X-Eris in Ariete
di
Massimo Michelini
Come abbiamo visto il mese scorso (https://www.larottadiulisse.it/simboli-pianeti/X_eris.html), nel 2005 è stato individuato Eris, un pianeta che corrisponde con alta probabilità all’undicesimo pianeta ipotizzato da Lisa Morpurgo, X. Se inseriamo questo nuovo astro nel tema natale e cerchiamo di verificare le ipotesi fatte in proposito dalla Morpurgo stessa, ci accorgiamo che risponde con altissima percentuale a quelle che sono le sue caratteristiche teorizzate. L’unico dubbio per l’attribuzione definitiva è la secolare presenza del pianeta in Ariete, perché se il suo giro completo dello Zodiaco è di 550 anni circa, in Ariete è già dalla bellezza di quasi un secolo e ci resterà ancora parecchio. Attualmente è al ventitreesimo grado, al quadrato con il suo pianeta opposto e complementare, Plutone, ora di transito in Capricorno. Qualcuno ha identificato nell’aspetto dissonante tra i due la causa astrologica dell’attuale crisi mondiale legata al coronavirus, e non è escluso che almeno in parte ne sia responsabile, anche se di certo le concause sono più di una.
La presenza fissa in Ariete fa sì che noi e l’intera cerchia dei nostri conoscenti - tranne forse i pochi che la avevano in Pesci, ossia i genitori centenari dei più anziani, oppure i nostri nonni, i bisnonni o i trisnonni, per chi li ha conosciuti - tutti quanti insomma abbiamo questa posizione planetaria in comune. Non si pensi però, sbagliando, che per questo abbia meno valore nella nostra esistenza. Semplicemente noi astrologi dobbiamo sforzare le meningi per ricavarne significati che al momento non abbiamo saputo individuare, perché non c’è letteratura specifica in materia, né sono stati verificati con l’esperienza i possibili effetti del pianeta.
Inoltre, pur essendo nello stesso segno per tutti, può subire considerevoli varianti a seconda della casa in cui cade e grazie ai pianeti con i quali entra in relazione. Ad ogni conto restiamo comunque tutti marcati dalla presenza di Eris in Ariete.
In aggiunta, oltre all’influsso su generazioni e generazioni di persone, un pianeta così lento determina in maniera netta la storia del periodo. Anche perché a influenzare le vicende collettive sono appunto le persone stesse grazie con quel tipo di pianeta alle loro attitudini e mentalità.
Fermo restando che nemmeno Aristotele riuscì a stabilire se è nato prima l’uovo o la gallina, mi pare indispensabile ragionare prima sul piano storico, data la durata epocale del pianeta. Poi passerò all’analisi del suo modo d’essere in rapporto al comportamento individuale.
Partiamo da una premessa fondamentale: Eris in Ariete non è in una posizione privilegiata, perché è in domicilio base nell’opposta Bilancia.
Quindi, in Ariete è in esilio, e si vede.
Gli effetti più vistosi e drammatici della prolungata permanenza del pianeta in Ariete sono due.
Il primo è la deforestazione incontrollata e massiccia, che ha ridotto in maniera drammatica la superficie di verde sul pianeta, andando a intaccare anche la foresta amazzonica e altre fonti di equilibrio ecologico insostituibili.
Il secondo è l’insensato e indiscriminato incremento demografico in ogni angolo della Terra. Quando andavo alle elementari la popolazione terrestre era di tre miliardi, cinquanta anni dopo è più che raddoppiata, visto che ora siamo più di sette miliardi. Se non sembrasse una mancanza di rispetto per chi è mancato o ha subito gravi lutti, si potrebbe affermare che la recente epidemia di covid 19 sia tutto sommato necessaria per la sopravvivenza della specie umana sulla Terra. Oppure che il pianeta cerchi di reagire con violenza all’eccesso di umani impulsivi ed egoisti che lo stanno devastando senza alcun rispetto o sensibilità.
Lo dico anche in rapporto alle peculiarità astrologiche dell’opposta Bilancia, in cui X-Eris è in domicilio base. Qui il pianeta che, anatomicamente corrisponde all’utero, seleziona materialmente e psicologicamente quali spermatozoi potranno fecondarla. X nel settimo segno ha la puzza sotto il naso, una gravidanza è una cosa seria, e prima di affrontarla vuole garantirsi che le condizioni siano ottimali per un programma futuro. Le sue esitazioni non sono frutto di pessimismo cosmico, ma di una ragionata prudenza per far crescere nel migliore dei modi chi porterai in grembo, o accoglierai come persona amata, come progetto, come idea. L’Eris della Bilancia non cerca la quantità, esige qualità.
Nella sede opposta, l’Ariete, la necessità primaria invece è quella di creare qualcuno di simile a sé, non importa se migliore o peggiore, l’importante è fare tante copie di sé. Sembra esserci la necessità di produrre tanto, il resto passa in secondo piano, per glorificare in qualche modo il proprio Io, la propria etnia, il proprio pensiero, il proprio marchio di fabbrica. Come in certi sondaggi demenziali che ci propinano i media, la maggioranza ha sempre ragione ed è meglio far parte dei tanti piuttosto che ritrovarsi in minoranza, come quelli che amano il bello e la selezione. Seguendo questo impulso è inevitabile la distruzione massiccia della vegetazione, come nelle riserve naturali dell’Amazzonia o della Siberia, e ci si ammassa nelle megalopoli. Ormai si tratta di entità mostruose e distopiche da venti o trenta milioni di abitanti, come accade ormai a Londra, Tokyo, New Delhi e in una infinità di altre megalopoli di cui nemmeno sospettiamo l’esistenza, ad esempio in tante città cinesi o indiane costituite da numeri infiniti di persone.
Purtroppo gli influssi peggiori del pianeta in Ariete non sembrano destinati a passare in fretta, visto che ora il pianeta sta transitando proprio nei gradi di Plutone, e assimila male le simbologie del suo pianeta naturalmente opposto, dando al tempo stesso il peggio di sé. Si veda in proposito la depredazione selvaggia della natura compiuta dal criminale Bolsonaro in Brasile che, guarda caso, è Ariete, e se ne fotte malamente del benessere e della salute della popolazione che sciaguratamente l’ha votato e mandato al potere. Intendiamoci, non tutti gli Ariete sono come il presidente brasiliano ma l’impulso, in parte, è questo.
Probabile inoltre che la presenza prolungata nel segno abbia favorito la tendenza costante a creare contrasti esasperati. Sotto quest’ottica la Seconda Guerra Mondiale fu un conflitto davvero globale, come lo è, sotto un altro fronte, l’attuale lotta alla epidemia, che non ha risparmiato nessun angolo del pianeta.
X-Eris è un pianeta femminile e il suo passaggio prolungato in un segno del tutto maschile ha favorito paradossalmente l’emancipazione della donna, che però è giunta a tanto non con le caratteristiche riconosciute della femminilità, ma emulando almeno nel comportamento il maschio più aggressivo. Le donne di potere sono diventate tali spesso per avere le cosiddette palle. Non dimentichiamo che i testicoli sono simbolizzati da Plutone, sotto il cui governo c’è la terza decade dell’Ariete, dove il pianeta transita ora.
Inoltre, anche in campo sessuale le donne non disdegnano di prendere l’iniziativa, non seducendo come facevano un tempo ma andando all’arrembaggio. Tanto che da qualche decennio si parla, a ragione, di crisi del maschio. Al tempo stesso l’uomo si è femminilizzato, e ora è un mix tra un macho man e un rappresentante di profumi depilato e con le sopracciglia ad ali di gabbiano, ovviamente se la moda del momento impone questo. Anche se non c’è femminilizzazione, si riscontra una ossessione rispetto al look forse eccessiva. Osservando le sfilate di moda più di tendenza in effetti si nota la confusione dei ruoli ma anche dell’aspetto. Ossia il maschio si femminilizza e viceversa. Non dimentichiamo però che già dagli Anni Ottanta del secolo scorso il modello maschile e quello femminile della giacca destrutturata di Giorgio Armani non erano troppo diverse tra di loro.
I sessi si confondono ma in compenso per entrambe le due metà del cielo emerge la volontà di prevalere, forse più di quanto succedeva in altri periodi. Come ho scritto il mese precedente: “L’esilio di Eris in Ariete spinge a voler conquistare il mondo, visto come un luogo pullulante di potenziali nemici. Proprio come fanno gli spermatozoi che vogliano fecondare, in qualche modo impossessandosene con il marchio che lasciano impresso, l’utero rappresentato da Eris. Poiché la posta è alta, gli altri, gli estranei, i potenziali rivali. vanno vinti e sottomessi, per uniformarli al proprio modo d’essere, ma considerandolo sempre come estranei forse pericolosi. Come facevano ad esempio colonizzatori e schiavisti che vedevano sempre i sottomessi come potenziali estranei, fonte di pericolo. ”
Quindi la permanenza di Eris in Ariete ha di certo generato un pessimo rapporto con la natura, un eccesso di popolamento, una femminilizzazione del maschio e una mascolinizzazione della femmina, una accentuata competitività e voglia di emergere, per sentirsi protagonisti anche a livello di immagine. Eris nelle sue sedi di Toro e Bilancia riguarda infatti anche il come si appare.
Se questo accade per i grandi numeri, ovviamente si riscontra anche nei temi dei singoli, con tutte le dovute eccezioni dettate dal singolo tema natale, come è normale che sia.
La storia è fatta dai singoli individui, in questo caso i miliardi di persone che hanno o hanno avuto Eris in Ariete. Spesso animati in linea di massima da una buona dose di individualismo, nelle più svariate forme. In alcuni casi ergendosi a veri e propri protagonisti, come vuole il Plutone domiciliato nel segno, di cui assorbono alcune caratteristiche, che debbono però adattare alle esigenze di Eris. Che vorrebbe appunto far crescere dentro di sé un progetto di vita legato ad altri. Così, chi più chi meno i nati nell’ultimo secolo sono in qualche modo in gran parte convinti di avere avuto in dote dalla sorte grandi potenzialità, quando invece i nati in altri periodi accettavano con molta più serenità il fatto di essere come tanti, normali se non banali. Anche adesso in qualche modo lo sono, ma pensano che se potessero capitare nel momento opportuno potrebbero diventare celebrità. Il famoso quarto d’ora di fama pronosticato con straordinaria preveggenza da Andy Warhol, ha fatto sì che campioni di mediocrità che hanno avuto il solo merito di apparire in TV in un programma deficiente, o di aver creato ora un canale YouTube in cui scorreggiano o fanno pernacchie, assurgono al rango di personaggi famosi, di modelli da imitare. La forma propria di Eris si rivela così a volte solo apparenza, priva di contenuto.
Grande peso ha inoltre avuto nel corso di questo ultimo secolo tra i nativi con Eris in Ariete il ruolo dei capelli nell’affermare la propria personalità, partendo dai cosiddetti cappelloni degli Anni Sessanta, passando agli hippie, per arrivare agli attuali hipster che si gloriano di orripilanti tagli di capelli e barba. Oppure le teste cotonate delle donne degli Anni Cinquanta-Sessanta o le criniere femminili degli Anni Ottanta e via discorrendo. L’affermazione della personalità passa quindi anche attraverso un look preciso che ha anche valore di richiamo sessuale che, guarda caso, in questo ultimo secolo ha riguardato proprio la parte anatomica dell’Ariete, il cranio. Non dimentichiamo poi che il look-sguardo richiama Giove, che è un pianeta affine ad Eris in Toro e in Sagittario.
La generosità del pianeta è stata discontinua, a livello sociale come pure spesso a livello individuale. Ci si infiamma (Ariete) per una causa fino a quando poi passa di moda e ci si occupa di altro. Sempre in qualche modo convinti di occuparsi della causa migliore. Mi ricordo che qualche anno fa mi toccò presenziare a una riunione di associazioni di volontariato in cui i presidenti delle associazioni stesse facevano a gare per dimostrare agli altri di stare occupandosi della cosa giusta. Anzi la migliore, quando in realtà stavano facendo praticamente la stessa cosa degli altri presenti con un ruolo affine. Ma ciascuno spintonava per dichiararsi il migliore. Quasi come se il bene delle persone a cui si elargiva il proprio aiuto fosse del tutto secondario rispetto al piacere ottenuto nel dichiarare al mondo quanto sei buono e altruista. Anche in questi casi resta però l’innegabile merito di aiutare persone in difficoltà.
Per la natura del segno, di certo in Ariete è penalizzata la simbologia del pianeta relativa al bisogno di protezione. Anche se, per le mutate condizioni socio-economiche, se fino agli inizi del secolo scorso la gente non era abituata a chiudere a chiave la porta di casa, soprattutto se si trattava di dimore comuni e non signorili, da allora in poi sono iniziate le chiusure delle porte a doppia mandata, gli allarmi satellitari, i collegamenti con le centrali di polizia. Se è diventato fenomeno di massa, di certo corrisponde anche a un modo di sentire comune. Ossia subentra la diffidenza dell’Ariete, pronta a vedere nel prossimo potenziali nemici, in qualche caso ladri o depredatori della propria proprietà o identità. A dispetto di quanto poi predicavano le varie teorie socialiste o le religioni populiste, è rimasto ben vivo il senso di diffidenza verso il prossimo, anche se non se ne può fare a meno.
Anzi l’altro alimenta il senso di competizione implicito nel segno, in quel complesso coacervo di contraddizioni che è il comportamento umano.
Al momento non mi viene in mente altro, e sono certo che queste scarne riflessioni saranno arricchite in futuro, da me o da altri studiosi.
Il prossimo mese proverò a scendere ancora più nello specifico, per occuparmi della presenza di X-Eris nelle case, uno studio ancora inesplorato o solo parzialmente sviluppato. Chi avesse già fatto osservazioni in merito mi farà cosa gradita se vorrà condividerle con me, in privato, sul sito o nei miei canali Facebook.
N.d.A. : Alcune delle riflessioni esposte nell’articolo sono ricavate da discussioni e indagini sull’argomento nel mio gruppo Rotte e approdi - Gruppo di astrologia
dialettica morpurghiana2, da me creato e gestito.
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febbraio 2021