LA ROTTA DI ULISSE

 


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Lezioni di astro-logica – capitolo undicesimo

Svettare, dominare, temere di cadere

La decima casa e il Capricorno

di Massimo Michelini


Nella carrellata delle lezioni di astro-logica siamo arrivati al Capricorno e alla decima casa, ma prima è meglio riepilogare, come ho sempre fatto nelle puntate precedenti. Come abbiamo visto da molti mesi a questa parte1, la vita del singolo, come quella del cosmo, segue un percorso già tracciato, in cui sono previste tappe di identificazione, di crescita. Semplicemente, anche se ci sfugge il senso di questa successione, si tratta di un percorso obbligatorio.

Siamo passati quindi dall’identificazione dell’Io al contatto rassicurante con il territorio, dalle relazioni con quanti ti stanno vicino alle radici familiari, dagli eccessi al bisogno di regolarità, dal rapportarsi con il prossimo al seminare per il futuro dopo aver reciso le radici, fino all’allargamento mentale e geografico. Prima, seconda, eccetera, fino alla nona.
Poi arrivano la decima casa e il Capricorno, settori zodiacali che si oppongono ovviamente alla quarta e al Cancro. Anche l’ABC astrologico parla in questo caso di dominio, controllo e, in maniera meno pertinente, di successo. Più spesso la casa tratta piuttosto della tendenza all’autonomia o della difficoltà a ottenerla o del rifiuto conscio o inconscio a raggiungerla.
Appare evidente nell’analisi di questo polo astrale che siamo davvero agli antipodi tra due estremi anche se, come per tutti gli altri assi, anche in questo il più deve avere un meno che lo completi, e viceversa. Se però in tutti gli altri settori, forse con l’eccezione di quello di Aquario e Leone, a volte le manifestazioni di una delle due estremità può venire scambiata per quella opposta, o almeno il comportamento di tanto in tanto assume atteggiamenti del segno o della casa che sta di fronte nello Zodiaco – così ad esempio possiamo trovare Bilancia che hanno slanci arietini o Ariete che applicano con rigore i codici della legge propria del settimo segno - si stenta a vedere Capricorno che vogliono essere protetti come Cancro o viceversa. Forse sono gli assi in cui hanno il domicilio Sole, Luna e Saturno ad essere meno malleabili, mentre non si può dire altrettanto di Ariete e Bilancia, dove i due luminari sono in esaltazione. Si tratta però di un’ipotesi volante, e forse approfondirò la questione in futuro. O forse no, mica posso risolvere tutti i misteri dell’astrologia, ci mancherebbe.

Domande cosmiche a parte, resta l’evidenza cosmica che, arrivato nel punto più alto dello Zodiaco devi manifestare tutta la durezza possibile, per restare lì. Da lassù puoi solo cadere.
Saturno dunque. Saturno ma non solo.
In Capricorno è domiciliato pure Urano, è esaltato Marte e, per trasparenza, Giove. Ossia gli input del segno (e della casa significante) sono avere il controllo della situazione (Saturno), opportunismo, voglia di lavorare e attenzione alle cose pratiche (Urano), necessità di stare eretti e dominare (Marte) per garantirsi benessere economico e non avere mai problemi di denaro (Giove in trasparenza).
Qualcuno dirà che ho la fissa del sesso, e forse non sbaglia troppo, ma non mi pare che nessuno abbia mai rilevato che la posizione eretta dell’uomo sia in qualche modo riconducibile a Marte. L’erezione del pene ha infatti una radice etimologica comune allo stare in piedi – o stare eretti - con la colonna vertebrale diritta. Guarda caso il fenomeno fisico dell’erezione mattutina spesso viene definito nel linguaggio comune alzabandiera.
L’etimologia dice appunto che eretto significa reggere dal basso verso l’alto2, come il pene che da flaccido diventa turgido, come il neonato che si alza in piedi quando ha una muscolatura sufficiente per drizzarsi, e ancora siamo nello stesso ambito linguistico. Non dimentichiamo che i muscoli astrologicamente sono sempre Marte. Vero che c’è pure l’artrosi che incurva le persone anziane, come pure certe terribili malattie come la SLA costringono a letto, perché i muscoli del corpo non consentono più di compiere alcun movimento. Ma il Marte in Capricorno dice che per dominare non solo devi stare dritto, ma devi stare pure sopra.

Certo, ogni posizione nello Zodiaco e ogni momento della vita ha un suo senso. Così il neonato-Cancro se ne sta nella culla, e ci sta pure bene. Anzi, deve starci il tempo sufficiente per raggiungere l’indipendenza quando sarà il momento giusto. Nei primi mesi, non ha l’autonomia fisica per alzarsi da solo dal nido e può farlo solo con l’aiuto di un adulto, qualcuno che lo sollevi verso l’alto. Arrivati al polo opposto, l’algido Capricorno vuole stare in alto, socialmente ed economicamente, e soprattutto non vuole dipendere da nessuno. Lo Zodiaco gli ha assegnato il compito opposto. Deve e vuole stare lassù, e mantenere il dominio. Non dimentichiamo che Saturno gli assegna sia il senso del dovere sia la volontà per riuscirci.

Vuol fare come le capre di montagna che rappresenta simbolicamente. Ossia va a brucare in alto, dove molti stentano ad arrivare, in modo che nessun mammifero stia sopra di lui. Più in alto di lui può tollerare soltanto i rapaci. Lo dice la Natura e, da segno di Terra realista, non ha tempo da perdere in battaglie inutili, come vuole Urano in domicilio. Marte non è sufficiente da solo a far restare in alto, come pure l’impulso erettile per durare ha bisogno di Saturno, vasocostrittore, di Giove, vasodilatatore, di Urano, capace di trasmettere gli ordini nervosi che consentono di reagire nei tempi giusti. Saturno poi impone di non farsi schiacciare dal tempo che passa, e di puntare tutto sulla durata per arrivare senza imprevisti alla vecchiaia, o almeno alla maturità. Il Capricorno non prevede slanci inutili, fiammate improduttive, sprechi energetici insensati. Certo, puoi trovare nati nel segno pasticcioni e pigri, come può accadere per ogni segno ma, se ti fermi ai grandi numeri, qui siamo dalla parte degli instancabili programmatori della propria esistenza piuttosto che delle cicale.
Superfluo ricordare che, oltre alla schiena e alle natiche, la parte anatomica che corrisponde al segno è lo scheletro, quella struttura che regge l’intera impalcatura del corpo umano, protegge le parti molli e gli organi vitali, sopravvive anche dopo la morte del soggetto. Ancora una volta si parla di durezza, di calcificazione, di poca malleabilità e, conoscendo qualche Capricorno, sai come in effetti sappiano tenere alla larga gli estranei, non mostrare le proprie debolezze, se ne hanno, non dar troppo peso alle emozioni e alle sensazioni. Se lo facessero, si metterebbe a nudo rispetto al potenziale nemico: si tratta pur sempre un segno dove Marte è esaltato e una buona dose di diffidenza va messa in conto. Del resto, è privo della malizia dell’opposto Cancro, che spesso usa la debolezza o pigrizia per farsi proteggere o accudire. Al Capricorno mancano queste virtù, e non può cedere alle sirene dell’emotività (Luna), dell’affettività (Venere), della furbizia occulta (Mercurio in trasparenza). Preferisce essere duro, dominare, avere il controllo della situazione. Esige sicurezza ma non la chiede al prossimo, di cui non si fida, se la procura e la mantiene da solo, arricchendo o salendo implacabilmente, con i suoi tempi, nella scala sociale.
Per farlo deve avere le spalle robuste, metaforicamente ma non solo.
Anche sul piano fisico i Capricorno possono essere massicci (aggettivo che ha lo stesso etimo di masso, grande pietra) o segaligni, ossia secchi, essenziali come lo scheletro o certe statue di Alberto Giacometti.

Nella sua posizione dominante, il nativo sa che arrivato lassù può solo precipitare in basso. Così, cerca di difendersi, a modo suo. Come può farlo un segno strutturato da Saturno, Marte, Urano e Giove. Ossia fa piovere dall’alto non gocce di pioggia o lacrime, ma massi pesantissimi, per schiacciare gli avversari, metaforicamente parlando.
Certo, ora ho descritto un comportamento che di rado troviamo allo stato puro ma, se pensiamo alle cupezze del Capricorno e al suo concentrarsi sul fare e sull’avere, ognuno secondo le possibilità che il suo tema natale gli concede, ci accorgiamo che si tratta di sentimenti e modi d’essere più diffusi di quello che sembrerebbe in astratto. Nei rappresentanti del decimo segno ma non solo.
Inoltre, va fatto un distinguo tra segno e casa, più marcato che in altre occasioni. Se infatti ci guardiamo intorno e pensiamo che tutti hanno una decima casa, non notiamo tutta questa voglia diffusa di arrivare in alto. In questo caso bisogna controllare nel tema natale del singolo in che segno cade la decima e quali pianeti eventualmente ospita. Ad esempio, una decima casa in Cancro senza pianeti non indica di certo una sfrenata necessità di dominio. Come pure una decima in Pesci che ospita Nettuno, tanto per fare un esempio, suggerisce volontà di affermarsi fantasiose se non velleitarie.
Eppure, anche se vuota o con pianeti non adatti al settore, la casa segnala come ciascuno di noi si rapporta con l’autonomia o la smania di avere tutto sotto controllo. Aggiungo che la tradizione astrologica indica questa fetta di Zodiaco come quella legata al successo. Vero solo molto parzialmente. Se infatti verifichiamo nei temi di personaggi famosi, di rado troviamo la decima occupata. Accade invece per chi cerca di avere il controllo sulla sua vita, e spesso sulla famiglia rappresentata dalla quarta casa. Ma non è affatto detto che si arrivi davvero in alto, come pure che si ottenga l’attenzione ammirata del prossimo, come una decima forte vorrebbe. Oppure, il successo lo ottieni in maniera molto diversa da quello dello schema appena descritto.

 

 

 


 

 




Lo raggiunse invece in maniera lineare, grazie al solo frutto del suo ingegno, una grande scrittrice purtroppo oggi un po’ relegata nel dimenticatoio, o che ha solo un posto privilegiato nella memoria dei cinefili. Patricia Highsmith, autrice dei libri su mr. Ripley, perfido giovanotto ambizioso che si sostituisce a un giovane ricco per rubarne amori e identità come pure di decine e decine di altri romanzi in cui si esplora la crudeltà e gli abissi interiori dell’uomo. Capricorno ascendente Sagittario, la Highsmith aveva nel suo tema natale Saturno e Giove in decima casa e Vergine, che la spinsero al successo grazie a un lavoro costante e metodico. I suoi libri sono spesso incentrati sul delitto, sul castigo, sulla sostituzione o furto di identità, e indagano nei meandri del male e sui sensi di colpa. Quelli che più o meno forse avvertì inconsciamente per essere lesbica nella puritana America del dopoguerra, esperienza che le ispirò il bel libro Carol, da cui è tratto un incantevole film con Cate Blanchett. La contrapposizione dei pianeti tra Vergine e Pesci, indicatori di un conflitto tra ordine e irregolarità, la spinsero a sfogare la sua profonda irrequietudine nell’alcolismo e nel tabagismo, che la fece morire di tumore ai polmoni.

Di tutt’altro tipo è invece la vita di un personaggio con una decima casa importante, a mio avviso troppo sopra le righe, ossia lo scrittore Mauro Corona, di certo amante delle Alpi e della natura in cui è nato, ma pure pesantemente attratto dal successo televisivo, come pure dal fatto che le frequenti apparizioni in video spingono tanti potenziali lettori ad acquistare i suoi libri.



Prezzemolino saccente ed esibizionista, con un look improponibile e un altrettanto dichiarato rapporto ambiguo con l’igiene, nonostante l’ascendente Bilancia - di certo indirizzato però in queste direzioni per la presenza di un Nettuno leso quadrato a Venere in decima 3 - vive la congiunzione del Sole a Plutone in decima e Leone come il voler far sapere a tutti quanti che il migliore sulla faccia della terra. Lo dice in continuazione, per i miei gusti, senza ritegno, facendo passare in secondo piano per colpa di un esibizionismo incontenibile il messaggio ecologista, assolutamente degno di rispetto. Ma non è colpa dell’ecologia, semmai in questo caso si sommano i valori dell’ambizione della decima casa a quelli dell’esibizionismo egocentrico del Leone. Mauro Corona, coerentemente con il suo tema natale, abita comunque in alto, sulle Alpi, e grazie al racconto di quelle montagne ha ottenuto il successo.
Si è rizzato sui piedi, si è arrampicato sui monti per mostrare a tutti quanti di essere il migliore, non gli bastava essere quello che arrivava più in alto. Lo ha fatto anche grazie a un temperamento fallico, come vuole il suo Marte in prima casa.
Più coerente astrologicamente di così.


 

 

Il prossimo mese si cambia ancora musica. Sarà il turno dell’undicesima casa e dell’Aquario. Ci addentreremo in un territorio sfuggente, spesso difficile da capire, quello che ci spinge a cercare amici e a trovare un equilibrio, puntando verso direzioni insolite capaci di vivere con meno ansia le passioni.



N.d.A. : Alcune delle riflessioni esposte nell’articolo sono ricavate da discussioni e indagini sull’argomento nel mio gruppo Rotte e approdi - Gruppo di astrologia dialettica morpurghiana4, da me creato e gestito.



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Per informazioni: massimomichelini1@virgilio.it o edizionigagliano@gmail.com


 

 

1 https://www.larottadiulisse.it/lez.astro_logica.html.
2 https://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=erigere
3 Anche in questo caso la Venere in decima è indicatrice di successo editoriale.
4 https://www.facebook.com/groups/198516613553915/

 

massimomichelini1@virgilio1.it

settembre 2022


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