Venere,
piacersi per piacere
di
Massimo Michelini
Se
mi si consente il cinismo, l’amore è un inconsapevole
mettersi in commercio sperando che l’altro ti acquisti, per
poche ore o per l’intera vita. “Comprami, io sono in vendita…”
cantava con un fil di voce decenni orsono Viola Valentino, narrando
il mestiere più antico del mondo, il meretricio.
Certo, il sentimento è una cosa più complessa dell’offrire
se stesso all’altro. Esiste però anche questo aspetto
della questione e, se non sai venderti, nessuno ti compra. Inoltre
se non ti piaci non piaci a nessuno, se non ti ami nessuno ti ama.
Tutt’al più ti compiange, ti protegge, ti ripara dal
mondo esterno.
L’amore, il sentimento che move il sole e l’altre stelle,
implica il cercare un’altra persona che ti completi, con la
quale assaporare per una manciata d’ore o per il tempo della
nostra vita mortale un senso di completezza.
Sentimento alla base del tramandare la propria vita - ossia la storia
personale - attraverso i propri geni.
Anche se idealismi o mitologizzazioni di vario tipo propagandano la
fallace idea che ti si possa amare per il tuo cuore o la tua testa,
l’istinto primario dell’amore è la riproduzione.
Nel momento in cui pensi a trasmettere i tuoi geni cerchi - quasi
sempre senza consapevolezza – qualcuno che ti completi al meglio
delle sue possibilità.
Così la donna, inconsciamente, brama nel partner il gene potente
che la fecondi, l’uomo va in cerca di colei che possa portare
in grembo senza problemi un suo figlio da crescere. L’istinto
di vita, ossia l’istinto d’amore, è questo, inutile
girarci intorno. Attenzione però, un’ affermazione così
radicale potrebbe venir scambiata per un proclama a favore della sessualità
canonica e tanto strombazzata – anzi imposta – dai culti
religiosi più tradizionalisti, in primis dalla chiesa
cattolica.
Non è così. C’è chi nasce uomo e chi nasce
donna con istinti eterosessuali, mentre altri, in non so quale percentuale,
vengono al mondo attratti dal proprio sesso biologico. Nascono, non
ci diventano per coercizione o frequentazioni promiscue, come vuol
far credere certa becera dottrina bigotta (come pure Putin, che ha
istituito nel suo paese il reato di propaganda omosessuale).
L’omosessualità esiste anche in natura, ci sono pinguini
gay e cagnoline lesbiche: nessuno glielo ha insegnato, nascono così.
Ciò nonostante anche l’attrazione tra persone (o animali,
che differenza fa?) dello stesso sesso comporta la ricerca di una
metà mancante, non importa quale. Non si riproducono e non
hanno prole ma seguono comunque lo stesso istinto di vita che può
portare ad avere figli. Aggiungo che quando tra due eterosessuali
ci sono seri problemi di fertilità nemmeno loro possono concepire,
eppure nessuno li condanna. Con le classiche acrobazie verbali i fautori
del bigottismo affermano che in questo caso si tratta del volere del
Signore, trascurando il fatto che se il suddetto Signore è
davvero onnipotente è lui stesso a decidere che nascano persone
omosessuali. Ma andiamo oltre.
Per trovare chi ti completi, devi mettere in mostra il meglio di te,
nell’avvenenza o nella forza. Le leggende raccontano che l’uomo
primitivo rapiva la donna che, volente o nolente, sottostava ai suoi
voleri. A volte poi la manifestazione di prepotenza e possanza rappresenta1
un richiamo erotico per la femmina. Al tempo stesso la donna per attrarre
l’altro, il suddetto uomo virile, esercita le sue arti seduttive,
emanando flautati richiami di accoglienza.
La seduttività femminile, propria di Venere, non è sguaiata.
Deve infatti lasciare intuire la possibilità di accogliere
l’altro, ma non può spalancare le porte. L’accettare
tutti sarebbe uno sminuirsi, perché se l’uomo vorrebbe
fecondare quante più femmine possibile, la donna vuole scegliere.
Intendiamoci, parlo del condizionamento genetico, e nella realtà
ci sono donne promiscue e uomini monogami, e anche questo è
secondo natura – visto che sono nati con quel modo d’essere,
anche se l’input “regolare” sarebbe un altro.
Non basta poi la sola bellezza a rendere sicuri sul proprio fascino.
Tutti abbiamo conosciuto donne fisicamente incantevoli capaci di andare
nel panico al minimo accenno di imperfezione, e non in grado di sfruttare
la propria avvenenza per tenere legato a sé uno straccio di
partner.
Uomo negli ultimi tempi narciso e vanesio quanto e più delle
donne, capace di spendere una fortuna in profumeria e dall’estetista,
pure essendo etero. L’immagine perfetta e piacente dà
anche al maschio la voglia di piacere, grazie alla sicurezza del proprio
aspetto fisico. Non puntando in questo caso sulle doti virili, quanto
piuttosto sull’avvenenza.
Aggiungo che le schermaglie amorose, sul piano fisico e su quello
emotivo, nascono anche dal desiderio di piacere, in tutti le sfumature
del termine.
Tra le varie simbologie di Venere c’è, sul piano anatomico,
la pelle, nel suo domicilio in Bilancia. La pelle è l’involucro
grazie al quale emani un messaggio di buona salute (altra simbologia
venusiana) ed è raro che di primo acchito si sia attirati da
persone con gravi problemi fisici. Sull’epidermide ci sono poi
i recettori nervosi che ti consentono di provare piacere, grazie a
una carezza, al contatto con la pelle di qualcuno, o altro ancora.
La carezza è un segnale di affetto e piacevolezza, sempre Venere.
Se ti concedi poi il piacere trasmetti un’immagine di soddisfazione,
grazie alla quale puoi attirare il prossimo, che a sua volta persegue
il benessere.
Ossia se ti piaci riesci a piacere. Va poi valutato cosa ti
aspetti dall’amore, ma il discorso è lungo e lo sviscereremo
nei prossimi capitoli.
Vediamo intanto cosa suggerisce Venere rispetto al
piacersi.
In
Ariete Venere2 non ha esitazioni rispetto al suo
fascino. DEVE piacere, e vive un rifiuto come una sconfitta cosmica.
Non programma la seduzione, parte all’arrembaggio e basta. Se
mai viene respinta, imputa all’altro la colpa della mancata
conquista, talvolta arrivando all’insulto. Si piace per la propria
carica vitale, per quell’istinto che all’improvviso la
infiamma e che deve trasmettere fuori di sé, e guai se l’altro
non si lascia poi incendiare. La mancanza di riflessività comporta
inevitabilmente la possibilità di sconfitte, ma è una
Venere dalla memoria corta e, appena gli ormoni si riaccendono, riparte
alla carica. Tutte possibilità ancor più accentuate
se pure il Sole è in Ariete, combinazione capace di sfornare
grandi ma incostanti seduttori. L’Aquario con questa Venere
acquista in calore e impulsività, e non vive più solo
nell’astratto mondo delle idee, anzi si ama anche per l’irrefrenabile
bisogno di piacere che di tanto in tanto l’assale. Il Pesci
dal canto suo perde parte del sognante masochismo e sa prendere l’iniziativa
in amore. Piacendosi, sa come catturare l’altro, anche se corre
il rischio di troppi colpi di testa. Il Toro dimentica la prudenza
e s’infiamma per curiosità e voglia di sedurre. La conquista
dell’altro assume anche la valenza della conferma del proprio
fascino, e guai a non piacere. I Gemelli acquistano in calore e avvertono
i fremiti della carne, con un’impulsività che a volte
fa loro prendere abbagli, o decisioni affrettate. Dimenticano però
in fretta, per riassaporare poi il piacere della seduzione di della
prossima preda.
La Venere in Toro si piace se è appagata in
tutti i sensi. Vuole quindi essere amata, nutrita, accudita e, se
ha la dispensa piena, ama, nutre, accudisce. Seduce quindi con una
cena succulenta e la porta socchiusa della camera da letto, pronta
a confinare in un recinto l’oggetto dei suoi desideri. Si piace
se si vede sana e tranquilla (e non lo è di rado) e in quel
momento può iniziare ad attrarre a sé l’amato.
Se è pure del Toro emana una potente energia passiva (sia si
tratti di uomini sia di donne) e seduce con la promessa di stabilità
e benessere. Un Pesci con questa Venere si piace se è in carne,
se è a stomaco pieno, se ha un conto corrente a molti zeri,
riuscendo poi a lanciare un messaggio romantico che dà il suo
meglio quando ha un gran carico di provviste per l’inverno.
L’Ariete si piace mentre prepara il minestrone, e pensa al dopocena,
in camera da letto. Il Gemelli pensa a brillare durante un pranzo
conviviale, coniugando il racconto di succulenti pettegolezzi con
la ricetta della pasta alla Norma. Anche il Cancro prepara un corridoio
preferenziale tra la cucina e il materasso, e si sente piacente se
ha mangiato bene, è sazio, e ha pure pronta la cena da scaldare.
Il pianeta in Gemelli vuol sentirsi invece leggero,
ma ha una forte necessità di piacere. Non gli basta guardarsi
allo specchio, ha bisogno di ricevere gli sguardi ammirati del prossimo.
Per riuscirci ha un vasto repertorio, e sa recitare una parte –
non importa quale, dipende dal pubblico - ma non si accontenta di
essere ammirata da bifolchi, vuole corteggiatori adeguati. Vorrebbe
poi sentirsi giovane sempre e, ad adolescenza sfumata, riesce a conservare
uno spirito da teen-ager, anche grazie a una verve innata. Con il
Sole pure in Gemelli aumentano il pericolo di narcisismo e la necessità
di conferme. Essendo però di solito lucidi e disincantati,
si sorvola sul minore impatto erotico sul prossimo, ma si punta al
tempo stesso sul fascino intellettuale. L’Ariete acquista in
senso dell’umorismo, ma gli aumenta pure il protagonismo. Non
ammette poi sconfitte ed è capace di tutto pur di piacere per
piacersi. Il Toro con questa Venere perde un po’ di torpore
e si piace se brilla in società, senza bisogno di cucinare
tortellini. Il Cancro diventa più mondano, e si trova piacente
nel momento in cui racconta di spettacoli o locali alla moda, di nuove
tendenze e altro ancora. Anche il Leone acquista in vanità,
perdendo in parte la certezza di essere il migliore, e volendo perciò
sedurre con la verve e vantando le proprie conoscenze. Ma si stanca
in fretta e necessita di molte conferme.
Venere in Cancro vuole sentirsi amata
ma deve amarsi lei per prima, si spera perché dopo aver ricevuto
attenzioni affettive da parte della famiglia. Se così non è
stato, avverte in maniera feroce la carenza di base, spesso cercando
di recuperare ossessivamente l’insufficiente affetto ricevuto
all’origine. Quasi sempre ci riesce, perché quel poco
o tanto dolce che emana attira i mosconi, siano essi maschi o femmine.
Una Venere in Cancro ti fa infatti atterrare sul morbido, emana un’energia
passiva capace di sedurre entrambi i sessi. Facendosi coccolare si
sente realizzata, e riesce a ricambiare pure quanti la ricoprono di
attenzioni. Il bisogno di farsi amare aumenta in maniera esponenziale
se si è pure del Cancro, combinazione di grande fascino ma
capace di arrivare fino al diabete, reale o metaforicamente parlando.
Un Toro accresce a dismisura le sue doti attrattive passive, non seducendo
solo con ravioli e notti di passione ma pure con promesse di una dolcezza
infinita. I Gemelli acquistano in affettività, a volte perdendo
vivacità, e risultando scissi tra voglia di brillare e bisogno
di essere amati. Anche il Leone guadagna in dolcezza, ma non perde
il bisogno di essere al centro dell’attenzione. Semmai vuole
essere il più amato del reame. La Vergine può sommare
l’affettività alla lucidità, spesso sapendo come
conquistare l’interesse amoroso altrui, coniugando senso pratico
e dolcezza.
Il pianeta in Leone tende a esagerare, per la necessità
di essere al centro dell’attenzione, oltre a pretendere tanto
da se stesso. O tutto o niente, non si accontenta delle mezze misure.
Se ha quindi un lieve difetto fisico lo vive come un ostacolo insormontabile
per piacere, perché lui per primo non si sente al top. Se però
vive un momento buono punta al massimo, e lo ottiene pure. Di certo
vanitoso ed egocentrico, è capace di grandissime passioni,
meno di sentimenti di poco conto. Chi ha anche il Sole in Leone ama
piacere, e spesso si piace in maniera smaccata. Una certa ingenuità
gli impedisce di ipotizzare di non potere piacere per sempre e, se
mai subisce un abbandono, prima o poi riparte alla carica per riposizionarsi
al centro dell’universo. Un Gemelli accresce l’egocentrismo,
ma nel momento in cui si piace riesce anche a piacere a chi gli interessa,
acquistando in affidabilità e calore umano. Il Cancro può
tendere ad esagerare e a pretendere il massimo da sé e dal
partner, ma in compenso non usa mai una finta fragilità per
sedurre. La Vergine dismette la modestia, non importa se finta o se
vera, ed è spesso convinta di potere conquistare chiunque.
Talvolta autoabbagliandosi per seduzioni avvenute solo nella sua testa.
La Bilancia perde invece le esitazioni e punta al massimo e oltre,
talvolta pretendendo troppo dall’amore. In compenso non la si
può accusare di essere fredda.
Venere in Vergine è pronta a trovarsi mille
difetti, e a sminuirsi per prima. Bada però al risultato e,
se pur non si considera il top, sa impiegare molte malizie per sedurre.
Si prodiga infatti a fare favori a chi le interessa cercando di trarne
il massimo vantaggio. Non puntando in alto sa però accontentarsi
e, notoriamente, chi lo fa gode. Preso atto di non essere romantica
e non attendendosi troppo, sa spesso sfruttare il realismo per vivere
al meglio le sue possibilità. In particolare se è pure
della Vergine, combinazione pronta a scorgere il pelo nel proprio
uovo, riuscendo però a spacciarlo al prossimo come una particolarità
da apprezzare. Forse questa operazione riesce più a fatica
al Cancro, scisso tra necessità di affetto e non sentirsi del
tutto all’altezza dell’Amore con la A maiuscola. Come
pure il Leone più egocentrico avverte una qualche insicurezza
sulla possibilità di piacere. Riesce di solito a compensare
con l’autoironia e la vivacità, ma dentro di sé
a volte maledice la lucidità che non gli consente di vedersi
perfetto come vorrebbe. Va meglio invece alla razionale Bilancia,
che forse non apprezza il proprio eccesso di autocritica, ma lo giudica
con obiettività e se ne fa una ragione. Lo Scorpione perde
un po’ in visceralità, ma apprezza la lucidità
e, pur trovandosi molti difetti, sa spesso sfruttarli per ottenere
quanto vuole.
Il
pianeta in Bilancia ha fama di essere autocompiaciuto,
e di certo in parte è così. Aspira infatti alla perfezione
estetica ed etica e, prima di concedersi di piacere all’altro,
vuole anzitutto piacere a se stesso. Si studia quindi davanti allo
specchio per cercare di eliminare quanto è volgare, riflette3
sul proprio comportamento, ed elimina sul piano fisico e su quello
relazionale quanto potrebbe ostacolare il rapporto con il prossimo.
Un brutto abito in qualche modo ti limita, come pure un modo d’agire
maleducato o violento. Superato il proprio esame, dà quindi
la disponibilità all’altro, perché quasi mai Venere
qui è in grado di prendere l’iniziativa. In particolare
se pure il Sole è nel segno, mix nel quale l’impulsività
affettiva è improbabile. Il Leone acquista invece in raffinatezza
e sensibilità, e restringe per questo il campo dei papabili
alla sua mano. La Vergine perde invece un certo senso di inferiorità
ma diventa esitante, e a volte è ancor più perfezionista
del solito. Lo Scorpione è costretto a far convivere il diavolo
e l’acquasanta, alternando la voglia di lanciare messaggi erotici
espliciti alla necessità di selezionare i candidati e di raffinare
il proprio comportamento. Il Sagittario perde in esuberanza, ma acquista
in selettività e accresce la generosità, non più
discriminata.
Alla Venere in Scorpione non importa di guardarsi
allo specchio prima di iniziare a sedurre. Si concentra piuttosto
sui suoi desideri, che lascia trapelare in parte, convinta che sei
molto più interessante se non ti scopri del tutto. Incurante
della bellezza, non disdegna di prendere l’iniziativa, a volte
in maniera chiara altre in modo occulto. Uno sguardo folgorante, il
bacino in avanti, la bocca socchiusa. Il messaggio è erotico,
sia si voglia portare a letto una persona sia non importi. Non si
tratta di una seduttrice seriale, perché ha di solito “vittime”
preferite. Molto attenta ai propri desideri, sa captare pure quelli
altrui, in qualche caso facendo da talent scout. Questo accade soprattutto
se si è anche Scorpione, combinazione in cui si è consapevoli
del proprio fascino e si vuole metterlo alla prova. Una Vergine è
doppiamente lucida, e spesso desiderosa di conferme erotiche, salvo
i contorcimenti mentali di ambo i segni la rendano troppo ipercritica.
La Bilancia deve far conto invece con pulsioni molto carnali e complicazioni
affettive che non riescono a spegnere la necessità di stare
in coppia in modo equilibrato. Il Sagittario unisce all’avventurosità
l’amore per il rischio e le sue imprese non si limitano al campo
dell’esplorazione geografica ma indagano pure in camera da letto.
Il Capricorno ha maggior contatto con la propria libido e si piace
soprattutto se riesce a sedurre con il sex-appeal.
Venere in Sagittario è fiduciosa sulla sua
possibilità di piacere. L’amore è una cosa naturale,
quindi prima o poi arriverà perché ci si trova piacevoli
e con un sacco di cose da dire e dare. Si piace quindi lei per prima
senza esagerare, perché il piacere rientra nell’ordine
cosmico delle cose. Se anche il Sole è in Sagittario si dà
per scontato di riuscire ad attirare l’altro, grazie a un connaturato
ottimismo. Ciò può aiutare parecchio un Sole in Bilancia,
esitante e dubbioso di suo, e l’apporto di questa Venere rende
più sicuri nell’opera di seduzione. Uno Scorpione risulta
meno complicato sul piano dell’affettività ma può
essere pure più infedele e bisognoso di esplorare i corpi e
i sentimenti altrui. Il Capricorno perde parte della sua durezza almeno
sul versante affettivo ed è fiducioso di ottenere quanto vuole
in campo amoroso. Anche l’Aquario si riscalda nella seduzione
e punta meno sull’intellettualità. In compenso aumenta
spesso anche la voglia di evasione ed esplorazione.
Il pianeta in Capricorno è
molto realista sui propri mezzi seduttivi. Conosce poco smancerie,
narcisismo e fragilità esibite, ma non esagera nemmeno sminuendo
le proprie possibilità. Pensa che l’amore è quel
che è ma, trattandosi di un’esigenza generalizzata dell’umanità,
riconosce il proprio ruolo e sa che può esserci qualcuno in
grado di apprezzarlo. Il realismo è al massimo se si è
pure del segno, combinazione per cui in amore non si perde la testa,
ma non si dimenticano nemmeno le esigenze del corpo. Lo Scorpione
diventa un po’ meno complicato, ma niente affatto rinunciatario.
Ascolta le sue pulsioni e cerca di realizzarle, con il materiale umano
a disposizione. Il Sagittario perde in ingenuità, non pensa
più di poter piacere perché è naturale riuscirci,
ma sa di poterlo fare se porta un prodotto vendibile al mercato dell’amore.
Non parte più quindi alla conquista generalizzata ma mira ad
obiettivi alla sua portata. L’Aquario perde la vaghezza, si
vede per quel che è cercando di ottenere la miglior resa con
la minor spesa, sempre stando alle sue reali possibilità. Pure
i Pesci sono costretti a restare con i piedi per terra almeno in amore.
Non si rapportano con l’altro come vittime da salvare, ma come
persone pur sensibili ma solide. Magari presentandosi come future
infermieri o badanti del potenziale amato, in caso di malattia.
A Venere in Aquario importa poco risultare gradevole
per l’aspetto fisico. Come tutti preferisce essere carina, ma
si piace – e piace al prossimo – se esplora mentalmente
il mondo, se entra in contatto con idee nuove, se riesce a ottenere
qualcosa in cambio. La passione non rientra nelle sue corde ma sa
infiammarsi per un’idea politica o per una causa. In amore è
possibilista, e di rado persegue la fedeltà come valore assoluto.
Se pure il Sole è in Aquario, cerca un’anima gemella
che non sia invadente, un amico con cui condividere anche il letto,
quello che ti capisce al volo perché è fatto come te,
ma non pretende troppo. Come tu non chiedi troppo a lui. Il Sagittario
perde parte dell’ingenuità tipica ma resta un irrequieto
affettivo. Nel campo dei sentimenti preferisce le amicizie amorose,
lasciando una certa libertà reciproca. Il Capricorno perde
parte della durezza e ama piacere per le idee, incuriosendosi per
persone alternative e non troppo soffocanti. I Pesci diventano grandi
sperimentatori in amore, si piacciono quando parlano di viaggi e massimi
sistemi, e sono attirati da persone atipiche, capaci di incuriosirli
senza chiedere in eccesso. L’Ariete smorza parte dell’esuberanza
e non cerca eccessive conferme al suo fascino. Piuttosto ama il mondo
delle possibilità, e quello delle idee, magari rientrando a
pieno titolo nella categoria dei Friends with Benefits, in
italiano “trombamici”.
La
Venere in Pesci palpita nella speranza di piacere,
pur non avendo consapevolezza dei propri mezzi seduttivi. O meglio,
già nel momento in cui inizia una storia teme di perderla,
perché è apprensiva. Emotiva oltre ogni ragionevolezza,
seduce con fantasia e tenerezza, abbassando però spesso i livelli
di guardia e attirando a volte il sadismo altrui. È capace
comunque di beneficiare di miracoli affettivi, facendo risorgere amori
in teoria esauriti. Tutto è possibile in particolare se si
è pure Pesci, combinazione grazie alla quale un giorno ci si
vede come la persona più bella del reame e quello successivo
come la più mostruosa. Il Capricorno stenta a gestire come
vorrebbe l’affettività, anzi ci si fa travolgere e annaspa
nei sentimenti, talvolta nel sentimentalismo. L’Aquario attira
con le emozioni e la fantasia, ed è attirato da entrambi, pur
non perdendo mai del tutto l’indole pratico-utilitaristico.
L’Ariete è un po’ scisso tra la tendenza a primeggiare
e la paura di non venire abbastanza amato, coltivando da un lato una
sensibilità per lui inconsueta e dall’altro reagendo
con impulsività al sospetto che qualcuno lo voglia fregare.
Il Toro risulta infine indeciso tra il coltivare il mezzogiorno in
famiglia intorno alla tavola imbandita e un tuffo nel pomeriggio con
sentimento, quello dei sogni irraggiungibili.
Passiamo ora alla posizione di Venere
nelle case. Essendo troppe le combinazioni di Sole e Venere
sono costretto a limitarmi alla descrizione delle caratteristiche
di quest’ultima.
Sulla carta, in prima indurrebbe al narcisismo e
di certo il piacersi – e il piacere – ha un ruolo fondamentale
nella struttura dell’Io. Tanto che sue lesioni o la presenza
in segni molto narcisi o egocentrici può causare grosse crisi
nel caso si subisca uno smacco affettivo o se una conquista non va
in porto. Va detto che di rado è capace di prendere l’iniziativa.
Si mette infatti alla finestra e spera di sedurre, ossia di attirare
a sé. Non necessariamente per consumare un atto di amore, quanto
piuttosto per avere conferme del proprio fascino. L’oggetto
d’amore, ossia il partner, può essere inoltre un corollario
al fascino del soggetto, un bel soprammobile che comunque non dovrebbe
mettere in secondo piano l’appeal del soggetto.
Venere in seconda si piace se è a stomaco
pieno. Ossia ama la sicurezza e vuole essere rassicurata dal partner
in tal senso, in qualche caso anche sul piano economico. Prima però
deve trovarlo, questo partner. Per presentarsi al meglio sul mercato
dei sentimenti, il pianeta in questa sede vuole anzitutto guardarsi
allo specchio e trovarsi solida e piacente, senza problemi. Spesso
dopo aver ricevuto conferme in famiglia rispetto al proprio aspetto,
o al conto in banca. A quel punto si mette in cerca, interessandosi
solo a persone che non solo non destabilizzino, ma procurino anzi
rassicurazioni.
Venere in terza gradisce il proprio modo d’essere
se si percepisce come una creatura vivace capace di ammaliare. Non
tanto con la bellezza – comunque gradita se c’è
– quanto piuttosto con il fascino. Trovandosi spiritosa e alla
moda, può poi partire alla conquista del mondo, per avere ulteriori
rassicurazioni del proprio appeal. Se poi ci scappa un amore
meglio ancora.
Il pianeta in quarta si sente a posto
con se stesso in primis quando è protetto e amato dal nucleo
familiare. Se nella prima infanzia è mancato questo tipo di
rassicurazioni da adulto stenta a sedurre, nel timore di non riuscirci
o di ottenere addirittura rifiuti. Se invece c’è stato
affetto, conquista con la promessa di amore e tenerezza, ben attento
però a individuare prima soggetti in grado di proteggerlo,
tenendo alla larga intrusi e malintenzionati.
Venere
in quinta non ha molti filtri ed è spesso
audace. Avverte infatti in sé un calore e un’energia
che necessitano di trovare uno sfogo, spesso senza l’impiego
di strategie o mezzi termini. Può quindi prendere l’iniziativa
se qualcuno le piace, stupendosi molto se non riesce a ottenere quanto
vuole. Non tanto per superbia quanto per mancanza di calcolo. Si piace
quindi quando riesce a ottenere piacere. In caso di dure negatività
si avverte forse qui più che altrove quanto la sensualità
negata influisca sull’energia vitale, parecchio ridotta.
Il pianeta in sesta si piace se ha tutto a posto,
partendo da valori del sangue nella norma, passando per l’abbigliamento,
in ordine e conforme alle attuali regole della moda, per finire al
fatto che si rientri nella media. Nel momento in cui sente quindi
di avere tutto sotto controllo può iniziare l’opera di
seduzione, a volte dimostrandosi molto disponibile ad assecondare
prima i desideri del partner piuttosto che i propri.
La Venere in settima DEVE piacere.
Non riesce infatti a essere in pace con se stessa se non riceve sguardi
ammirati o amorevoli, sempre ammesso che il tema natale lo consenta.
Per istinto cerca quindi di presentarsi al prossimo come una creatura
da amare, pur non concedendosi indiscriminatamente a chiunque. Come
apprezza il proprio fascino (se lo possiede), è pure molto
sensibile alla bellezza altrui. Il piacere all’altro è
in questo caso intimamente legato all’avere qualcuno che ti
piaccia.
Cosa che importa poco o nulla a chi ha il pianeta in ottava.
Amante delle situazioni complicate e non chiare, si piace nel momento
in cui riesce ad affascinare qualcuno difficile da sedurre che, volontariamente
o involontariamente, ti complichi la vita. Spesso sensuale grazie
all’innato fascino del proibito, si sente a posto con se stessa
nel momento in cui pensa o desidera conquistare qualcuno, meglio ancora
se si tratta di un’impresa all’apparenza complicata.
Venere in nona ha fiducia nei propri mezzi, si piace
perché immagina di poter piacere, anche se, in caso di durissime
afflizioni, si perde in sogni nettuniani in cui si immagina come la
persona affettivamente più sfigata al mondo. Tendendo infatti
ad avere una visione dell’esistenza con poche sfumature, oscilla
tra il polo della massima positività a quello della negatività
estrema. Di solito però si piace, se non sul piano fisico su
quello intellettuale, e la convinzione è il primo passo verso
l’ottenimento di uno scopo, in questo caso il piacere all’altro.
La Venere in decima non ha come massima
aspirazione la seduzione altrui, tant’è che spesso si
dedica a tempo pieno alla carriera professionale, settore in cui riversa
anche parte delle sue necessità affettive. Non riesce a vedersi
quindi come una creatura passiva in attesa di qualcuno che la ami.
Anzi, spesso preferisce prendere l’iniziativa in questo settore.
Non illudendosi e puntando su obiettivi fuori dalla sua portata, se
la bellezza non è al top, ma guardando le cose come stanno,
senza illusioni. Spesso soffrendo meno proprio per questo, ma magari
conservando un pizzico di amaro in bocca per non riuscire ad abbandonarsi
del tutto nel campo dei sentimenti.
Il pianeta in undicesima ha una grande necessità
di equilibrio, senza il quale stenta ad aprirsi al mondo e al piacere
che può offrirgli. Si piace soprattutto da un punto di vista
ideale e intellettuale. La bellezza fisica può aiutare, ma
solo se sintomatica di un’armonia interiore, il kalòs
kai agathòs4 dei greci. Inoltre - salvo rari
casi - non ambisce a suscitare passioni travolgenti, preferisce creare
affetti non troppo soffocanti, quelli che gli consentano di restare
libero, il suo stato dell’essere preferito.
Venere
in dodicesima non è troppo esperta nell’arte
della seduzione. O meglio, paradossalmente si risveglia nel momento
in cui qualcosa la turba o la stimola interiormente. Spesso si tratta
di una suggestione d’amore che non deve concretizzarsi per
forza di cose in una storia, duratura oppure no. Piace nel momento
in cui riesce a stimolare nell’altro il sogno di un amore sconfinato
e senza regole, a volte passionale, altre solo romantico e irreale.
Accade pure che seduca con il lamento, e non importa se è suscitato
da problemi veri oppure se dalla fragilità, autentica o solo
immaginata.
Veniamo poi agli aspetti tra pianeti,
in grado di cambiare parecchio quanto scritto sopra.
La congiunzione tra Venere e Sole
rende spesso autocompiaciuti, perché si è di gradevole
aspetto, oppure si sono ricevute gratificazioni affettive e narcisistiche
nella prima infanzia, in particolare dal padre. Di rado la sua sicurezza,
che può rasentare il narcisismo, non ha bisogno di conferme.
Più spesso si cercano gratificazioni dall’esterno, ottenendole
perché molto sicuri di se stessi. Certo la vita sentimentale
è complicata per tutti, ma con un aspetto planetario del genere
parti bene.
Gli aspetti positivi tra Luna e Venere hanno per
molti versi manifestazioni simili, anche se è spesso meno evidente
il narcisismo. Una donna con questi rapporti planetari ha però
una femminilità naturale molto spiccata che le consente quasi
sempre di trovarsi gradevole, e di ottenere poi dall’esterno
le giuste gratificazioni. Un uomo – anche eterosessuale –
ha un forte lato di sensibilità e si piace per questo, come
pure attira le donne proprio grazie alla dolcezza. Aspetti negativi
rendono più problematico il piacersi. A volte l’emotività
impedisce di amarsi per quello che si è, oppure lo fa fare
solo a fasi alterne, in particolare alle donne. Gli uomini non sanno
gestire bene emozioni e capacità di piacere, alternando momenti
in cui cercano forti gratificazioni ad altri in cui non credono alla
possibilità di attirare il prossimo.
I rapporti tra Venere e Mercurio – solo positivi
per questioni astronomiche – fanno sì che non ci si sbrodoli
di fronte allo specchio. Ci si vede per quel che si è ma si
riesce a trovare spunti per piacersi e per piacere al prossimo. Come
certi venditori di professione, sanno infatti valorizzare i lati positivi
nascondendo invece quanto potrebbe risultare dannoso per la diffusione
del prodotto in commercio, ossia se stessi.
Congiunzioni, sestili o trigoni con Marte
aggiungono la spinta propulsiva di Marte alla voglia di attrarre di
Venere. Chi li possiede non passa quindi un tempo esagerato davanti
allo specchio, anzi il minimo indispensabile per constatare che non
è poi male, che lo sia davvero o no. Gli preme piuttosto avere
conferme dall’esterno, e le cerca attivamente. Quadrati e opposizioni
rendono invece insicuri ed esitanti, o almeno discontinui nel rapporto
col piacersi e il piacere. Molti pensano di non avere energie sufficienti
per conquistare il prossimo, altri hanno momenti in cui sbatterebbero
la testa contro il muro perché non si trovano attraenti. Spesso
senza veri motivi, ma molti di noi devono affrontare demoni interiori
senza alcun riscontro nella realtà.
Aspetti positivi tra Giove e Venere rendono invece
serenamente appagati dalla propria immagine, salvo concomitanti rapporti
planetari negativi. Ci si piace senza tante seghe mentali, e di conseguenze
si cercano (e di rado non si ottengono) conferme all’esterno.
Essendo poi carente il senso critico, anche se si dovessero ricevere
porte sbattute in faccia, non viene a cadere la sicurezza sulla possibilità
di piacere ma magari si pensa che abbia dei problemi chi non ti ha
gradito. Come potrebbe non amarti? Gli aspetti negativi non danno
invece fiducia rispetto a se stessi, o almeno alle proprie capacità
seduttive. Sembra sempre che manchi qualcosa nella propria immagine
e nel proprio volersi bene e gli altri possono venire “divorati”
per eccesso di richieste affettive, oppure, con tendenza opposta,
ci si sente rifiutati perché non ritenuti abbastanza “appetitosi.
Non sempre, ma spesso sì.
Aspetti armonici tra Venere e Saturno fanno sì
che si tenda a vedersi in maniera obiettiva, e a piacersi di conseguenza.
I belli si vedono belli, i bruttini sanno riconoscere i loro pregi
e difetti, ma sanno pure che l’avvenenza non rappresenta una
garanzia di felicità affettiva. In entrambi i casi sanno vendersi
senza fregare nessuno, proponendosi in maniera elegante e gentile.
Rapporti disarmonici danno anzitutto una scarsa consapevolezza del
proprio reale modo d’essere, fisico e affettivo. Così
ci si può vedere brutti anche quando non lo si è (ma
i transiti planetari aiutano a far cambiare parere, almeno per il
periodo interessato) o in certi momenti si esagera con la sicurezza,
andando poi incontro a delusioni. Anche la ricerca di piacere è
discontinua, con risultati facilmente prevedibili.
Congiunzioni, sestili e trigoni tra Venere e Urano
fanno sì che si riconosca presto e subito la propria intrinseca
necessità di piacere, per cercare di ottenere poi dagli altri
quanto si vuole. Avendo chiare in mente le esigenze del momento, ci
si adatta per esaudirle, con una certa dose di furbizia o opportunismo.
Quadrati e opposizioni rendono invece difficile capire come ottenere
quanto si vuole. Si cerca comunque di piacere in maniera poco scaltra,
magari presentandosi in un ambiente elegante con abbigliamento grunge
o al contrario andando in abito da sera in un centro sociale. Con
risultati facilmente immaginabili.
Aspetti positivi tra Venere e Nettuno ricordano in
qualche modo la Venere in Pesci o quella in dodicesima casa. Ossia
ci si piace in maniera confusa o romantica. Un giorno ci si immagina
principessa Diana o principe azzurro, quello seguente si pensa di
essere la monaca di Monza o San Giacinto. Ci si apprezza per la fantasia,
senza dare troppo peso all’apparenza fisica, ma bramando comunque
l’amore, quello DEVE farti perdere la testa. Con aspetti negativi
si può avere invece qualche angoscia rispetto alla bellezza,
non importa se consapevole oppure no. A volte si ha poi paura di cambiare
l’aspetto fisico o l’atteggiamento verso se stessi o il
prossimo, restando fossilizzati nelle proprie posizioni per paura
del cambiamento.
Con congiunzioni, sestili e trigoni tra Venere e Plutone
le pulsioni erotiche - molto presenti nel soggetto – rendono
ardua una costante contemplazione del proprio ombelico. Venere cerca
Plutone e non si accontenta di rimirarsi in una superficie riflettente,
anzi va a caccia di conferme non facili. L’amore per il rischio
in qualche modo impedisce di adagiarsi nel tran tran e induce a cercare
conferme fuori di sé, impiegando spesso una buona dose di audacia.
Quadrati e opposizioni minano invece la sicurezza alla base, sia che
il soggetto se ne renda conto oppure no. L’immagine allo specchio
non è quindi mai del tutto adeguata alle aspettative, sia lo
si capisca sia l’inconscio giochi brutti scherzi. Nel momento
in cui si cercano poi conferme all’esterno si trovano sovente
quelle che ti lascino in un clima di insicurezza rispetto alla propria
capacità di piacere.
Infine, se il pianeta è isolato
di rado si ha una costante capacità di piacersi. Può
accadere, soprattutto quando i transiti aiutano, ma possono esserci
momenti in cui ci si trova piacevolissimi, e altri in cui invece un’occhiata
allo specchio fa venire voglia di fissare un appuntamento dal chirurgo
estetico. Allo stesso modo non si ha una duratura capacità
di piacere al prossimo, anche se questo non implica la mancanza di
affetti. Può segnalare piuttosto un senso intimo di non piena
realizzazione amorosa. In tutta onestà, sono però molti
coloro che possono affermarlo, Venere isolata oppure no?
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1
Non
me ne vogliano le femministe se affermo che l’uomo prepotente
attrae tuttora un certo tipo di donna. Nei casi peggiori pure quello
violento.
2
Qui mi riferisco indistintamente a uomini e donne, e analizzerò
in capitoli successivi le differenze dell’uso di Venere per
entrambi i sessi.
3
Non per nulla si impiega la parola “riflessione”, impiegabile
sia per l’immagine che rimanda lo specchio, sia per il ripensare
al proprio modo d’essere.
4
https://it.wikipedia.org/wiki/Kalokagathia
massimomichelini1@virgilio1.it
1/11/2015