maniera assoluta da certe esibizioni pubbliche pecorecce, ed è
campione di bon ton. Anzi, se qualcosa stride nell’armonia complessiva,
passa pure l’appetito, di solito comunque contenuto e controllato
dalla Dea Ragione. Quindi non eccede, cerca se possibile di mangiare
in un ambiente elegante, con posate e tovaglie in tinta con le pareti,
vuole essere in armonia con i commensali. Se deve manifestare una
preferenza alimentare, predilige i sapori acidi, come quelli della
cipolla, dei fegatini, e di tutto quello che lascia un po’ di
amaro in bocca, come il suo carattere capace di fare le pulci ai comportamenti
altrui, ma anche al proprio. La perfezione estetica ed etica è
impegnativa, per tutti.
In Scorpione Giove non è nella sua sede più
idonea, eppure mediamente l’essere nell’ottavo segno non
incide troppo nel rapporto con il cibo. Ossia l’appetito non
manca, anzi c’è una certa curiosità nello sperimentare
alimenti mai assaggiati prima, in qualche caso senza schifiltosità
alcuna. Ad esempio, se scivola un boccone in terra, gli soffia sopra
per eliminare l’eccesso di polvere, poi lo ingoia senza problemi.
Con un’unica eccezione. Se si trova un capello o un pelo in
un piatto non riesce proprio a mandare giù più niente,
e il manicaretto finisce dritto nella spazzatura. Quasi di certo la
colpa è di X, il primo pianeta transplutoniano domiciliato
nell’opposto Toro. Per tornare al rapporto del Giove in Scorpione
con il cibo, forse lo gradisce di più se non ha la sicurezza
di riempire davvero lo stomaco. Ossia magari non programma i pasti,
non controlla cosa c’è in dispensa. Oppure al contrario
assorbe i valori del Toro, con un meccanismo tipico della dinamica
degli opposti, e ha il terrore di restare senza provviste. Di solito
ama i sapori forti, tipo il gorgonzola o il puzzone di Moena. Come
pure non gli dispiace la carne cruda, marinata oppureno, mangiando
la quale può tener desto un certo istinto cannibalesco, ma
pure sfidare il rischio di beccarsi qualche parassita e ritrovarsi
poi per necessità di cose a dover passare molte ore in una
delle stanze della casa che più ama, ossia il gabinetto. A
differenza di altri non dimentica mai inoltre che il piacere è
un modo per allontanare il momento finale dell’esistenza, ed
Eros va sempre in coppia con Thanatos. Così, nell’apparente
innocuo atto del nutrirsi riesce a immettere significati strani, a
volte sovversivi. In qualche caso estremo troviamo poi anche coloro
che si divertono a mettere un lassativo nel cibo di chi ti sta antipatico,
giusto per condire un po’ di vivacità la vita quotidiana.
Per il bisogno di assaporare, o far assaporare, qualcosa di sconvolgente.
Giove ha una delle sue sedi ottimali in
Sagittario e, se pure nel segno dà il suo
meglio nelle simbologie di ottimismo e parlantina, non scherza nemmeno
in fatto di cibo. Le mezze porzioni non fanno per lui. Ha appetito,
non si sa se per grandi necessità del corpo o se, come dicevano
un tempo le nostre nonne, gli tengono più gli occhi della pancia.
Se invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia, resta
l’evidenza che il cibo può essere una metafora della
vita, e del suo rapporto con il mondo. Ossia, ne vuole tanto, l’esistenza
e il frigorifero gli sembrano un deposito di Babbo Natale lasciato
incustodito. Ossia senza lucchetti e senza limiti. Data poi la notoria
corrispondenza del segno con l’estero, può esserci una
notevole curiosità rispetto alle cucine di tutto il mondo,
ora abbastanza facili da sperimentare anche nei paesi di provincia,
grazie alla globalizzazione. Con una forte tendenza alla convivialità,
preferisce banchettare in compagnia (sempre salvo eccezioni), quasi
come se l’avere gente intorno stimolasse l’appetito, già
decisamente buono di suo. Il suo sogno poi sono i buffet dei migliori
villaggi vacanza, dove ci si può cibare senza limiti e dove
si possono sperimentare le mille meraviglie del possibile. Non ci
sono molte sfumature o sottintesi in questa posizione planetaria,
capace di creare un appetito ottimo e abbondante, talvolta pantagruelico.
Il pianeta in Capricorno dà spesso e volentieri
dei grandi edonisti, spesso buongustai in cucina, nonostante un atteggiamento
poco gioviale. Severi e poco spontanei, prediligono però il
buono, soprattutto in cucina. Amanti della carne, dei cibi salati,
del vino d’annata, meglio se rosso e corposo, non sono di solito
mangiatori compulsivi. La presenza molto forte nel segno di Saturno
li rende infatti selettivi anche in fatto di alimentazione, facendoli
scegliere spesso il meglio per il piacere del palato. Ma pure perché
il buon cibo spesso e volentieri garantisce una buona salute, che
consente quindi di avere una vita sana e produttiva, meglio se indirizzata
alla scalata del potere. Se il Giove in Toro preferisce mangiare in
famiglia, e quelli in segni d’aria in compagnia di amici o di
gente stimolante intellettualmente, quello in Capricorno può
prepararsi un pranzo luculliano anche per sé solo, o tutt’al
più per la persona amata. Le vuole bene, ma prima viene lui.
Di rado si lascia infatti fuorviare dalle insensate teorie che parlano
di amore universale e altre sciocchezze. Non si tratta di egoismo,
ma di realismo. Poi può amare un’altra persona, ma prima
viene lui. La lucidità di giudizio non lo abbandona quindi
mai, anche nella scelta dell’alimentazione, di solito ricca
e consistente. Se, per altri elementi del tema natale, seguisse per
scelta o necessità regimi alimentari restrittivi, lo farebbe
con la consueta dose di realismo stoico. E, se mai dovesse digiunare,
lo farà con caparbia volontà. In linea di massima meglio
però una fiorentina al sangue ben salata, accompagnata dal
vino giusto. Le papille gustative gli esplodono così di piacere.
Come Giove in Gemelli, e in parte quello in Bilancia, in Aquario
il pianeta non è particolarmente interessato al cibo, che ingerisce
per dovere e necessità, ma senza un marcato piacere. Le sue
papille gustative sono tra le meno raffinate dello Zodiaco, salvo
casi eccezionali. Ossia distingue dolce, salato, e le altre caratteristiche
del cibo, ma non rientra nella sua sfera di maggiore attenzione il
gusto per il cibo stesso, ossia il piacere che dovrebbe portare al
palato. Considera poi una cosa inutile spendere troppo tempo in cucina
o a tavola, salvo i casi in cui può discutere con i commensali
di qualcosa che gli piace. In questo caso accetta il cibo come una
tassa da pagare, alla stregua dell’IMU o dell’IRPEF, per
ottenere però qualcosa in cambio, ossia il piacere della compagnia.
Se proprio deve dedicarsi alla nutrizione di qualcuno oltre a se stesso
– ma in questi casi cerca sempre di emancipare chi deve nutrire,
salvo neonati e moribondi – sperimenta, passando dall’etnico
alla cucina molecolare, e a tutte le forme di cibo salutista, spesso
una vera tortura invece per chi ama mangiar bene. Inoltre, data la
tendenza a vivere la vita seguendo dettami ideologici, spesso è
vegetariano se non vegano. Quasi sempre per istinto, perché
non ama l’idea che per nutrirsi qualcuno debba venire sacrificato.
Atteggiamento davvero ammirevole, che compensa agli occhi di chi invece
ama il cibo, il suo mangiare poco e male. Sono però sempre
possibili anzi probabili le eccezioni di altro tipo.
Come il Giove in Cancro, quello in Pesci mangia in
maniera emotiva e incostante, ma in grande quantità, se se
lo concede. Il cibo può essere poi un rifugio capace di placare
l’innata tendenza all’apprensività oppure è
amato e basta, come accade nelle altre due sedi principali di Giove,
in Toro e Sagittario. Qualunque siano le motivazioni, sarebbe tendenzialmente
senza fondo e senza limiti, capace di spaziare ovunque, magari poi
pentendosi per averlo fatto, o stando male per avere ecceduto. La
differenza con gli altri due Giove importanti, sta che in questo caso
c’è spesso un sottofondo di ansia, forse caratteriale
più che dettata da motivi reali. Onnivoro salvo diverse indicazioni,
ama molto i cibi liquidi, i dolci, i prodotti ittici che gli danno
il nome. Come nel caso di altri pianeti nel segno, l’ansia di
sottofondo è spesso vera, se prevale l’altro pianeta
in domicilio in Pesci, Nettuno. Se invece si tratta di una persona
gioviale in senso stretto, a volte è capace di lamentarsi di
aver mangiato troppo, giusto per paraculismo allo stato puro. Se invece
è davvero nettuniano, prima cede alla tentazione, poi si angoscia
nel timore di aver esagerato, e di certo l’eccesso lo porterà
alla morte. Non nella realtà, intendiamoci, ma nella sua immaginazione
sì. Poi si pentirà dei peccati commessi, fino all’abbuffata
successiva, salvo altri elementi del tema natale che lo costringano
a contenersi. Altrimenti oscillerà tra eccessi e la paura di
essersi fatto del male.
Esaurito Giove nei segni, il prossimo
mese si passa al pianeta nelle case e in relazione con gli altri pianeti,
per una analisi ancora più precisa del nostro rapporto con
il cibo.
N.d.A. : Alcune delle riflessioni riportate
nell’articolo sono ricavate da discussioni e indagini sull’argomento
nel mio gruppo Facebook Rotte e approdi5,
da me creato e gestito.
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maxmicmax3@gmail.com o edizionigagliano@gmail.com
1
https://it.wikipedia.org/wiki/Ermete_Trismegisto
2
http://www.larottadiulisse.it/simboli-pianeti/giove-fort1.html
e http://www.larottadiulisse.it/simboli-pianeti/giove-fort2.html.
3
https://it.wikipedia.org/wiki/La_grande_abbuffata
4
Un altro organo estremamente importante per segnalare la bontà
di un cibo è il naso, guarda caso sempre governato dal Toro,
anche se forse non da Giove stesso.
5
https://www.facebook.com/groups/198516613553915/
massimomichelini1@virgilio1.it
6/7/2017