Giove
e la parola
Parte
seconda: il pianeta nelle case e in rapporto con gli altri pianeti
di
Massimo Michelini
Come
abbiamo visto nel capitolo precedente (http://www.larottadiulisse.it/simboli-pianeti/giove-parola1.html),
tra le tante simbologie di Giove, tutte legate in un modo o nell’altro
alla possibilità di crescere e di allargare il proprio spazio
vitale, c’è pure quella di parola. Intesa non solo come
mezzo per spiegarsi, farsi capire ed entrare in contatto con il prossimo,
ma pure per affermare se stessi, per convincere, per avere l’ultima
parola, appunto.
Certo, esistono anche tante persone silenziose, alle quali non importa
manifestare se stessi con un uso prolungato dell’espressione
verbale, e anzi preferiscono restare nell’ombra. Anche il più
laconico del mondo deve comunque riuscire ad esprimersi, a farsi capire
dal suo prossimo almeno per le esigenze elementari. Così, se
parli a voce bassa o farfugliando, gli altri non riusciranno a decifrare
quanto dici, e non otterrai quel che vuoi, o lo farai a fatica, si
trattasse pure soltanto di acquistare un biglietto del tram, e il
tabaccaio non capisce cosa chiedi.
Quindi, anche se la parola non è l’unico mezzo per spiegarsi
(anzi, può essere pure uno strumento di incomprensione o per
raccontare balle, e spesso il corpo o le espressioni facciali contraddicono
quanto afferma la bocca) si tratta del modo più semplice per
farlo, appena si impara a parlare. Provate a immaginare come sarebbe
se, entrando in un bar, vorreste ordinare un caffè ristretto
macchiato caldo, e non aveste la possibilità di dirlo con suoni
che, raggruppati con un senso preciso, indicano una certa cosa, quella
desiderata. Certo si può mimare, ma non è così
immediata la comprensione dei gesti. Il prossimo, anche se può
equivocare o distorcere il significato di qualsiasi discorso, compreso
il più elementare, quasi sempre se gli chiedi un caffè
quello ti darà. Ma tu esprimi un certo concetto o desiderio
anche con intenzioni che traspariranno dal modo in cui le pronunci.
Se lo fai con voce sicura, ad esempio, otterrai ascolto, e spesso
le tue richieste verranno esaudite. Se con voce troppo alta stimolerai
l’aggressività del tuo prossimo, se sussurri in modo
poco convinto non riuscirai ad attirare l’attenzione altrui,
e farai fatica a soddisfare i tuoi desideri.
Non dimentichiamo poi che il linguaggio verbale è solo umano,
ma pure gli animali si esprimono attraverso suoni a cui noi non sappiamo
dare un significato, ma che probabilmente lo hanno. Perché
pure rinoceronti, serpenti e galline comunicano con i propri simili,
in parte con lo sguardo (ancora legato a Giove, non lo dimentichiamo),
in parte con la postura fisica, ma pure con l’emissione di suoni.
Forse non organizzati come la lingua degli uomini, ma altrettanto
capaci di consentire loro di esprimersi, farsi valere, lanciare messaggi.
Vediamo però come si manifesta mediamente Giove nelle varie
case, rispetto alla simbologia di parola.
Con
Giove in prima casa, la parola è uno degli
strumenti principali per affermarsi. Consapevolmente oppure no, il
soggetto parla, parla e ancora parla. Così, come mi ha raccontato
la diretta interessata senza dare il giusto peso a quanto diceva,
un Giove in Capricorno, che penseresti di poche parole, quando doveva
scrivere un componimento in lingua italiana impiegava almeno il doppio
dello spazio degli altri studenti. Oppure, come mi disse un altro
Giove, lui in Vergine e prima, aveva scritto un saggio di 50000 parole,
tenendo il conto preciso del numero di vocaboli usati, come vuole
la Vergine, tendenzialmente contabile in tutte le sue manifestazioni.
In entrambi i casi la quantità andava di pari passo con la
qualità del discorso, almeno nella mente di chi tende a impiegare
tante parole per condizionamento zodiacale. Quindi il motto di questa
posizione planetaria potrebbe essere “Io sono perché
parlo”, salvo i casi in cui Giove riceva influssi da altri pianeti
che lo costringano a ridurre le parole. Casi rari, più spesso
si avverte invece l’esigenza forte di comunicare, comunicare,
comunicare.
Il Giove in seconda è più concentrato
su altre manifestazioni rispetto a quelle verbali, ma non disdegna
neppure parlare. Spesso impiegando un tono suadente e morbido, lo
stesso del buongustaio a tavola, che non ha fretta e vuole restare
seduto tutto il tempo necessario per gustare le portate previste dal
menu. Ama parlare in particolare di quello che ha visto, si tratti
di un vestito in una vetrina, del resoconto di un viaggio, di immobili
che intende acquistare. In qualche modo vista e parola si sovrappongono,
o almeno collaborano. Gli interessa invece relativamente la speculazione
ideologica, perché è molto concentrato su cose concrete,
misurabili, acquistabili e godibili.
Il Giove in terza usa spesso e volentieri la parola
per ottenere e mantenere l’attenzione altrui. Ama di solito
il palcoscenico, quello vero ma pure quello di chi al bar attacca
bottone con tutti per farsi ascoltare, riuscendoci senza fatica, se
solo possiede un minimo di simpatia e capacità comunicativa.
Nel caso ne fosse privo e il pianeta fosse totalmente leso, soffrirebbe
particolarmente perché non riesce a entrare in contatto con
il prossimo, anche se in realtà spesso sarebbe più corretto
dire che non trova qualcuno che lo ascolti. Anche in caso di totali
lesioni del pianeta, si può essere comunque eccellenti comunicatori,
e ottenere la totale e massiccia attenzione del pubblico. Si veda
il caso di Silvio Berlusconi, capace da sempre di incantare anche
i sassi con le sue parole, si sia d’accordo con quanto dice
o si disdegnino invece i suoi pensieri o orientamento politico.
Giove in quarta è invece di
solito più prudente e attento nell’esprimersi. Parla
a volte a bassa voce, come se stesse comunicando nel suo ambiente
preferito, la casa. Dove la distanza ravvicinata con l’interlocutore
non crea la necessità di sgolarsi. Anzi, un tono suadente aiuta
spesso a far sì che la persona a cui chiedi un favore lo faccia
davvero, soprattutto se richiesto con una voce fragile e supplichevole.
In caso di forti lesioni si possono subire però le chiacchiere
dei familiari, o dicerie sulla famiglia o da parte della famiglia.
Oppure ancora si tende a usare il linguaggio proprio dell’infanzia
o della propria regione o città, in un attaccamento affettuoso
e nostalgico alle radici e al passato.
Il Giove in quinta tende invece spesso a parlare
a voce alta, come fa l’insegnante in classe per farsi sentire
da tutti, ma pure per tenere al proprio posto gli alunni, con il pizzico
di esibizionismo proprio di chi ama stare su un palcoscenico. A volte
poi c’è la tendenza a parlare troppo (la casa non conosce
limiti), a esprimersi impulsivamente, senza ragionare eccessivamente
su cosa si dice e perché lo si fa, a parlare di sesso, in qualche
caso anche professionalmente come faceva un mio amico sessuologo.
Se molto leso, può dare pure la tendenza contraria, facendo
chiudere in un mutismo all’apparenza singolare. Ma la casa non
punta sull’equilibrio. Facile quindi che si sia per il tutto
o per il niente.
In sesta Giove tende invece a regolarsi, anche per
quanto riguarda la parola. Cerca quindi spesso di usare le parole
correttamente, non commettendo errori grammaticali o sintattici. O
impiegando il linguaggio tipico della massa, e gli argomenti che interessano
i più. Oppure a volte essendo un po’ fissato con certi
argomenti specifici e molto tecnici, magari preferendo parlare solo
con i suoi simili di argomenti in comune, con i colleghi di lavoro
o ancora parlando molto di salute e malanni fisici, per una certa
dose di ipocondria. Qualunque sia la manifestazione ricorrente, si
cerca di evitare errori e, se proprio scappano, ci si dispiace forse
più che in altre sedi zodiacali. In certi casi di fortissime
lesioni si subiscono le chiacchiere altrui, e a volte si è
pure vittime di pettegolezzi meschini.
Il
Giove in settima non ama i soliloqui e vuole, o vorrebbe,
un partner con cui preferibilmente scambiarsi opinioni, pareri e altro
ancora. La vita però non è solo rapporto di coppia,
quindi non disdegna neppure dialogare in generale con gli altri, spesso
usando un’istintiva buona educazione che non lo porta a prevaricare.
Anzi, vorrebbe cercare un dialogo, salvo i casi in cui, soprattutto
se fortemente leso, concepisce il partner o il prossimo soprattutto
come valvola di sfogo per le proprie frustrazioni verbali. Accade
però di rado, perché più spesso, se lo vuole
e se altri elementi del tema natale non lo portano in altre direzioni,
riesce ad usare parole morbide e gentili capaci di mettere a suo agio
l’interlocutore. Salvo i casi in cui voglia o sappia usare le
parole per confinare al posto suo chi non sa o vuole starci.
Giove in ottava parla nascondendo metà di
quello che pensa o fa. A differenza di altre posizioni del pianeta
preferisce infatti occultare più che esprimersi a chiare lettere
e raccontarsi in lungo e in largo, a volte perché deve nascondere
per necessità fatti poco raccomandabili della sua vita, più
spesso perché gli viene così, e non è detto che
nemmeno lui sappia il perché. Di rado prende l’iniziativa
attaccando discorso, più spesso preferisce siano gli altri
a farlo. Lui osserva, poi interviene se gli va, magari divertendosi
nel punzecchiare il prossimo, oppure battibeccando giusto per sconfiggere
la noia. Potrebbe poi avere una voce fonda, forse sensuale oppure
stridente, poco interessata a ingraziarsi le orecchie degli ascoltatori.
Quanto al contenuto dei suoi discorsi, potrebbe non disdegnare di
raccontare balle non solo su se stesso, ma pure per il piacere di
farlo, magari inventando fake news o spargendo in giro maldicenze.
Ovvio però che gli autori di questo genere di pettegolezzi
difficilmente lo raccontano in giro. Sia quel che sia, ha una singolare
modalità di comunicazione.
Il pianeta in nona fa invece l’esatto contrario,
essendo la casa del cosignificante Sagittario, di solito un gran chiacchierone.
Quasi sempre ama infatti più di ogni cosa parlare, con un cosiddetto
fortissimo istinto didascalico. Ossia gli piace spiegare, non solo
le cose complesse che eventualmente lui puoi sapere e tu no, ma gli
viene spontaneo renderti edotto delle cose che tu conosci benissimo.
Quasi sempre rallentando il tempo di esposizione di un concetto, non
tanto per esibizionismo, che può esserci ma non in percentuale
maggiore delle altre posizioni zodiacali, quanto perché opposto
alla casa legata ai velocissimi Gemelli, la terza. Si prende i suoi
tempi, dilatandoli. Così a volte ci mette mezz’ora per
dirti che ora è. Tende poi a parlare a voce alta, come se l’interlocutore
fosse lontano anche quando non lo è, e ha la propensione a
filosofeggiare, a trarre esperienze morali all’apparenza più
banali. A volte applicandoli poi in maniera coerente nella propria
vita, più spesso per il gusto di farlo. Può inoltre
avere una propensione per le lingue straniere, o cercare di preferenza
extracomunitari per dialogare, o magari andare a caccia di potenziali
allievi, non importa di quale età o etnia.
Giove in decima usa di frequente
la parola per dominare sul prossimo, nel caso possa farlo, ovviamente.
Non parla perciò a vanvera, ma preferisce valutare bene cosa
dire prima di aprire bocca. Per poter poi esternare solo quanto serve
e dando il giusto valore alle sue parole, possibilmente rappresentative
di una personalità che non si fa mettere i piedi in testa.
Semmai il contrario, ossia può non dispiacergli mettere distanza
tra sé e il prossimo. Non si confina in un volontario isolamento,
come può accadere per il Giove in dodicesima, ma essere piuttosto
certo di poter dominare il prossimo o non subire la sua volontà.
Di solito proprio per questo ha una voce tendenzialmente sicura, in
qualche caso autoritaria o autorevole. In caso di dure lesioni avremo
quei soggetti che vorrebbero emergere ma non ce la fanno e, per la
frustrazione, parlano troppo non riuscendo a esprimersi come vorrebbero.
Mediamente preferiscono però poche parole ma buone, quelle
capaci di far capire chi sei, e cosa vuoi.
Il pianeta in undicesima di solito
parla con morigeratezza, a volte solo con gli amici o con le persone
che lo interessano intellettualmente. Non per snobismo, ma per carenza
di energia e per un pizzico di distrazione e l’innata tendenza
a unirsi a persone particolari. Può però essere attirato
dalle persone eccentriche, anche se per lui sono la norma, e ha spesso
un alto concetto delle amicizie. Di rado tende a gridare, semmai il
contrario. Può avere una voce musicale e un po’ impalpabile
anche se, dietro a un’apparenza svagatezza, sa quello che vuole
e cosa dire. Spesso aspira però a una realtà utopistica
e, se pure non dimentica di fare la spesa e pagare le tasse, poi si
accende soprattutto se parli di questioni sociali o religiosi, arrivando
a infervorarsi. Per poi tornare a un modo di esprimersi più
tranquillo. In fondo aspira soprattutto a raggiungere l’equilibrio,
anche nel modo di esprimersi.
Giove in dodicesima può infine dare la tendenza
a parlare in modo lamentoso, anche per la cosignificanza con i Pesci.
La voce quindi non è piatta e robotica, anzi si spezza e cambia
registro se pensa ai suoi dolori, emotivi o fisici, o a quelli dell’umanità
intera. Per quel che riguarda l’uso del linguaggio, può
essere fantasioso e irregolare, magari storpiando le espressioni più
comuni per adattarle ai propri sentimenti e simpatie. Tende poi a
cercare gente strana con cui comunicare, a volte in ospedali, manicomi
o carceri, quei luoghi dove gli ultimi sono reclusi o ci si arriva
in ultimo, prima del passaggio finale e fatale. Ambiti capaci di commuovere,
e di attizzare ancora di più l’emotività e il
sentimentalismo di cui il soggetto quasi sempre è fortemente
intriso, anche nelle espressioni verbali e vocali.
Veniamo
agli aspetti con gli altri pianeti, in grado come sempre di fornire
ancora più dettagli, in questo caso sul modo in cui ci esprimiamo.
Un rapporto positivo tra il Sole e Giove dona un
buon rapporto con la parola. In qualche caso la si usa tanto, a volte
pure abusandone. Più spesso quando si apre bocca si è
sicuri di venire ascoltati, per implicita fiducia nei propri mezzi
espressivi, salvo forti lesioni collaterali. Può esserci inoltre
la tendenza a parlare molto di sé, ma essendo Giove un pianeta
all’apparenza benevolo, l’egocentrismo implicito si camuffa
bene dietro una patina di giovialità, come il pianeta insegna.
Il fondamentale ottimismo un po’ ingenuo ma fiducioso di Giove
fa sì che il soggetto parli volentieri dei propri averi, dando
per scontato che eventuali ladri vadano a compiere il loro lavoro
da altre parti e non da lui. Rapporti negativi possono rendere complesso
o non del tutto soddisfacente anche come ci si esprime attraverso
la parola. A volte si parla troppo per compensare l’insoddisfazione
interiore, altre si tace per non far trasparire l’eccesso di
malcontento, altre ancora si tende ad esprimere soprattutto le proprie
sfortune, con il risultato di far stare alla larga le persone, mediamente
allergiche all’infelicità altrui.
Aspetti armoniosi tra Luna e Giove facilitano la
comunicazione emotiva, oppure i contatti con le donne, sia tu appartenga
alla categoria sia tu invece un esponente del sesso opposto. Ossia,
usando in prevalenza l’emisfero destro del cervello, quello
che governa i sentimenti e le emozioni, viene più semplice
rivolgersi a chi capisce e utilizza in prevalenza questo tipo di modalità
espressiva, ossia il cosiddetto gentil sesso. A volte poi c’è
l’impiego di un linguaggio infantile, oppure si usano con frequenza
parole apprese nei primi anni della vita, capaci di suscitarti infiniti
ricordi, non importa se dolci o malinconici. L’eloquio può
essere musicale, mentre il ritmo della conversazione asseconda suggestioni
lunari, ossia passa da un registro all’altro seguendo le emozioni,
senza un apparente filo logico. Aspetti disarmonici non rifiutano
affatto le emozioni, ma non le sanno impiegare bene nella comunicazione,
oppure le usano in maniera discontinua, risultandone a volte vittime
per una mal funzionante percezione delle proprie o perché non
ci si sa tutelare dalle emozioni degli altri. O ancora si parla soprattutto
dei propri dolori, facendo scappare a gambe levate una buona fetta
di conoscenti, alimentando così l’autosuggestione di
non venire ascoltati e capiti. Anche la comunicazione con le donne
risulta difficile, qualunque sia il proprio sesso, e può capitare
di trovarne che parlano solo di soldi, lasciandoti addosso un sottofondo
di malessere e diffidenza.
Rapporti positivi con Mercurio possono dare la capacità
di comunicare in maniera vivace, spiritosa, a volte usando slang giovanili.
Di rado troviamo un’indole laconica, e spesso incontriamo persone
che hanno bisogno di tanti contatti umani, per dare nutrimento all’innata
curiosità. Non avremo in automatico una persona socievole,
ma piuttosto interlocutori che facciano loro da sparring partner,
come si direbbe nel pugilato, o da spalla, in gergo teatrale. Ossia
l’altro serve per porgere la battuta, per proseguire un dialogo,
per non inaridirsi in uno sterile monologo. Rapporti negativi creano
un nervosismo di fondo nella comunicazione, spesso gestita con scarsa
fiducia nei propri mezzi di interagire con il prossimo. Creando a
volte chi fa battute pungenti, o subisce scherzi dagli altri, situazione
che nell’adolescenza potrebbe far essere vittime di bullismo.
La parola può quindi essere nervosa, e a volte possono esserci
difficoltà espressive, sintomatiche di un non facilissimo rapporto
tra sé e il mondo esteriore.
Congiunzioni, trigoni e sestili tra Venere e Giove
danno la tendenza a comunicare in forma morbida, suadente, e a volte
sono presenti nel tema natale di chi usa l’eloquio come arma
di seduzione, sia esso uomo o donna. Spesso poi la voce s’impigrisce,
non vuole sforzarsi per arrivare all’altro. Così si usa
la tanta malia che si ha in corpo per richiamare a sé l’altro,
e fare il minor sforzo possibile. Si può preferire inoltre
parlare di argomenti gratificanti, come cibo, pittura, denaro e proprietà
immobiliari. Si parla per comunicare a chi ti circonda del proprio
piacere di stare al mondo o con l’ingenua convinzione di trasmettere
e comunicare come è bella la tua vita, e quante cose sei riuscita
ad ottenere fino ad ora. Quadrati e opposizioni lasciano spesso trasparire
in quanto dici un pizzico di insoddisfazione, legata alla sfera sentimentale
ma non solo. Puoi quindi usare come argomento di conversazione eventuali
amori infelici ma, se non ce ne fossero o gli affetti fossero tutto
sommato tranquilli o appagati, sembra comunque mancare qualcosa. La
voce, proprio per questo, può avere sfumature lamentose, con
un pizzico di amarezza, come invece i rapporti positivi lasciano intuire
un appagamento degli affetti e dei sensi.
In aspetto armonico con Marte, Giove dà una
parlata aggressiva e la comunicazione diventa uno strumento per affermare
se stessi, talvolta malmenando verbalmente gli altri, non importa
se ti abbiano combinato qualcosa oppure no. Il tono della voce è
spesso alto, come quello del comandante dell’esercito che deve
impartire ordini ai sottoposti, e non ammette replica. La caratteristica
principale appare quindi la sicurezza espressiva, non legata al contenuto
di quello che dici ma a una fiducia nei mezzi per imporsi sul prossimo,
tra cui spicca appunto la parola. In aspetto disarmonico, i due pianeti
creano un sottofondo di insicurezza, soprattutto negli uomini ma non
solo. Appare infatti carente la convinzione di avere mezzi sufficienti
per imporsi, e si tende quindi a parlare inconsciamente a voce bassa,
in fretta, mangiandosi le parole. Perché non si crede del tutto
che quanto si vuole esprimere verrà del tutto capito dagli
altri, oppure si ha l’impressione che alle tue parole non verrà
dato peso per scarsa stima nei tuoi confronti. A volte poi si può
essere al centro di schermaglie verbali con il prossimo e, sia che
si vinca sia si perda la tenzone, resta la sensazione di non essere
stati sufficientemente autorevoli.
Congiunzioni, trigoni e sestili di Saturno
danno a Giove un uso razionale della parola. Non si parla infatti
di solito a vanvera, e a volte si centellinano i propri interventi.
Ma, quando si apre bocca, si sa quel che dire e cosa si vuole comunicare.
Di solito quindi l’espressione verbale di chi la possiede dà
un senso di autorevolezza, e aiuta a trasmettere un’immagine
di sé seria e matura. In un giovane può dare l’impressione
che abbia un’età più matura di quella anagrafica,
e già in prima elementare si viene eletti capoclasse, perché
il tuo prossimo ti riconosce dal modo in cui ti esprimi un ruolo di
guida e contenimento della masnada scalmanata. In compenso con il
passare degli anni non si invecchia troppo, forse perché si
era già adulti quando gli altri si concedevano capricci infantili.
Quadrati e opposizioni per contro danno un uso illogico dell’espressione
verbale, in maniera saltuaria o costante. Spesso infatti non si sa
quando parlare e quando tacere, con il facile risultato di commettere
gaffe, o di tirarsi da soli la zappa sui piedi, salvo riscatti planetari
collaterali.
Gli aspetti positivi tra Giove e Urano creano persone
concentrate sulla realtà dei fatti, e sulla realizzazione di
cose pratiche. Il linguaggio impiegato è quindi di preferenza
tecnico, attento a non creare uno scollamento tra quanto si vuole
descrivere e la sua reale natura. Ossia, non si dice “quel coso”
ma, di preferenza, lo si designa con il nome specifico, possa essere
un tritarifiuti, una barra trazioni, una pirofila o chissà
che altro. Fermo però che quel che gli preme è un risultato
pratico. Quindi, se capisce che non riesce a comunicare con l’interlocutore
del momento, trova un accomodamento e impiega senza problemi i termini
“coso”, aggeggio o che altro, purché l’altro
capisca e gli risponda in modo utile e sensato. Per la sua stessa
natura, può però trascurare un po’ il lato emotivo
delle comunicazione, utilizzando quindi in qualche modo un tono piatto,
anaffettivo. Ugualmente funzionante però all’atto pratico.
Aspetti negativi tra i due pianeti incidono soprattutto sull’efficacia
della comunicazione, spesso non del tutto riuscita perché chi
parla sbaglia i tempi o i modi. Ossia aspetta troppo prima di parlare
o lo fa troppo presto. Oppure dice una cosa sbagliata per un certo
tipo di interlocutore, salvo contemporanei recuperi capaci di sopperire
a ipotetici errori. In certi casi poi può esserci la tendenza
a impiegare per distrazione o imperizia una parola non giusta in un
certo contesto. Potrebbe essere inoltre una componente di balbuzie
o altro disturbo della comunicazione verbale.
Giove e Nettuno in rapporto positivo creano un linguaggio
fantasioso, musicale, spesso intriso di una sana emotività.
Questi aspetti non appartengono quindi a chi parla in maniera piatta
e scandita da un metronomo interiore, ma a chi è felicemente
irregolare nella narrazione, capace di raccontare come se si fosse
al centro di un film anche solo la spesa fatta al supermercato. Certo
non tutti sono Victor Hugo o Charles Dickens ma, in piccolo, in tanti
possono farcire le loro forme espressive di colpi di scena, viaggi
avventurosi (anche si trattasse solo appunto di attraversare la città
da un capo all’altro), interventi divini o miracolosi. A volte
c’è poi la facilità ad apprendere le lingue straniere,
o ad avere una voce musicale, anche se non fai il cantante o non sei
membro di una corale. In certi casi, anche se l’aspetto è
favorevole, può esserci la tendenza a lamentarsi, o ad avere
un tono di voce lacrimoso, anche se non si è tristi o preoccupati.
Plutone in aspetto armonico con Giove dà tendenzialmente
chi è capace di convincere il prossimo, a volte facendo di
professione il mercante o il pubblicitario, altre semplicemente perché
è convinto di quello che dice, e riesce a trasmettere all’interlocutore
la sua capacità di persuasione. Impiegando con inconscia ma
efficacissima sicurezza le espressioni capaci di colpire il pubblico,
magari rigirandolo. Chi ha inventato le varie tecniche di manipolazione
occulta, alla base della pubblicità, ossia della possibilità
di influenzare i potenziali clienti, di certo possedeva aspetti di
questo tipo. Si usa inoltre, quasi sempre inconsciamente, una qualche
forma di messaggio sessuale nel parlare, non tanto perché si
voglia portare a letto il prossimo quanto perché viene da fare
così. Come certe annunciatrici televisive che, anche presentando
la messa della domenica, sembra stiano per provare un orgasmo, insomma.
Plutone inoltre rende molto più scaltro Giove, facendogli capire
per istinto quello che è conveniente dire e quanto invece è
preferibile tacere. A volte spingendo pure a mentire e a non farsi
scoprire, se il gioco torna utile o anche solo se si vuole farlo,
per i motivi più vari. Aspetti disarmonici tra i due creano
spesso persone non sicure di quanto dicono, che vorrebbero esserlo
ma non ci riescono del tutto. In qualche caso potenziali vittime di
truffe, in altri aspiranti truffatori senza mezzi idonei per riuscire
nei loro intenti, venendo quindi scoperti subito. Possono inoltre
disturbare i discorsi sessuali o ancora essere vittime di proposte
sconce, o, in particolare se uomini, ma non solo frequentatore di
chat erotiche senza trovare reale appagamento. Qualsiasi sia il tipo
di manifestazione prevalente, resta un sottofondo di insoddisfazione
rispetto alla propria capacità di comunicazione, oltre a qualche
problema con gli altri. Di che tipo ed entità tutti da verificare.
In chiusura, un Giove isolato rende
incostante il suo impiego, anche sul piano dell’espressione
verbale. Quasi sempre la sua manifestazione è infatti discontinua,
dando periodi o momenti in cui si parla tanto alternati ad altri di
semimutismo, o di comunicazione inefficace perché poco convinta.
Allo stesso modo il tono della voce potrebbe essere troppo alto o
appena percepibile, oppure si parla con voce squillante in un ambiente
silenzioso o bisbigliando in un posto pieno di rumore. O ancora non
si ha voglia di parlare sempre, e lo si fa solo quando piace.
Concluso anche l’argomento parola, il prossimo mese si passa
al rapporto di Giove con l’immagine, la propria ma anche il
senso della vista in generale.
N.d.A. : Alcune delle riflessioni riportate nell’articolo sono
ricavate da discussioni e indagini sull’argomento nel mio gruppo
Facebook Rotte e approdi1, da me creato
e gestito.
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1
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1/12/2017