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L’astrologia morpurghiana
Chi
ha già un bagaglio astrologico, o solo un’infarinatura,
non ha bisogno di sapere cos’è l’astrologia morpurghiana.
Devo spendere però qualche riga invece per chi è digiuno
della materia.
Anzitutto il tipo di astrologia di questo mio sito prende il nome
da Lisa Morpurgo1, una studiosa geniale
di cui fui allievo nei suoi ultimissimi anni. Come arrivai a diventarlo
dopo una nutrita serie di coincidenze l’ho già raccontato
(http://www.larottadiulisse.it/present/miastoria.html).
Ora vale invece la pena approfondire la mia corrente di studi, di
cui La Rotta di Ulisse Due Punto Zero è un frutto.
L’astrologia nasce nella notte dei tempi e cercare di stabilire
chi ne tracciò le basi di studio e come riuscì a farlo
è un’impresa complessa, forse destinata alla sconfitta.
Le prime notizie certe risalgono ai Caldei, un popolo vissuto nel
Medio Oriente, in quella terra tra il Tigri e l’Eufrate ora
chiamata Iraq, in tempi recenti teatro di una guerra sanguinosa.
Molte regole in grado di consentire di interpretare il misterioso
e affascinante rapporto tra il movimento degli astri e la vita dell’uomo
sulla Terra furono poi aggiunte dagli Egizi, ma anche in questo caso
di storico c’è poco o nulla, e spesso si sconfina nel
mito. Gran parte di quanto tramandato fino ai giorni nostri spetta
a un grande studioso nato ad Alessandria d’Egitto, Claudio Tolomeo2
, che nel Tetrabiblos3 trascrisse
quanto gli antichi avevano codificato in materia di astri, o almeno
quello che era riuscito a reperire. Chi nei secoli seguenti si occupò
di questa illustre e singolare scienza adottò però spesso
le teorie tolemaiche in qualche modo come un catechismo, come un oggetto
non di studio ma di fede.
Se analizziamo la questione da un punto di vista storico e filologico
non abbiamo alcuna certezza o evidenza della completa veridicità
di tutte le affermazioni di Tolomeo. Com’è ovvio che
sia, non si sa come andarono le cose, come elaborò le sue teorie
o da chi le ricavò, non c’era l’abitudine né
la possibilità di documentare in forma chiara l’evolversi
o lo stratificarsi delle dottrine nel tempo. I diari non esistevano,
o erano rari, e non è detto siano sopravvissuti alle ingiurie
del tempo. Anzi, quasi di certo la maggior parte dei testi antichi
andò perduta, in parte anche a causa del devastante incendio
della biblioteca di Alessandria d’Egitto, in cui erano custoditi
gran parte dei testi dell’antichità.
Quindi non si sa con certezza come sia nata l’astrologia, ma
anche se ne avessimo traccia storica mancherebbe comunque una prova
scientifica del suo funzionamento. Si possono fare delle ipotesi,
attingere ora dalla fisica quantistica, ora scomodare l’inconscio
collettivo, il mito e gli archetipi o che altro, ma in ogni caso una
risposta a prova di giudizio dello scienziato più scettico
e retrivo non la si otterrebbe. La questione è aperta e lo
resterà a lungo.
Mi interesso di astrologia dall’età della ragione, in
maniera intensiva da più di vent’anni. Mi sono posto
infinite volte la questione e ho maturato le mie convinzioni, supportate
anche – anche, ma non solo – dagli studi di Lisa Morpurgo.
La butto lì, allora: l’astrologia non è né
più né meno che il codice stesso della vita. Cifrato,
s’intende. Del resto, neppure la sequenza completa del DNA può
essere letta o capita da tutti, e pure gli scienziati più perspicaci
e competenti non ne hanno ancora scoperto tutti i segreti. Sia come
sia, funzioni come funzioni, e perché funzioni, il moto degli
astri rispecchia quanto ci accade e come siamo fatti.
Ci sono però alcuni punti fermi che ci aiutano a capire come
nasce l’astrologia morpurghiana. Ossia esistono dodici “fette”
di cielo chiamate segni che suddividono il cerchio zodiacale in parti
uguali di trenta gradi ciascuna. Ognuno di questi settori ha determinate
particolarità simboliche, in grado di creare specifici tipi
caratteriali.
I segni hanno proprie caratteristiche grazie all’influsso dei
pianeti. Per semplificare l’Ariete, ad esempio, è fatto
così perché è governato da Marte, mentre Venere
– domiciliata nell’opposto segno della Bilancia –
non fa per lui.
Oltre ai segni va così considerato l’influsso dei pianeti
del sistema solare. Nel passato erano sette, quelli visibili a occhio
nudo, compresi Sole e Luna che, pur essendo secondo l’astronomia
il primo una stella, la seconda un satellite, per l’astrologia
vanno ritenuti pianeti. Alcuni degli studiosi antichi tenevano inoltre
conto di alcune stelle fisse, mentre gli astrologi arabi individuarono
il punto di fortuna e quello di morte, per non parlare dei nodi lunari,
della luna nera e di Lilith, che vengono tuttora impiegati da altri
tipi di astrologia. L’analisi dei dodici segni e dei sette pianeti
della tradizione restò invariata nei secoli, fino a quando
l’astronomia, grazie a telescopi sempre più potenti,
appurò che all’interno del sistema solare esistevano
altri tre pianeti oltre Saturno, ossia Urano, Nettuno e Plutone. Anche
essi esercitano ovviamente un’ influenza nel tema natale, e
le loro simbologie furono un po’ alla volta individuate, anche
grazie all’analisi del mito del dio il cui nome gli astronomi
avevano assegnato al pianeta appena scoperto. Oltre alla valenza simbolica
del nome del dio, gli astrologi più acuti individuarono le
caratteristiche attribuite ai nuovi pianeti tramite l’osservazione
della loro influenza caratteriale sulle persone.
Arriviamo quindi all’astrologia morpurghiana.
Nella seconda metà del secolo scorso ci fu infatti una rivoluzione
più che copernicana degli studi astrologici messa in atto da
Lisa Morpurgo, che creò la scuola di pensiero seguita da me
e molti altri. La Morpurgo rintracciò infatti la logica numerico-geometrica-planetaria
sottesa alle leggi astrologiche. Il codice della vita, come l’ho
definito sopra.
Il mistero dei misteri, eppure individuabile da chi non ha paura di
vedere.
Come ci riuscì? Semplice, “bastava” capire la struttura
dello Zodiaco, specchio fedele della struttura della vita, della struttura
del nostro Io, forse del senso stesso dell’esistere. Tutto ha
un ordine, che si riflette in maniera perfetta nel moto dei pianeti
e nella struttura dei segni.
Restiamo però con i piedi ancorati a terra, devo almeno accennare
alle differenze rispetto alle altre teorie.
Secondo gli studi della Morpurgo, dodici sono i segni e dodici devono
essere perciò i pianeti da impiegare in astrologia.
Tolomeo e i suoi seguaci consideravano giustamente i dodici segni,
ma impiegavano soltanto i sette pianeti che avevano a disposizione,
ossia quelli visibili ad occhio nudo, dal Sole a Saturno. Dal Settecento
in poi la scoperta di Urano, Nettuno e Plutone costrinse gli astrologi
ad adattare le loro teorie alle nuove realtà astronomiche,
compreso il loro ruolo nel definire i valori di un segno, come la
posizione di esaltazione, domicilio, caduta ed esilio, ossia la fetta
di Zodiaco in cui i pianeti si trovano meglio o peggio.
Se i sette pianeti della tradizione erano sufficienti a coprire i
dodici segni nella posizione di domicilio ed esilio – poiché
i pianeti veri e propri, ossia Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno,
occupano due segni, mentre il Sole e la Luna uno soltanto in quanto
considerati luminari – non bastavano a occupare tutti i segni
nella sede di esaltazione e caduta. Inoltre, mentre tutte le posizioni
di domicilio della tradizione erano corrette, quelle di esaltazione
in alcuni casi non lo erano. Bisognava rintracciare lo schema giusto,
e individuare i pianeti mancanti, perché nemmeno la scoperta
di Urano, Nettuno e Plutone bastava ad occupare tutte le posizioni
nei segni. Si arrivava infatti a dieci corpi celesti e non dodici.
Secondo quanto individuato dalla Morpurgo grazie a ragionamenti complessi,
oltre Plutone4 ci sono altri due pianeti
ancora non scoperti, da lei denominati provvisoriamente X e Y. Detto
per inciso anche gli astronomi da lungo tempo li stanno cercando,
perché le orbite di Plutone e Nettuno presentano delle anomalie
che DEVONO essere causate da due corpi celesti a loro successivi.
Di recente è apparsa la notizia che forse uno dei due è
stato individuato matematicamente5, come
accadde a suo tempo per Plutone, prima che fosse anche avvistato grazie
a potentissimi telescopi.
Aggiungo che molti ritengono che il primo dei due, X, sia da identificarsi
con Eris6 , un pianeta nano individuato
nel 2005 oltre Plutone, leggermente più grande di lui. Sono
tra quelli che lo ritengono altamente probabile se non certo. Ho in
programma, una volta esauriti gli articoli su Nettuno e Plutone, di
scrivere seriamente su Eris, quello che appunto ritengo X. Aggiungo
che per ovvi motivi, essendo scomparsa nel 1998, Lisa Morpurgo non
può dare il suo imprimatur all’identificazione di Eris
con X.
Ma andiamo oltre.
Il ciclo zodiacale in cui viviamo è a prevalenza maschile ma,
in qualche angolo sperduto dell’universo, deve esserci un ciclo
a dominanza femminile che lascia comunque traccia nella nostra vita
e nella storia dell’umanità, grazie a un suo influsso
per “trasparenza”. Si tratta della cosiddetta teoria dei
Quattro Zodiaci.
A differenza di quanto fanno molte altre scuole di pensiero astrologico,
in quella morpurghiana sono contemplati solo i pianeti e non altri
elementi non planetari, come ad esempio Chirone, le stelle fisse,
i nodi lunari, Lilith e altro ancora. Inoltre, si analizzano solo
le distanze angolari (dette aspetti) maggiori tra pianeti, non utilizzando
quelle minori, come spesso fa la tradizione astrologico. L’unico
metodo previsionale è quello dei transiti, e non sono impiegate
rivoluzioni solari, progressioni, direzioni e altro ancora.
Non scendo nei dettagli perché altrimenti questa breve presentazione
risulterebbe pesante come il piombo, e noiosa come un contratto di
assicurazione scritto in corpo tipografico microscopico. Il metodo
migliore per capire il perché di queste scelte è comunque
andare direttamente alla fonte. Rimando quindi a tutti i testi di
Lisa Morpurgo per maggiori informazioni, e alle varie voci di questo
mio sito, in particolare la serie dedicata alla struttura dello Zodiaco,
articoli complessi ma fondamentali per capire cosa è davvero
l’astrologia.
(http://www.larottadiulisse.it/strutturaz/strutturaz1.html
http://www.larottadiulisse.it/strutturaz/strutturaz2.html
http://www.larottadiulisse.it/strutturaz/strutturaz3.html
http://www.larottadiulisse.it/strutturaz/strutturaz4.html
http://www.larottadiulisse.it/strutturaz/strutturaz5.html
http://www.larottadiulisse.it/strutturaz/strutturaz6.html
)
Nel Novecento, in particolare dalla scoperta di Plutone, si assistette
a una sempre crescente diffusione a livello di massa delle conoscenze
astrologiche. In contemporanea si formano varie correnti di pensiero,
facilmente rintracciabili anche con una rapida ricerca sul web. Non
c’è mai stato un solo modo di intendere l’astrologia
e, pur restando comune lo strumento d’indagine, spesso si arriva
a conclusioni diverse, sia sul piano dell’interpretazione di
un tema natale, sia su quello delle previsioni. Ciò accadeva
un tempo e accade tuttora. Il motivo? Anzitutto la predisposizione
individuale degli astrologi. C’è a chi piace in un modo
e a chi piace in un altro, ed è altamente improbabile che tutti
possano avere ragione.
Che differenza c’è tra l’astrologia morpurghiana
e quelle di altro tipo? Radicale, anche se, essendoci tante scuole
di pensiero quante le stelle in cielo, non posso qui sottolineare
ogni diversità. Per carattere non amo poi mettermi in competizione
o in polemica – se non ci sono proprio tirato dentro per i capelli
- e mi sembrerebbe infantile spiegare come e perché altre scuole
di pensiero sbagliano su alcune questioni, ovviamente secondo il mio
punto di vista. Sono però certo da sempre di stare impiegando
il metodo di analisi astrologico migliore per arrivare davvero al
cuore dei problemi. Quello morpurghiano, è ovvio. Ritengo però
al tempo stesso auspicabile che nessuno scambi una teoria come un
vangelo ed è quindi preferibile farsi le proprie idee. Giornali,
libri e internet sono strumenti eccezionali per informarsi su tutto,
comprese le infinite varianti dell’astrologia.
In estrema sintesi il metodo morpurghiano è un approccio razionale
che analizza la vita dell’uomo per quello che è, utilizzando
con rigore il codice zodiacale, una struttura perfetta che influenza
ogni cosa. Lo fa senza fumoserie metafisiche, attingendo dalle più
moderne e solide teorie biologiche, antropologiche, etologiche, cosmologiche.
Nell’analisi di un tema natale non si dà poi una lettura
“solo” psicologica o psicanalitica. O meglio, si impiegano
alcuni degli strumenti propri delle teorie sulla psiche, ma non si
dà loro maggior peso rispetto alla funzione planetaria. Mi
spiego. Negli ultimi anni molti hanno adottato massicciamente –
come un nuovo catechismo – varie teorie, junghiane e non solo,
privilegiando le cosiddette motivazioni inconsce rispetto alle funzioni
di ciascun pianeta. In realtà il pianeta ha una simbologia
più complessa, in cui corpo e psiche vanno avanti di pari passo,
e non è la psiche a dirigere sempre e comunque le intenzioni
umane.
Per chi volesse approfondire ulteriormente l’argomento, rimando
a tutti i libri di Lisa Morpurgo, alle innumerevoli voci di questo
mio sito che consentono di apprendere realmente l’astrologia,
e al sito www.lisamorpurgo.org,
che presenta numerosi inediti dell’Autrice.
Aggiungo in chiusura che nel momento in cui Lisa Morpurgo formulò
le sue teorie, pur ottenendo un grandissimo successo editoriale, subì
un comprensibile rifiuto da gran parte degli astrologi tradizionalisti,
che seguivano le teorie del passato e stentavano – come stentano
ancora oggi – ad accettare novità così radicali,
che a volte erano in contrapposizione con quanto avevano appreso e
assimilato. Ancora oggi qualcuno respinge in toto il suo metodo, mentre
altri, a mio avviso in maniera un po’ ingenua, ritengono i suoi
libri – in realtà complessi e non sempre semplici da
capire a una prima lettura – adatti per i principianti. Altri
al contrario li ritengono incomprensibili, tanto per ribadire quanto
sono soggettivi i punti di vista. Paradossalmente né gli uni
né gli altri sanno o hanno capito che gran parte delle interpretazioni
che usano ogni giorno nel decifrare un tema natale sono dedotte dagli
scritti di Lisa Morpurgo, in particolare per l’analisi dei tre
pianeti trans-saturniani. Interpretazioni magari attinte e filtrate
da scritti di altri autori, che comunque hanno preso certe loro affermazioni
dalla Morpurgo, consciamente oppure no.
Ognuno ovviamente segue le sue impostazioni mentali come pure asseconda
la sua formazione culturale, ma chi vuole capire la realtà
delle cose della vita analizzandole tramite l’astrologia morpurghiana
può trovare uno strumento di analisi eccezionale.
Di certo infine anche tra i morpurghiani ci sono vari modi di interpretare
l’astrologia, pur impiegando lo stesso metodo. Il mio è
questo, come hanno avuto modo di conoscere i tanti, tantissimi, che
mi seguono fin dal 2008, quando La Rotta di Ulisse non era
ancora Due Punto Zero.
MM
1
Lisa
Morpurgo nacque a Soncino, in provincia di Cremona, il 19 maggio 1923,
alle 9 e 30 del mattino. Si laureò in lettere durante la Seconda
Guerra Mondiale e negli anni successivi lavorò in ambito editoriale,
come traduttrice e responsabile dei diritti esteri. Fu per caso che
nel 1964 le venne chiesto di tradurre un volume di divulgazione astrologica
di François-Regis Bastide, “Lo Zodiaco – segreti
e sortilegi”. Prima di allora nulla conosceva di astrologia,
che riteneva poco più che una superstizione. Grazie a una mente
curiosa e aperta, si accorse che le caratteristiche psicologiche descritte
nel libro per i vari segni corrispondevano davvero a quelle delle
persone che la circondavano e si chiese come e perché l’astrologia
funzionasse. Così formulò le teorie che diffuse con
i suoi scritti. Nel 1972 usci così “Introduzione all’astrologia
e decifrazione dello Zodiaco”, al quale fecero seguito “Il
convitato di pietra” e i quattro volumi delle Lezioni di astrologia,
ossia “La natura delle case”, “La natura dei pianeti”,
“La natura dei segni” e “La natura dei transiti”.
Tutti questi volumi ebbero un successo editoriale grandissimo e solo
di recente si ha qualche difficoltà nel reperirli in libreria.
Oltre a questi testi prettamente astrologici, collaborò per
decenni alle principali riviste del settore, oltre a scrivere l’oroscopo
per alcuni periodici importanti. Scrisse inoltre tre romanzi di fantascienza,
“Madame andata e ritorno”, “Macbarath” e “La
noia di Priapo”. Con la scuola da lei creata, della quale ho
l’onore di far parte essendo stato uno dei suoi ultimi allievi,
promosse dodici congressi sponsorizzati da Sirio, che ebbero un grandissimo
successo. Morì a Milano il 9 marzo 1998.
Si veda inoltre: https://it.wikipedia.org/wiki/Lisa_Morpurgo
2
https://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Tolomeo
3
https://it.wikipedia.org/wiki/Tetrabiblos
4
Devono essere infatti per forza di cose oltre Plutone, ed essere pianeti.
5
http://www.repubblica.it/scienze/2016/01/20/news/scoperto_un_nuovo_pianeta_ai_confini_del_sistema_solare-131688882/
6
https://it.wikipedia.org/wiki/Eris_(astronomia).
massimomichelini1@virgilio1.it
Una riflessione sull'astrologia morpurghiana
https://www.larottadiulisse.it/Un gioco ad incastro.html
Un ricordo di Lisa Morpurgo
https://www.youtube.com/watch?v=bSO4MPRBtvo