Giove
e il cibo
Parte
seconda: il pianeta nelle case e in rapporto con gli altri pianeti
di
Massimo Michelini
Ogni
azione dell’uomo - anche quella apparentemente più insignificante
- ha un significato preciso nell’economia generale della sua
vita. Sul piano materiale e pure su quello psicologico.
Prendiamo ad esempio il rapporto con il cibo, di cui si parla in maniera
eccessiva negli ultimi anni sui giornali e sul web. Con modalità
opposte e complementari: c’è infatti chi lo ama e chi
lo detesta, chi vuole sperimentare ogni suo sapore e chi ha fissazioni
salutiste al limite della patologia se non oltre. Ossia c’è
chi lo ritiene solo fonte di piacere e chi sotto sotto lo respinge,
lo demonizza, si fa influenzare da insane e insensate teorie, nella
maggior parte dei casi prive di fondamento. Anzi, spesso un insulto
all’intelligenza.
Se prendiamo il cibo in astratto dobbiamo considerarlo come quella
cosa “reale” che immettiamo in bocca e che ci procurerà
una volta assimilato le sostanze in grado di darci le energie per
sostenere un’esistenza attiva e soddisfacente. Reale e pure
saporita, perché Madre Natura ci ha fornito papille gustative
che ci consentono di distinguere anche se ciechi tra un sasso e un
bignè. Nutrendoci così per istinto di quello che ci
serve.
Viviamo però in una società opulenta, al di là
di quanto si dice in giro, dove tanti hanno tutto e dove solo in pochi
sanno davvero da dove arriva il cibo che porteranno in tavola o faticano
davvero a nutrire sé e i propri cari. La massa, me compreso,
si limita a scegliere al supermercato quello che gli piace e ha un
prezzo conveniente. Dimenticando che le verdure sono state coltivate,
la carne macellata (e prima ancora qualcuno ha allevato e poi ucciso
gli animali), le farine sono stato ricavate dal grano, dopo un lungo
processo di lavorazione. Il surgelato o l’alimento solo da scaldare
ci fanno poi dimenticare i complessi processi che ci hanno portato
ad avere a portata di supermercato tutto quello che ci serve per nutrirci.
Chi ha un rapporto sereno col cibo - quasi sempre grazie a un buon
Giove - non pensa a tutti questi passaggi, si limita a godere di quello
che riesce a mettere in tavola, o si fa servire al ristorante.
Ci sono poi quelli che vivono il cibo come un problema, non perché
non abbiano soldi per acquistarlo ma perché qualcosa di psicologico
ostacola un sereno rapporto con gli alimenti. Se fino a qualche anno
fa le difficoltà alimentari erano confinate all’anoressia
o alla bulimia, oggi i problemi maggiori arrivano da un altro atteggiamento
verso l’alimentazione, cresciuto in maniera esponenziale negli
ultimi vent’anni.
Solo in pochi conoscono infatti il significato della parola ortoressia
1, l’ossessione per un’alimentazione sana,
malattia non ancora riconosciuta tra i disordini psichici, ma che
a breve si spera verrà inserita come vero e proprio disturbo
della psiche. Infatti, nonostante una medicina sempre più specialistica
e raffinata, sono diffuse ovunque teorie tra il mistico e il salutistico,
dove il salutismo assurge al rango di fissazione, pronta a demonizzare
tutta una serie di alimenti, quasi sempre i più gustosi per
il palato. Arrivando a punirsi mangiando cibi senza sapore, e a volte
pure senza sostanze davvero nutrienti. O inventandosi disturbi immaginari,
spesso credendo a panzane sentite in rete.
Gli anoressici, i bulimici e gli ortoressici in maniera analoga hanno
un rapporto sbagliato con il cibo, perché se ne privano, perché
si abbuffano e poi vomitano2, perché temono di stare
male, sul momento o accumulando sostanze venefiche se si cibano di
alimenti da loro ritenuti pericolosi, si trattasse pure di una sogliola
alla mugnaia.
Nel novantanove per cento di questi casi ci troviamo astrologicamente
di fronte a un brutto Giove. Che procura loro una cattiva alimentazione
ma non solo.
Il Giove disastrato spesso infatti non è indicatore di una
vita sfigata e dolente. Piuttosto è sintomatico di una mancanza
di serenità nei confronti del futuro (quello che mediamente
fa sì che invece i segni governati da Giove - Toro, Sagittario
e Pesci - siano tra i più ottimisti rispetto a quello che verrà)
che può riflettersi nel rapporto con il cibo. E quasi sempre
con il denaro, come vedremo dal mese prossimo, attendendosi disgrazie
a ogni piè sospinto oppure – sul fronte opposto - guardando
alla vita, e al futuro con serenità.
Non è detto che tutte le simbologie a cui ho ora accennato
si manifestino sempre nella stessa persona, e mi sto riferendo in
particolare a quando si hanno aspetti negativi, che possono magari
risvegliarsi solo in particolari periodi della vita. Pur indicando
una tendenza costante e ben presente. Ossia si potrà essere
ottimisti, amanti del cibo, fortunati e pure con un buon rapporto
col denaro. Oppure, quasi sempre in virtù dell’intero
tema natale, presentare solo alcune di queste caratteristiche, magari
accentuate o ridimensionate a seconda dei transiti vissuti in un dato
lasso di tempo.
Ma torniamo a noi. Quali indicazioni può dare Giove nelle case
rispetto al cibo? Come sempre suggerisce le modalità dell’alimentazione,
come pure l’ambito in cui di preferenza ci si ciba. Vediamo
come, partendo dal pianeta nelle case.
Con
Giove in prima possiamo trovare persone che si vedono
bene soprattutto se riescono ad allargarsi. Di solito lo fanno con
la parola, e possiamo perciò trovare grandi chiacchieroni,
se non ci sono indicazioni contrastanti. In qualche caso, soprattutto
se ci sono rapporti positivi con Luna e Nettuno, l’“ampliamento”
lo si ha anche sul piano corporale, talvolta rasentando il sovrappeso
se non l’obesità. Quasi sempre perché si mangia
tanto se non troppo per necessità prima psicologica che fisica,
in qualche raro caso per disfunzione del metabolismo. Salvo la sua
presenza in segni mercuriali o saturnini, di solito si preferisce
cibo in gran quantità. La qualità interessa meno, si
è concentrati sul tanto da ingerire. Quel tanto che ti farà
star bene perché ti darà le forze sufficienti per espandersi
nel mondo. Magari avendo pure accumulato un bel po’ di riserve.
Il Giove in seconda, salvo indicazioni del tutto
contrarie, ha la necessità fisica e psicologica di nutrirsi,
di buttare dentro cibo, che gli dona quello che più gli preme
nella vita, la tranquillità. La pienezza garantita da un buon
pasto è quindi condizione indispensabile per stare bene, per
mantenere un equilibrio del corpo e, soprattutto della mente. L’essere
in seconda inoltre gli conferisce di solito il gusto di pranzare a
tavola. Gli snackini volanti al bancone di un bar vanno a malapena
bene se davvero hai fretta, o se devi affrontare un lungo viaggio
in cui la sosta deve essere per forza rapida. Altrimenti ci siede
con tutti i crismi, a una tavola apparecchiata, meglio ancora se imbandita.
Spesso gradendo inoltre la compagnia dei consanguinei o delle persone
care, con cui discutere in contemporanea degli affari di famiglia.
La necessità è infatti quella di ottenere rassicurazione
da quante più cose possibili.
Il Giove in terza più che vorace è
curioso. Se è al ristorante osserva i piatti dei commensali,
e quelli dei tavoli vicini. Vorrebbe assaggiarli tutti, non per voracità,
anzi. Tende di solito infatti a non essere troppo interessato al cibo,
ma a quello che fanno e mangiano gli altri. Quindi se è in
confidenza chiede una forchettata a chi lo circonda. Altrimenti si
riempie con gli occhi, ripromettendosi la volta successiva di sperimentare
quanto non ha assaggiato oggi. Salvo poi, quando tornerà al
ristorante, concentrarsi sui nuovi piatti dei vicini, dimenticando
quanto voleva in precedenza. Si interessa poi a tutte le novità
in fatto di cibo, e segue le mode. Spesso cercando di mantenere anche
nel fisico un aspetto adolescenziale. Dovendo quindi stare a dieta,
se ha un metabolismo che lo porterebbe a rimpinguarsi. Il cibo, in
linea di massima, è vissuto però come uno strumento
di comunicazione con il prossimo, non come un totem. Ossia più
che il sapore di antipasti, e portate varie, gli interessa in quanto
argomento di conversazione. Proprio per questo sono preferiti i buffet,
il food finger, e lo street food, tipi di alimentazione
capaci di unire unite e dilettevole, e che non richiedono lunghe permanenze
a tavola.
A Giove in quarta della mondanità
non importa nulla, salvo diverse indicazioni del tema natale. Preferisce
piuttosto la cucina della mamma, consumando i pasti insieme ai parenti
stretti. In qualche caso poi non disdegna di invitare il prossimo
a casa propria, uno dei luoghi al mondo dove si sente più sicuro
e da cui cerca di attingere serenità. Spesso rimpiange poi
le ricette assaggiate nell’infanzia, o va alla ricerca del cibo
perduto nel tempo, magari diventando coltivatore di varietà
di frutta o cereali rari e quasi scomparsi con la modernità.
Se raduna intorno a sé la famiglia o le persone amate si nutre
poi con tutti i crismi, ma se è da solo può cenare anche
con patatine e sottaceti sul divano davanti alla TV, o con caffelatte
e biscotti, ben attento a non fare sforzi superflui che non gli piacciono
per nulla.
Il Giove in quinta ama il divertimento in ogni sua
sfumatura ma, salvo casi particolari, non mette in cima alla lista
dei piaceri preferiti il cibo. Se però organizza una cena con
amici, a casa propria o al ristorante, vuole il massimo, spesso illuminando
a giorno la sala da pranzo, o scegliendo un locale divertente e meglio
ancora se di lusso. Possibilmente il meglio sulla piazza, altrimenti
tanto vale stare a casa propria con una pizza surgelata da scaldare
al microonde. Ma se esce preferisce essere l’organizzatore dell’evento
conviviale o l’ospite d’onore, non importa per quale motivo.
Data la tendenza all’eccesso della casa non è escluso
poi che si tenda a mangiare troppo, costantemente o in periodi in
cui la vita non va come si vorrebbe, e si deve quindi compensare con
altro. In questo caso con il cibo.
Tutto il contrario di quanto può accadere con Giove in sesta
dove si può avere la tendenza a esercitare un controllo più
o meno forte sull’alimentazione. A volte fissandosi con diete
che in teoria consentono di non ingrassare di un grammo, altre limitandosi
ad avere una dieta regolare e controllata, magari per reali problemi
fisici e necessità di non sgarrare da regole alimentari precise.
Altre ancora può esserci una fame compulsiva in cui si mangia
tanto per tamponare ansie di altra natura, che si riescono a contenere
con l’ingestione eccessiva di cibo. In certi casi puoi può
esserci la tendenza, o la necessità, di risparmiare sul cibo,
facendo quindi la spesa al discount o in analoghi luoghi dove si spende
il meno possibile. Intendiamoci, non si tratta di una posizione terribile,
ma di rado la somma dei valori consente a Giove di esprimersi in maniera
spontanea e serena. Compresa nel rapporto con il cibo. Per la legge
del cosiddetto “risucchio zodiacale” secondo la quale
una certa posizione si comporta come quella opposta, a volte questo
Giove si comporta come se fosse in dodicesima. Ossia, è un
po’ folle e sregolato.
Essendo
nella casa cosignificante della Bilancia, Giove in settima
non cerca equilibrio e armonia tramite l’alimentazione - anche
se in certi rari casi può succedere anche questo - ma vuole
avere il controllo sul cibo con un atteggiamento razionale. Spesso,
soprattutto se ad averlo è una donna, per questioni estetiche.
Secondo i criteri attuali infatti la donna bella è magra e,
pur non avendo mediamente un atteggiamento da anoressica, pensa a
non accumulare troppa cellulite. O, se è uomo, a non mettere
su un’antiestetica pancetta. Sempre per motivi estetici, preferisce
mangiare in un ambiente elegante e immacolato, sia in casa sia al
ristorante. La disarmonia interiore ed esteriore gli chiude infatti
lo stomaco, e non tollererebbe di doversi alzare all’improvviso
da tavola per correre in bagno. Allo stesso modo ha spesso gusti alimentari
ben chiari, e sa cosa gli piace e cosa no. Nel caso si trovi a cena
in casa d’altri e gli servissero cose che non piacciono, abbozzerà
un appetito di cortesia pur di dar soddisfazione ai padroni di casa.
Se venisse servito qualcosa che davvero gli suscita ribrezzo, e può
capitare, magari inventa scuse per non ferire chi si è dato
da fare per imbandire la tavola. Preferisce mangiare in compagnia
ma è pure del parere che meglio soli che mal accompagnati.
Si gustano meglio i cibi, e si digerisce senza problemi.
Giove in ottava è in una posizione astrologicamente
infelice (essendo simbolicamente in caduta) ma, salvo negatività
fortissime, non influisce eccessivamente sull’appetito. Certo
chi lo possiede non ha spesso un’alimentazione regolare, e spesso
la sua dispensa è vuota oppure scoppia, ma più spesso
è simile al Sahara. La sfida al rischio tipica della casa può
manifestarsi nell’accorgersi all’ultimo minuto che hai
fame e di non avere nemmeno un uovo in frigo, proprio in un giorno
di festa in cui perfino gli ipermercati sono chiusi. A volte, con
mentalità decisamente patologiche, il cibo viene considerato
un nemico, in certi casi per forme di anoressia o di ortoressia. Il
altri casi ci si nutre perché si deve farlo, e il piacere lo
si ricava da altre cose. Se invece le pupille gustative funzionano
bene, non si avverte comunque la necessità di assicurarsi il
cibo con continuità, e la mancanza di sicurezza sulle risorse
suscita una singolare attrattiva.
Il pianeta in nona tende decisamente a far allargare,
anzitutto tramite la parola. Non scherza però nemmeno con il
cibo, assunto con voracità. Forse non tanto per piacere quanto
perché più o meno consciamente si sa che dalle sostanze
fornite da un’abbondante libagione potrai ricavare l’energia
per andare ad esplorare il mondo, o a convertirlo. In qualche caso,
per la cosignificanza con il Sagittario, puoi trovare anche la passione
per il cibo estero, in altri la nutrizione assume valenze ideologiche.
Possiamo trovare così il vegano, ma anche alcuni di coloro
che, anziché aderire all’Isis o a Comunione e Liberazione,
credono alle più varie teorie nutrizionistiche come se si trattasse
di un culto mariano. E non importa se abbiano una valenza scientifica
oppure no, la fede non si discute. Proprio per la forte valenza di
Nettuno nella casa, anche se l’appetito è tanto, chi
lo possiede può comunque riuscire a praticare il digiuno o
altre forme di privazione, come prescrivono il ramadam o la quaresima
quando ancora era praticata da noi. Cosa che non potrei fare con il
mio Giove in seconda. Ricordo infatti che durante l’infanzia
vivevo le minime richieste di dieta quaresimale da parte di mia madre
come un supplizio inenarrabile.
Il Giove in decima vuole controllare
tante cose, compreso il cibo. Chi lo possiede non sopporta infatti
di essere schiavo della vita, in ogni sua manifestazione. Cerca così
di avere un rapporto giusto anche con l’alimentazione, non privandosi
però di niente. Il cibo può essere inoltre anche una
gratificazione per essere arrivato in alto grazie a lavoro e carriera.
Così, se davvero ha raggiunto una discreta posizione, si concede
cibi buoni, in certi casi ottimi. Se invita poi a cena amici o parenti,
non importa se a casa o fuori, vuole fare bella figura e fa sì
che gli ospiti si alzeranno da tavola ben sazi e abbagliati da quanto
ha potuto offrire. Per se stesso però ha un atteggiamento in
parte simile alla posizione del pianeta in settima, ossia non si abbandona
indiscriminatamente ad abbuffate costanti. Si ritroverebbe obeso,
ma può concedersi grandi mangiate di tanto in tanto, in fondo
è un edonista. Ma è un edonista controllato, che non
vuole diventare dipendente da niente, nemmeno da caviale e champagne.
Anzi, sa che può gustarseli meglio se se li concede solo saltuariamente.
Avendo comunque ben chiaro in mente che potrà farlo, perché
ha accumulato a sufficienza per non avere pensieri.
Il pianeta in undicesima, salvo clamorose eccezioni
o lesioni molto forti, disdegna le esagerazioni, anche a tavola. Cercherebbe
piuttosto l’equilibrio, sostantivo che va di pari passo con
la morigeratezza. Inoltre preferisce di solito altro nella vita e,
salvo ghiribizzi del momento, mangia anche o soprattutto per necessità.
Preferendo farlo in compagnia degli amici o di persone con cui ha
un buon rapporto intellettuale. Quindi, se ha intorno la gente giusta
può stare a tavola per ore – piluccando però piuttosto
che abbuffandosi – soprattutto se può parlare d’altro
che non sia il cibo. Non ha infatti passioni alimentari eclatanti,
e al gorgonzola preferisce Kant. Non arrivando però nemmeno
all’anoressia. Sa infatti che per vivere bisogna mangiare, e
certe tasse bisogna comunque pagarle. Devi. Può esserci però
un certo gusto sperimentalista in cucina, dettato più dall’esigenza
di ampliare gli orizzonti piuttosto che dalla ricerca di sapori eccelsi
Per finire il Giove in dodicesima può dare
le manifestazioni più varie, anche in fatto di alimentazione.
Come accennato parlando della sesta casa, se il pianeta nella posizione
opposta può comportarsi da irregolare, in dodicesima può
fare l’esatto contrario. Ossia si dà regole ferree in
campo alimentare, quasi sempre per paura di ammalarsi, più
di rado per motivi ideologici o religiosi, che non sono comunque del
tutto esclusi. In altri casi si passeranno varie fasi nella vita,
magari partendo da una gioventù senza schemi alimentari, passando
poi a periodi di dieta rigida, per abbandonarsi di tanto in tanto
a follie varie. In qualche raro caso il cibo fa davvero male, vuoi
perché allergici o perché ci si nutre per sbaglio di
cibo avariato. Se però esistono anche queste eccezioni, oggi
spesso le intolleranze alimentari nascondono disagi d’altro
tipo, ma sono alimentati ad arte dal gigantesco business del settore.
Il cibo in questi casi suscita paura, quando in realtà dovrebbe
essere soprattutto un piacere che ti consenta di crescere, di vivere
ed allargarti. Spesso tanto fifone, il Giove in dodicesima è
però capace pure di attirare i miracoli, e di viverli in prima
persona. Magari capendo infine che lo specialista che gli ha diagnosticato
un’intolleranza è un emerito incapace, o cialtrone.
Passiamo
agli aspetti con gli altri pianeti, ancora più significativi
rispetto al rapporto con il cibo.
In rapporto positivo tra il Sole e Giove dà
di solito un buon appetito, e la possibilità di soddisfare
piacevolmente gli istinti verso l’alimentazione. È raro
trovare una persona filiforme con questo aspetto, ma è più
probabile scivolare nell’obesità se si ha un aspetto
negativo. Capace di incanalare varie frustrazioni a tavola e costringere
così a cercare di risolvere attraverso un uso massiccio della
simbologia in questione, il cibo. Anche se non si dovesse esagerare
con la quantità resta un inappagamento di sottofondo, capace
di non far mai gustare del tutto, molte cose, compreso il cibo. Oppure
di gustarlo perfino troppo ma non riuscendo a saziarsi, per eccesso
di fabbisogno energetico o carenze psicologiche. E, si sa, il rifugio
nel cibo è lo strumento più semplice per tamponare in
fretta molte ansie e problemi. Al contrario, chi ha rapporti positivi
di solito trova soddisfazione in quanto mangia, anche se non dovesse
essere di qualità eccelsa. Non essendo infatti portato a vedere
il lato cattivo delle situazioni troverà una nota positiva
anche nella peggior pietanza. Sarà quindi in grado di digerire
anche la peggior schifezza.
Il piacere dell’alimentazione, con aspetti armoniosi tra Luna
e Giove nasce di solito già dai primi giorni di vita, con una
madre che allatta in abbondanza, rassicurando con il seno nutriente
il suo piccolo. Passati gli anni, chi possiede questi aspetti riesce
a rasserenarsi tuffandosi in un piatto di pasta e fagioli, di sushi,
di cotolette alla milanese. Spesso inoltre ha una buona memoria in
fatto di cibo e a volte, se assaggia dopo molto tempo un piatto della
sua infanzia, gli tornano alla mente pure tutti i ricordi del periodo,
come a Proust con la madeleine nel primo volume de “Alla ricerca
del tempo perduto”. Memorie o non memorie resta la capacità
rassicurante dell’alimentazione, oltre spesso a un discreto
fiuto nel scegliere quello che piace davvero. Cosa che ovviamente
non accade con aspetti disarmonici, dove un cattivo rapporto nutritivo
con la madre già nei primi anni di vita condiziona la vita
successiva. Senza attribuire colpe eccessive alla figura materna,
non si può però non rimarcare che una base emotiva sicura
condiziona l’esistenza, comprese le scelte emotive. Capaci di
influenzare anche il rapporto con il cibo, magari creando schifiltosità
rispetto ad alimenti non conosciuti, oppure abbuffate compensatorie
per cercare di colmare il vuoto. La mamma non ti ha amato da piccino
e ti rifai con dolci o alimenti grassi. Se non ci sono reali problemi
fisici, resta comunque quasi sempre una malinconia di sottofondo rispetto
alla vita, che non si riesce a tamponare nemmeno con i bomboloni alla
crema.
Rapporti positivi con Mercurio di solito non creano
il gran mangione. Danno piuttosto una curiosità rispetto al
cibo e la voglia di spiluccare, piuttosto che concentrarsi su un unico,
pantagruelico pasto. Per sua natura Mercurio tende infatti a spezzettare,
mentre Giove sarebbe per il mappazzone come lo definisce lo chef Bruno
Barbieri. Mercurio inoltre ha fretta mentre Giove tende a rallentare.
Negli aspetti tra i due prevale però di solito la velocità
di Mercurio, e possiamo avere chi si nutre più veloce di Speedy
Gonzales, per un ritmo veloce nell’affrontare tutta la vita,
cibo compreso. Rapporti negativi possono dare un atteggiamento nevrotico
e discontinuo nell’alimentazione, spesso alternando periodi
in cui si mangia ad altri in cui l’alimentazione (salvo quella
indispensabile per non crollare a terra) passa in secondo piano).
Inoltre il cibo non incuriosisce, e si ha una chiusura mentale rispetto
alle novità alimentari, oppure le si sperimenta ma senza un
autentico piacere o curiosità.
In aspetto armonico con Venere Giove rafforza l’edonismo,
anche sul piano alimentare. Amando molto il piacere – genericamente
- è quasi certo che anche la buona tavola rientri nel novero
delle cose di cui godere. Avendo poi entrambi un effetto ammorbidente,
non è abbastanza probabile che le forme del corpo tendano al
curvilineo, forse perché si ingeriscono più calorie
del necessario. Accade più spesso alle donne ma nemmeno gli
uomini possono dirsi esenti dal fenomeno. Non si ha poi un palato
eccessivamente selettivo, l’importante è ingerire cibi
piacevoli, e perciò capaci di aggiungere ottimismo a quello
già presente per DNA. Aspetti disarmonici creano come sempre
un senso di inappagamento. Se di solito a risentirne è soprattutto
la sfera affettiva, non si esclude affatto che ne risenta anche il
rapporto con l’alimentazione. A volte danno un cattivo rapporto
con il cibo, altre esagerando nei momenti in cui vanno male le storie
sentimentali. Facendo mangiare troppo (per tappare i buchi del cuore)
o digiunando perché tutti presi a versare lacrime di rimpianto.
Sia come sia, anche se si mangia con gusto, qualcosa rovinerà
un po’, almeno sulla carta, il rapporto con il cibo. Se non
sempre di tanto in tanto.
Congiunzioni, trigoni e sestili tra Giove e Marte
possono fare andare d’accordo due principi in teoria molto diversi
tra loro, ossia appetito ed energia. Si può infatti mangiare
con irruenza, e il cibo introdotto nell’apparato digerente può
essere un ottimo metodo per ridurre l’aggressività. La
prima parte della digestione rallenta e ammorbidisce infatti i ritmi
vitali. Partendo dal cibo assaggiato, passando poi a quando i bocconi
finiscono nello stomaco per essere assimilati, ridotti ai principi
nutritivi indispensabili all’uomo grazie a enzimi, succhi gastrici
e altro ancora. Concentrandosi nell’ingurgitare, sia pure con
irruenza, Marte non ha bisogno di essere aggressivo. Quindi chi possiede
tali aspetti può avere un rapporto energico con il cibo, ma
non nevrotico. Discorso opposto vale come sempre per quadrati e opposizioni,
dove le insicurezze di Marte possono sfogarsi anche nel rapporto con
antipasti, primi e secondi piatti, dessert, frutta e altro ancora.
Come abbiamo visto per Venere ed altri pianeti, si può esagerare
mangiando troppo oppure l’esatto contrario. Ossia ci si tuffa
nel cibo (in particolare gli uomini ma l’atteggiamento è
ben presente anche tra le donne) per compensare le frustrazioni, oppure
il cibo diventa un nemico e lo si rifiuta in quanto tale. In questo
caso si è in qualche modo proiettata verso l’esterno
la paranoia propria di Marte, trasformando lasagne e melanzane alla
parmigiana nella sostanza ostile da sconfiggere. Può quindi
essere una componente dell’ortoressia, soprattutto se i pianeti
cadono in sesta o in dodicesima casa.
Se sostenuto da Saturno, Giove spesso frena certi
suoi eccessi divoranti. Abbastanza raro quindi che ci si trovi di
fronte a persone obese o sovrappeso, perché il controllo della
ragione si esercita anche sulla propria nutrizione. Più probabile
invece che ci si concentri sulla scelta degli alimenti, in cerca di
quanto piace davvero o di quello che può essere utile al corpo.
Di solito senza farne un’ossessione, Saturno tende a frenare
appunto certi eccessi. Salvo i casi in cui, se sono presenti altri
elementi che indirizzano in tal senso, la tendenza al controllo può
diventare maniacale, e far scivolare sul versante dell’anoressia.
Più spesso si tratta però di una spontanea tendenza
a non andare oltre, limitandosi all’essenziale, proprio come
vuole Saturno. Se invece Giove e Saturno sono dissonanti, il rapporto
con il cibo è irrazionale, a volte non controllato. Come sempre
si può passare dal troppo al troppo poco o all’incostanza.
A volte anche per problemi di denti, rappresentati astrologicamente
da Saturno. E i denti, si sa, sono indispensabili per gustarsi il
cibo.
Gli aspetti positivi tra Giove e Urano parlano di
un rapporto funzionale con il cibo. Ossia, salvo rapporti planetari
collaterali che diano questo tipo di indicazioni, si mangia anche
perché serve per darti energia per fare altro. Già che
ci sei tanto vale però mangiare bene, se l’occasione
si presenta. Meglio poi se cucina qualcun altro, ma se si deve farlo
in proprio preferibile imparare quanto prima i segreti del mestiere,
per ottenere la miglior resa con il minor sforzo possibile. Questi
aspetti possono essere quindi sintomatici di abilità in cucina,
da intendersi soprattutto come destrezza e abilità. Qualità
che non hanno nulla a che vedere con la creatività tra i fornelli,
o con risultati eccelsi. Che possono esserci, ma sono dati di solito
da altri elementi. Difficile però che chi abbia questo tipo
di aspetti non sappia cucinare almeno i piatti fondamentali della
propria tradizione o, se preferisce far altro, non abbia chi li faccia
per lui. O non conosca l’indirizzo dei migliori ristoranti al
prezzo più conveniente. Aspetti negativi danno poca fiducia
nelle proprie capacità. A volte a ragione, altre per paranoie
di vario tipo. Sia come sia, non si è mai del tutto soddisfatti
dei risultati ottenuti. In certi casi magari dopo aver sfornato la
peggior lasagna del secolo, in altri perché si punta sempre
più in alto e il risultato non basta mai. Sia per gli aspetti
positivi sia per quelli negativi ci troviamo però soprattutto
nel campo del fare piuttosto che del gustare, almeno sul piano delle
intenzioni. Salvo i casi in cui, coscientemente, qualcuno trova nel
corso di tutta la vita chi cucina al posto suo.
Se i rapporti con Urano parlano soprattutto di praticità, quelli
con Nettuno indirizzano piuttosto sul piano dello
sperimentalismo e della fantasia. Il fare interessa il giusto, ma
non dispiace però assaggiare cose diverse da quello che già
si conosce. Di solito però una immaginazione galoppante - e
la voglia di avventura - si indirizza su settori dell’esistenza
diversi dalla gastronomia. La capacità di trasformazione di
Nettuno, si applica poi anche al cibo, e alla sua assimilazione, e
rari sono di solito i problemi digestivi, salvo i casi in cui un eccesso
di emotività crea problemi in tal senso. Rapporti negativi
possono produrre invece un sottofondo di inquietudine e di pessimismo
che può compromettere o rendere altalenante il rapporto con
il cibo. Di solito va a colpire però piuttosto altri settori
dell’esistenza, e l’alimentazione non è il problema
principale. Può entrarci però di riflesso se l’ansia
colpisce anche la voglia di vivere e di godere dei piaceri della vita,
come quelli della tavola.
Congiunzioni, trigoni e sestili di Plutone e Giove
di solito trovano altri canali espressivi rispetto al cibo, ma non
è escluso che abbiano un riflesso anche sul modo in cui ci
si alimenta. Anche se non molto comune, può essere il caso
di chi nasconde il cibo nella dispensa, o non vuol far sapere cosa
mangia, anche se non si nutre di cose strane. Può poi divertirsi
a raccontare frottole sull’alimentazione e, ad esempio, chi
da sempre lotta con i chili in eccesso e segue una dieta ferrea può
dichiarare di essere magro naturale. Oppure chi ha un’alimentazione
compulsiva ed è decisamente in sovrappeso, dichiarare di soffrire
di metabolismo lento o di un qualche tipo di disfunzione digestiva.
Insomma, non si è sinceri rispetto al cibo. Ora è una
professione poco diffusa, credo, ma nel medioevo andavano per la maggiore
gli avvelenatori. Rapporti positivi tra Giove e Plutone possono dare
chi riusciva ad avvelenare un rivale senza farsi scoprire. Cosa che
non accade invece a chi ha quadrati e opposizioni nel suo tema che,
piuttosto, corre il rischio di finire avvelenato, sul piano della
realtà o su quello della metafora. Non è detto che l’intossicazione
sia causata volontariamente, ma potrebbe essere anche il caso di chi
si becca un’intossicazione da funghi o botulino. Indipendentemente
da queste storie estreme di vittime di arsenico o veleni naturali,
resta il fatto che questi aspetti non donano il massimo della soddisfazione
personale, e questo può riflettersi anche nel modo in cui si
mangia.
Per finire, se isolato Giove può
dare un rapporto bizzarro e incostante con l’alimentazione.
Di solito si passa da periodi in cui ci “si ricorda” di
mangiare, e allora si svuota il frigo a qualsiasi ora del giorno e
della notte, ad altri in cui il pensiero è secondario, e si
trascura un’alimentazione regolare, salvo le esigenze minime
di sopravvivenza. A volte poi quest’alternarsi è dettato
proprio dall’accorgersi di aver esagerato, e proprio per questo
si tenta di rifarsi. Spesso andando di pari passo con mutamenti d’umore,
in cui si passa da un grande ottimismo al suo contrario.
Esaurito l’argomento cibo, il prossimo mese si
passa al rapporto con uno dei motori principali del mondo, il denaro.
Anzi di come noi viviamo il denaro, e come lo useremo, ammesso che
ne abbiamo a sufficienza per poterlo spendere o investire a nostro
piacimento.
N.d.A. : Alcune delle riflessioni riportate nell’articolo sono
ricavate da discussioni e indagini sull’argomento nel mio gruppo
Facebook Rotte e approdi3, da me creato
e gestito.
_______________________________________________________________________________________________
MANUALE
COMPLETO DI ASTROLOGIA - VOLUME QUARTO
I PIANETI - I RAPPORTI TRA I PIANETI
L'INTERPRETAZIONE DEL TEMA NATALE
Disponibile in libreria e negli store on line
E quattro! In perfetto orario rispetto alla tabella di marcia, ecco il quarto volume del Manuale completo di astrologia.
Con questo volume del Manuale completo di astrologia siamo arrivati al quarto capitolo, dedicato ai pianeti, ai rapporti tra pianeti e all’interpretazione del tema natale. Un libro ricco di concetti, informazioni e storie di persone, celebri o comuni, in grado di fornire al lettore ogni chiave per “decodificare” i simboli planetari e comprendere al meglio la nostra vita. Non bisogna essere geni o veggenti per farlo, ma va capito davvero il linguaggio degli astri. Un’ulteriore, fondamentale tappa nel percorso della conoscenza astrologica, partendo da quanto già teorizzarono gli antichi, passando attraverso la rielaborazione critica e geniale operata nel secolo scorso da Lisa Morpurgo, infarcita infine dalle più recenti scoperte della psicologia e delle neuroscienze, da tanta ironia e dalla voglia di non dimenticare mai il buon senso, indispensabile per interpretare la vita delle persone grazie ai massimi sistemi astrologici.
Lo si trova in tutti gli store on line o nelle principali librerie. Da non perdere e da leggere, se possibile, insieme ai volumi precedenti per avere un panorama completo dell'astrologia.
Qui il link per acquistare il libro direttamente su Amazon.
https://www.amazon.it/s?i=stripbooks&rh=p_27%3AMassimo+Michelini&ref=dp_byline_sr_book_1
Per informazioni:
maxmicmax3@gmail.com o edizionigagliano@gmail.com
1
https://it.wikipedia.org/wiki/Ortoressia.
La parola deriva dal greco Orthos =giusto e -Orexis = appetito, e
sta a significare appunto la ricerca di un ipotetico e immaginario
cibo corretto, che non faccia male.
2
O si tuffano nel cosiddetto binge eating, ossia alimentarsi in maniera
esagerata senza vomitare poi il cibo ingerito. Qui siamo spesso nel
campo dei grandi obesi.
3
https://www.facebook.com/groups/198516613553915/
massimomichelini1@virgilio1.it
1/08/2017